Qualche tempo fa vi abbiamo “presentato” la console Android Archos Gamepad e ci eravamo riproposti di fornirvi una recensione completa di tale console. Bene, abbiamo mantenuto la promessa grazie al nostro lettore e amico Dimitri Signoretto che ha testato per noi l’Archos Gamepad e ci ha gentilmente fornito una completa recensione del prodotto. Siete pronti? Sedetevi comodi e leggetevi la nostra recensione dell’Archos Gamepad.
Confezione
Con un ritardo (perdonabile visto il periodo festivo) di ben tre giorni rispetto al previsto, finalmente ho avuto tra le mani la console. Dopo quasi 2 settimane di attesa ho proceduto subito a eseguire l’unboxing: appena aperta la confezione, bella da vedere protetta in un contenitore plastico sagomato, ho subito rimosso la console dal fondo della scatola. Oltre alla console sono presenti l’alimentatore, con adattatore europeo, una micro USB e un cavo USB per collegare il dispositivo al PC. Naturalmente non poteva mancare il libretto di istruzioni in Italiano e la garanzia.
Mi aspettavo di meglio, sono sincero, ma controllando sul libretto mi accorgo che il contenuto della confezione è corretto. Mi sarei aspettato almeno degli auricolari e una scheda di memoria, magari un panno e una pellicola di protezione: nulla di tutto questo, solo lo stretto indispensabile.
Hardware
Procedo dunque a liberare l’Archos Gamepad dal suo involucro e, a dispetto delle dimensioni (una consolle di 7″ non è certo uno scherzo) resto sorpreso della leggerezza e dalla comodità nel tenerla in mano, merito della conformazione ergonomica del dispositivo. Si notano sulla parte superiore della console tutte le caratteristiche proprie a la maggior dei comuni tablet, come l’ingresso auricolari (che avrei preferito nella parte inferiore) i tasti volume, il tasto on/off/standby e gli ingressi micro usb e micro hdmi.
Sulla parte frontale troviamo l’ampio display capacitivo da 7″ e ai lati i tasti fisici di gioco: a sinistra la croce direzionale, stick analogico direzional e il tasto select e tasto L2, mentre a destra abbiamo i tasti azione a,b,x,y e il tasto start e R2. Sulla parte superiore, sempre nei lati, troviamo a sinistra il tasto laterale L1 e all’estremità opposta il tasto laterale R1. Per completare la descrizione esterna dell’dispositivo, segnalo la presenza di una fotocamera dalle poche pretese, o.3 megapixel, e due minispeaker (non stereo) integrati, situati sotto i pulsanti. Di seguito le caratteristiche hardware del dispositivo:
- Processore Cortex Dual-core @1.6GHz
- GPU ARM-Mali 400MP
- RAM 1GB
- Memoria interna 8GB
- Espansione memoria: Si, Micro-SD fino a 64GB
- Display da 7 pollici capacitivo
- Risoluzione 1024×600 pixel
- Fotocamera anteriore 0.3 megapixel
- WiFi
- Porte microUSB, microHDMI
- Batteria Al litio 1500 mAh
- Sistema Operativo Android 4.1 Jelly Bean
- Dimensioni 229,8 x 15,4 x 118,7
- Peso 330gr
L’assenza di bluetooth, gps e di una fotocamera di una certa qualità lascia intendere che siamo di fronte a un prodotto di fascia medio-bassa, il tutto chiuso in una scocca di plastica che fa assomigliare la console francese ad una enorme PS Vita.
Sistema Operativo
Procediamo con l’accensione e dopo 17 secondi di boot mi si presenta la classica interfaccia di Android 4.1 Jelly Bean per tablet. A prima vista si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad Android puro senza nessun tipo di personalizzazione da parte di Archos. L’unico cambiamento si nota nella barra di stato, dove risiede l’icona all’esclusivo mapping tool di Archos, uno strumento estremamente facile e intuitivo, che permette la sincronizzazione dei tasti fisici sul dispositivo con quelli virtuali a schermo. Anche la parte applicativa è del tutto uguale a come l’ha fatta mamma Android, con l’aggiunta di un ottimo player Audio e un altrettanto ottimo player video sempre di casa Archos.