Quando si sente parlare di Linux è automatico pensare ad un sistema operativo in grado di avviarsi su hardware abbastanza datato: prima di riscuotere il successo (sia in ambito desktop che server) di cui dispone tutt’oggi, l’utenza era solita ricorrere a tale famiglia di sistemi operativi per riportare in vita dei computer non più scattanti e che, altrimenti, sarebbero finiti dritti in qualche cantina polverosa.
Sebbene le distribuzioni siano tantissime e varino costantemente nel corso del tempo, l’usanza di usare Linux come un “salvatore” di “macinini” è ancora presente e radicata in molti: dal serverino per mirroring al classico muletto, passando per il computer da far usare ai più piccoli, gli scenari che possono richiedere l’utilizzo delle distribuzioni Linux per PC vecchi altrimenti non utilizzabili – o meglio, per salvarli dalla pattumiera – sono molti.
Anche Linux per Netbook è un argomento che non scherza!
Di seguito vi proponiamo quattro tra le migliori distribuzioni Linux per PC vecchi adatte a riportarli in vita, elencate in ordine temporale. Sebbene non siano le uniche, abbiamo scelto queste utilizzando come criterio fondamentale il supporto da parte degli sviluppatori e l’attività delle comunità che le circondano, così da permettervi di avere un sistema sempre più aggiornato possibile (perché, se di hardware vecchio parliamo, non è giusto affermare “sempre all’ultima versione”).
Sebbene le interfacce non siano sempre ottimizzate per piccoli display, possiamo usare i suggerimenti anche in chiave “Linux per Netbook” così da riportare in vita dispositivi che, in realtà, non hanno avuto il successo sperato.
Distribuzioni Linux per PC Vecchi o Linux per Netbook
PC relativamente vecchi (al più 6 anni): Lubuntu
Lubuntu è una derivata di Ubuntu – che quindi ne condivide repository e componenti di sistema principali – basata sull’ambiente desktop LXDE (Lightweight X Desktop Enviroment), ambiente che di default non prevede compositing o effetti grafici e che, di conseguenza, risulta essere un ottimo compromesso tra leggerezza ed usabilità.
Questa distribuzione è in grado di girare su processori Pentium II o Celeron con soli 128MB di RAM, d’altra parte con una tale configurazione di sistema basterebbe aprire un solo programma (ad esempio il browser Chromium predefinito) per mettere in crisi la stabilità di esso e rendendolo inutilizzabile. E’ consigliato disporre di almeno 512MB di memoria RAM, meglio ancora se il limite minimo viene alzato ad 800 MB, per ottenere un sistema accettabile.
Dunque, Lubuntu può essere a tutti gli effetti anche una distribuzione Linux per netbook!
Lubuntu contiene di default tutto il software necessario per l’utilizzo di base del sistema (un browser, un editor di testi, un lettore multimediale, un software di masterizzazione, tool grafici per la configurazione del sistema e molto altro), può essere eseguito da hard disk, da stick USB e da CD-ROM in diverse modalità:
- live senza persistenza: esecuzione completa da CD/USB, buona per provare il sistema operativo senza “sporcare” il disco; i dati e le applicazioni installate vengono persi dopo il riavvio;
- live con persistenza: esecuzione completa da USB, dispositivo sul quale saranno inoltre salvati i dati dell’utente creati durante le varie sessioni di utilizzo;
- installazione tipica su disco.
Il compromesso tra leggerezza ed usabilità è ottimo, Lubuntu è una distribuzione particolarmente semplice e che può essere utilizzata anche dai linari alle prime armi, pur avendo molte delle caratteristiche che si richiedono alle distribuzioni Linux per PC vecchi.
LINK | Lubuntu Home
PC moderatamente vecchi (al più 8 anni) – Puppy Linux
Puppy Linux è una distribuzione molto leggera e personalizzabile, l’ideale per chi cerca un sistema pronto all’uso e scattante su hardware datato. Non è basata su nessuna distribuzione già esistente, dispone di un installer e di un formato di packaging a sé ed è equipaggiata con l’ambiente desktop JWM.
Il vero punto di forza di Puppy Linux, oltre che la sua leggerezza, è la sua flessibilità: essa infatti può essere scaricata ed installata in diverse varianti. In questo caso il mio consiglio è di utilizzare la Wary, che arriva con una serie di strumenti preinstallati – alcuni caratteristici della distribuzione, altri appartenenti alla comunità opensource ed utilizzati anche altrove – che permettono di compiere praticamente tutte le operazioni di base di cui si può aver bisogno (dalla navigazione web alla visualizzazione dei documenti, passando per l’aspetto multimediale) ed un kernel che offre retrocompatibilità anche con hardware molto datato.
Con un po’ di pazienza anche Puppy Linux può diventare una distro Linux per Netbook, ma bisognerà probabilmente smanettare per configurare correttamente le varie periferiche.
Puppy Linux può essere installata su disco, eseguita in live (con e senza persistenza) o addirittura essere installata dall’interno di Windows, più o meno con lo stesso sistema di Wubi – l’ormai andato installer Windows per Ubuntu. Il sistema operativo si presenta usabile, dispone di una procedura d’installazione relativamente semplice e di tempi d’avvio più che accettabili su computer datati.
Quanto a requisiti minimi, per eseguire decentemente Puppy – che è per definizione proprio delle distribuzioni Linux per PC vecchi – c’è bisogno di un processore dal clock di 333 MHz o superiore e di almeno 256 MB di memoria RAM.
LINK | Puppy Linux Home
PC vecchi (al più 10 anni): Absolute Linux
Absolute Linux è una distribuzione molto, molto leggera basata su Slackware – quindi, a patto di rispettarne la versione, supporta tutti i pacchetti della distribuzione madre – e che dispone dell’ambiente grafico LXDE.
Come lo stesso creatore spiega sulla home page, Absolute Linux è stata pensata con in mente l’esperienza desktop, per cui nonostante sia una distro orientata a salvare hardware vetusti essa arriva con un buon parco software preinstallato: a seconda del grado di “anzianità” del vostro sistema potrete scegliere tra il browser Firefox e Midori per la navigazione ed avrete a disposizione un programma per la messaggistica istantanea, un editor di immagini, un client mail, diverse applicazioni p2p e molto altro.
Per essere utilizzata, Absolute Linux deve essere necessariamente installata sul disco – non dispone di modalità di esecuzione live. Necessita dei seguenti requisiti minimi per l’installazione:
- Processore Pentium o superiori;
- 64 MB RAM;
- 3 GB di spazio su disco
- Lettore CD ROM avviabile.
Il compromesso tra leggerezza e semplicità di utilizzo è abbastanza buono, tuttavia un utente alle prime armi potrebbe trovare qualche piccola difficoltà durante la procedura d’installazione. Niente che però non possa essere risolto grazie alle informazioni contenute tra le pagine del forum dedicato.
Se ben configurata, anche Absolute Linux può diventare un’ottima distribuzione Linux per Netbook.
LINK | Absolute Linux – Home
PC estremamente vecchi (dai 10 anni in poi) – Tiny Core Linux
Tiny Core Linux è una distribuzione molto flessibile che ho avuto modo di provare su un vero e proprio piccolo server casalingo. I requisiti minimi per una esecuzione decente del sistema operativo la dicono già lunga:
- CPU: i486 DX
- RAM: 48 MB
- Lettore CD ROM avviabile
- Connessione ad internet via cavo
Da notare inoltre le dimensioni dell’ISO masterizzabile: soltanto 10 MB, che possono essere sia masterizzati su CD che scritti su una chiavetta USB (qualora il PC da resuscitare supporti tale dispositivo d’avvio). Un kernel leggerissimo che permette di avviare il sistema in un lampo, ma 10 MB non possono contenere tutto: perché Tiny Core sia del tutto usabile, infatti, è necessario installare tutti i pacchetti una volta avviato.
Sostanzialmente Tiny Core include di default il kernel (vmlinuz 3.0, con buona retrocompatibilità con hardware molto datato), un desktop grafico basato su FLWM ed il tool per l’installazione successiva dei pacchetti e delle applicazioni.
Di base il sistema deve essere necessariamente eseguito almeno una volta in cloud mode (caricandolo completamente in RAM, impostazione predefinita d’avvio): fatto ciò potrete procedere con diversi approcci, i cui più importanti sono:
- continuare in cloud mode, installando i programmi che vi servono nella memoria RAM (saranno eliminati al riavvio, insieme a tutto il sistema operativo);
- installare il sistema operativo ed i pacchetti su disco fisso;
- installare il sistema operativo ed i pacchetti su USB con persistenza di dati e applicazioni (tutto resterà sulla chiavetta anche dopo il riavvio);
- installare il sistema operativo ed i pacchetti su USB senza persistenza di dati e applicazioni (soltanto il sistema operativo di base resterà sulla chiavetta dopo il riavvio).
Tutta questa flessibilità e questa leggerezza hanno però un prezzo: Tiny Core non è una distribuzione per principianti, bisogna infatti avere una buona conoscenza dei sistemi operativi Linux-based perché le operazioni di installazione e configurazione vadano avanti senza intoppi. E’ comunque disponibile un buon forum di riferimento.
Tiny core potrebbe trasformarsi in una distro Linux per Netbook, ma ci sarà da smanettare davvero un bel po’.
LINK | Tiny Core Linux – Home
BONUS – Reperti storici: KolibriOS
E’ attivamente sviluppato, in grado di girare su 8 MB di RAM (sisi, megabyte, avete letto bene) e l’immagine di sistema pesa meno della capienza massima di un vecchio floppy disk: questo sistema operativo si chiama KolibriOS ed è qualcosa di fulmineo anche su PC che sono degli autentici reperti storici.
Va detto che pur essendo open source si tratta di un sistema operativo non basato su Linux ma il cui core è scritto con un compilatore open Assembly e che non è esattamente adatto a trasformare un computer in un server… ma, se avete un agglomerato di hardware vecchissimo con un monitor ed un lettore floppy in grado quantomeno di accendersi, vederlo tornare a nuova vita grazie a KolibriOS potrebbe commuovervi.
Sul serio.