Con gli smartphone di ultima generazione – anche non comprando un dispositivo di fascia alta (soprattutto se ci si affida a smartphone cinesi) – scattare buone fotografie è diventato davvero molto semplice e alla portata di tutti: dispositivi con milioni di pixel pronti ad aiutarci, autofocus, flash e stabilizzatori hanno reso la nostra vita pronta per essere immortalata in qualsiasi momento, in qualsiasi istante! Possiamo adattare il mondo della fotografia professionale anche al mondo degli smartphone? È esattamente questo lo scopo della nostra guida: portare professionalità anche nei nostri scatti quotidiani e scattare foto migliori con lo smartphone imparando qualche semplice fondamento della fotografia!
È chiaro: molto dipende anche dalla qualità dei sensori e delle lenti, ma i consigli di questa guida riusciranno a tirare fuori il massimo possibile dall’hardware a disposizione. Ma per fare ciò, prima di tutto c’è bisogno di richiamare dei concetti, spolverarne altri e sfatare alcuni miti. Ecco perché il nostro consiglio, prima di buttarsi a capofitto nella guida su come scattare foto migliori con lo smartphone, è di dare un’occhiata all’introduzione che stiamo per farvi. Ma tranquilli, sarà solo un’infarinatura generale e semplice da capire che se vorrete (se ne sentite il bisogno) potrete approfondire con degli articoli dedicati. E allora iniziamo!
Scattare foto migliori: concetti fondamentali
Se state leggendo queste righe, è perché avete desiderio di imparare e migliorarvi nel mondo della fotografia. Anche noi siamo dei veri appassionati e non vediamo l’ora di condividere con voi alcuni aspetti e concetti fondamentali della fotografia, che siamo sicuri troverete incredibilmente interessanti. Prima di iniziare infatti, abbiate a mente un cosa: un sensore fotografico funziona proprio come il nostro occhio!
Come funziona un sensore
Una “fotocamera per smartphone” nel senso generale del termine, non è altro che l’accoppiamento di una lente (in grado di catturare luce) ed un sensore elettronico, sul quale viene “sparata” la luce catturata dalla lente, che viene poi rielaborata dal sensore per ottenere informazioni, e quindi la foto. Ma non è esattamente quello che fa il nostro occhio? La luce impatta su di esso, il cervello rielabora e così possiamo vedere il mondo che ci circonda.
Insomma, è tutta questione di luce! E allora soffermiamoci sempre sul nostro occhio, e pensiamo alle due principali situazioni di luce nel quale potremmo trovarci:
- LUCE: quando c’è abbastanza luce possiamo chiaramente vedere tutti gli oggetti che ci circondano senza sforzo, ma quando la luce incomincia ad essere troppa cosa succede? Il nostro occhio restringe la pupilla, ci viene da socchiudere gli occhi: è un istinto con il quale cerchiamo di far passare meno luce, perché con troppa luce gli oggetti iniziano ad essere troppo chiari, dai contorni sempre più sfocati.
- BUIO: al calar del sole, quando c’è poca luce, i colori iniziano a spegnersi e diventa più difficile guardare in lontananza. La poca luce fa sì che il nostro cervello non riesca ad elaborare molte informazioni. Cosa succede questa volta? La pupilla si allarga per cercare di far entrare la più grande quantità di luce possibile, ed ottenere maggiori informazioni del mondo circostante.
Bene, se pensate che abbiamo preso il discorso “un po’ troppo alla lontana” vi sbagliate, perché tenendo bene a mente questi concetti avrete tutto ciò di cui c’è bisogno per imparare gli aspetti fondamentali della fotografia! E allora vediamoli nel dettaglio:
Gli strumenti della fotografia
Incominciamo a fare sul serio e vediamo quali sono gli strumenti con i quali potrete giocare per scattare foto migliori con lo smartphone (e non solo!) da subito. Più precisamente vedremo alcuni dei termini più usati e il loro significato. Nel prossimo paragrafo infine, sarete pronti a capire fino in fondo come applicare i consigli che vi daremo.
1) Pixel/Megapixel: quanti di voi hanno già sentito questo nome, e quanti di voi sanno spiegare con esattezza il loro funzionamento? Come detto non scenderemo nei dettagli, ma pensiamo nuovamente al sensore (quel componente che cattura la luce e la rielabora). Bene, il sensore è formato da una griglia con milioni di pixel, e sono proprio loro a catturare la luce proveniente dal mondo esterno. Ecco dunque che nasce il mito: più megapixel = più qualità.
In parte l’affermazione è vera, perché tanti megapixel catturano tanta luce e “teoricamente” catturano più informazioni. La verità però è che – proprio come per il nostro occhio – troppa luce può combinare un bel pasticcio e rovinare tutto. Dovete sapere infatti che la luce porta con sé calore termico, e quel calore in fase di elaborazione diventa rumore: il nemico numero uno della fotografia! E al contrario anche troppa poca luce rovinerà la foto con il rumore perché il sensore non è in grado di elaborare altre informazioni all’infuori del rumore termico, che (ricordate bene) è sempre presente e non è possibile rimuoverlo.
La verità dunque sta nel mezzo, e come vedremo dopo si può agire sulla fotocamera elettronicamente o tramite altri valori importanti, per cercare di bilanciare la luce sul sensore a nostro piacimento per cercare di limitare al massimo il rumore nella foto. E vale anche per i Megapixel: ci saranno situazioni dove abbassarne la quantità vi farà ottenere una foto di qualità maggiore! Questo in effetti, ci porta a parlare di un altro termine assai importante:
2) Esposizione: qui ci sarebbe davvero tantissimo da dire, ma non è questo il luogo quindi se volete potete leggere la nostra guida all’esposizione. L’importante è che facciate familiarità con due importanti concetti che sono: sovraesposizione, sottoesposizione.
Si parla di sovraesposizione quando – con settaggi e impostazioni varie – si è fatta entrare troppa luce sul sensore. Il risultato è una foto troppo luminosa che rovina i contorni, “perde informazioni”, causando una foto così detta bruciata! Un esempio classico è una foto al panorama: per mettere bene a fuoco le case, tutto il cielo viene sovraesposto e non sarete in grado di percepire gli azzurri, le nuvole o altro.
Si parla di sottoesposizione invece, quando la luce entrata nel sensore è troppo poca, costringendo la fotocamera a rielaborare informazioni che non ha. Il risultato è una foto in genere scura, povera di dettagli e molto rumorosa soprattutto se il sensore è piccolo e non ha una buona apertura (come spesso capita negli smartphone).
3) Valori ISO: questo parametro, come il tempo di scatto e l’apertura focale che vedremo a breve, contribuisce a gestire la luce all’interno del nostro obiettivo. Molto semplicemente l’ISO è un valore che gestisce la sensibilità del sensore alla luce, ed è un valore che parte da un minimo di 50 fino anche a 12800 o più. Tanto più il valore è alto, tanto più il sensore è detto “sensibile” e in grado di illuminare l’immagine.
A breve vedremo come gestirlo in maniere corretta, ma come spesso accade, molte persone si sentono confuse nello scoprire che ci siano ben tre metodi diversi per far entrare più o meno luce nella nostra fotocamera. In realtà modificare questi parametri vi darà la possibilità di comporre la vostra foto esattamente come volete, e noi vi guideremo a farlo in maniera semplicissima.
4) Tempi di scatto: Il secondo valore per gestire la luce sul sensore è il tempo di scatto. Come ben sapete quando scattate una foto il vostro obiettivo si apre e si chiude in maniera velocissima. Spesso potrete gestire la sua velocità e – ovviamente – quanto più lo scatto sarà lento, tanto più tempo il sensore sarà esposto alla luce ed otterrete uno scatto più luminoso.
Allo stesso tempo se scatterete una foto in 1/3200 di secondo, il sensore sarà esposto alla luce per una frazione piccolissima di tempo ed entrerà meno luce. Modificherete in genere questo parametro quando c’è troppa luce (per non sovraesporla) o quando ce n’è troppa poca (per non sottoesporla). Nel primo caso però, fate attenzione ai tremolii della vostra mano oppure utilizzate un treppiedi fotografico per tenere lo smartphone immobile.
5) Apertura focale: ancora una volta vi chiedo di ricordare le parole dette in merito alla somiglianza con il nostro occhio! Tanto più la pupilla è aperta, tanta più è la luce che riesce a passare e farci vedere meglio ciò che ci circonda. Tanto più la pupilla è chiusa, e meno è la luce che riesce a passare. Questa l’apertura della nostra focale.
In fotografia il concetto è esattamente lo stesso: se c’è troppa luce rischiate di sovraesporre le vostre foto (bruciarle). Dovrete quindi diminuire l’apertura dell’occhio, ovvero – in fotografia – diminuire l’apertura focale. In genere (ma solo per fare un esempio) l’apertura di una fotocamera è inizialmente settata al valore f/3.5 e se vogliamo far entrare meno luce basterà aumentare questo valore (f/5 – f/7 – f/12 e così via).
Al contrario quando c’è poca luce dobbiamo fare in modo di “allargare la pupilla” della nostra fotocamera, in modo da esporre una parte maggiore del sensore alla luce esterna, e catturarne di più. Per farlo dovrete abbassare sempre di più il valore f/ di cui vi abbiamo parlato a seconda delle possibilità della vostra macchina. In genere potrete affermare di avere un obiettivo molto luminoso se la vostra focale è pari o più bassa al valore f/2.0 (come f/1.8 oppure f/1.6), che ovviamente farà lievitare il prezzo.
N.B. In genere questo valore non è modificabile sugli smartphone, perché si preferisce montare delle fotocamere a “focale fissa” (quindi che non vi permettono di aprire o chiudere il sensore). Per ovviare a questo infatti esistono tantissimi smartphone con doppia fotocamera, proprio per avere due focali diverse che – combinate – realizzano scatti molto interessanti. In ogni caso quando acquistate uno smartphone, leggete il valore della sua focale stando attenti a preferire un valore più basso!
6) Messa a fuoco: infine un altro parametro fondamentale è la messa a fuoco. Su molti smartphone questo parametro non è rilevante perché non c’è un sistema di lenti come accade sulle fotocamere. Ad ogni modo la messa a fuoco serve proprio per mettere in risalto un elemento della scena (prima di scattare la foto), e con gli smartphone vi basta generalmente tappare con il dito sull’oggetto.
Tuttavia proprio perché non si sta usando un sistema di lenti – ma un artificio digitale – accadrà che se tentate di mettere a fuoco un oggetto più scuro (rispetto al resto della scena), tutta la foto apparirà più chiara, e rischierete di sovraesporla. Al contrario invece se l’oggetto è chiaro o luminoso, otterrete una sottoesposizione. Ma tranquilli, potrete aggiustare la foto con gli altri parametri.
Su molti altri smartphone invece (e soprattutto su quelli con doppia camera), utilizzando le impostazioni manuali ovviamente, potrete gestire anche la messa a fuoco decidendo se mettere in risalto un oggetto vicino o lontano a seconda della foto che volete ottenere. Ma basta con le chiacchiere, prendete il vostro smartphone e scendiamo sul campo!
Scattare foto migliori con lo smartphone
Vi sembrerà strano, ma se avete letto con attenzione il paragrafo precedente – anche se non siamo scesi nei particolari o non abbiamo usato termini molto tecnici – potete affermare di aver appreso tutti i fondamenti della fotografia (e anche di più)! Insomma, ora avete tutte le armi necessarie per creare delle composizioni molto interessanti: armatevi anche di un pizzico di fantasia ed il gioco è fatto! Non crederete a quello che riuscirà a fare il vostro smartphone:
Scattare foto migliori: dimensioni foto
Il primo errore comune: ho 13 megapixel, non vedo la necessità di scattare foto a risoluzioni inferiori. La pubblicità e il marketing hanno alimentato questo falso discorso della “qualità=più megapixel” per vendere ogni anno un nuovo smartphone in grado di regalare decine e decine di megapixel. Peccato che tutti quei pixel compressi generano un rumore elettronico incredibile nelle fotografie digitali, visibile anche a basso ingrandimento o con riprese dei dettagli! In poche parole, otteniamo sempre degli scatti mediocri con condizioni di luce tenue (il 50 % in media degli scatti fatti da smartphone).
Quali sono i consigli dei professionisti a riguardo?
1) In condizioni di luce tenue o scarsa (all’interno di abitazioni con luce artificiale, di notte per strada o foto con tempo nuvoloso) abbassate sempre il valore in Megapixel immediatamente precedente sul vostro smartphone (esempi: da 21MP a 13MP, da 13MP a 8 MP o da 8MP a 5MP): l’importante è rimanere sempre sopra i 5 Megapixel. Con alcuni smartphone avrete il massimo dei MP con l’impostazione a 4:3 e potrete scendere di valore passando ai 16:9 o a 1:1 come rapporto di aspetto.
2) Se siete all’aperto, in una bella giornata di sole e/o dovete riprendere una panoramica estesa (un tramonto, una foto dalle montagne o il mare, un gruppo numeroso di persone) fare foto più grandi alla risoluzione massima è altamente raccomandato. In questo scenario lasciate sempre al massimo il valore della dimensione: il rumore verrà attutito dalla maggiore presenza di luce e di dettagli da catturare.
Queste impostazioni daranno degli incredibili risultati: foto delle dimensioni adeguate alla scena ripresa e con una diminuzione del rumore di circa il 20%.
Scattare foto migliori: flash
Il flash in fotografia serve per riempire di luce gli scenari in cui essa è troppo scarsa o non sufficiente per mettere in risalto tutti i dettagli. Il problema è che sui nostri smartphone i flash LED sono inadeguati per riempire di luce gli scenari che ne necessitano o spesso entra in azione negli scenari “sbagliati” generando immagini troppo luminose (sovraesposte in gergo). Quindi nella maggior parte dei casi non serve, meglio lasciarlo completamente spento. Regoleremo il valore di luce da catturare agendo su altri parametri con risultati decisamente più realistici.
Unici scenari in cui consiglio l’utilizzo del flash è in totale assenza di luce e in caso di soggetti in forte controluce (persone fotografate con luce alle spalle, tipo davanti ad una finestra): in questo caso il flash compensa in parte la scarsità di luce o l’abbondanza di luce in primo piano. Per evitare del tutto l’utilizzo anche in tali scenari spostatevi in una zona con più luce o con luce proveniente alle spalle o di lato al nostro smartphone:
In questo caso utilizzando il flash su un soggetto abbastanza vicino è stato possibile esporre correttamente il soggetto ma lasciando intatto lo sfondo, che non è quindi sottoesposto. Se infatti avessimo banalmente aumentato la luminosità per esporre il nostro pupazzetto, avremmo aumentato la luminosità di tutta la scena, bruciando irrimediabilmente lo sfondo.
Scattare foto migliori: evitare le foto mosse
Decisamente uno degli scenari più frequenti: foto mosse e con scie di soggetti in movimento. Avere mano ferma in questi casi è tutto (gli stabilizzatori software o hardware come OIS fanno quello che possono) basta anche il semplice movimento verso il pulsante di scatto virtuale (presente su schermo) per generare mini movimenti che rovinano tutto. Se non potete munirvi di un treppiede, ecco il trucco veloce e rapido: attutite del tutto l’instabilità dello scatto appoggiando la schiena verso un muro o una superficie verticale abbastanza stabile (un albero per esempio o un lampione). Aumenterete notevolmente la stabilità dei vostri scatti.
Ma c’è un altro motivo per il quale vi stiamo parlando di foto mosse. Infatti è arrivato il momento di parlarvi di uno dei tre parametri con il quale si può gestire manualmente la luce nel vostro sensore: il tempo di scatto! Se usato in maniera erronea infatti, questo parametro può creare degli effetti di movimento molto spiacevoli:
Scattare foto migliori: tempo di scatto
Il tempo di scatto, come detto nell’introduzione, è un parametro con il quale si regola la velocità dell’otturatore. In poche parole con esso si può dire per quanto tempo il sensore deve esporsi alla luce. Ovviamente più tempo viene esposto, più luminosa sarà la foto. Inoltre più lo scatto sarà veloce, più gli oggetti sembreranno fermi, al contrario di un tempo di scatto lungo che farà vedere l’effetto movimento.
Insomma, facendo qualche prova imparerete da soli a dosare per bene questo parametro. Tuttavia noterete che se l’otturatore è aperto per troppo tempo e lo smartphone non è perfettamente fermo, la foto verrà molto mossa! Nel seguente esempio vi mostriamo prima una scena troppo scura o troppo chiara (a causa di un tempo di scatto troppo piccolo/grande) e poi una scena “aggiustata” (con il giusto tempo di scatto):
Ma c’è un’altra cosa cosa che è possibile fare anche con gli smartphone: avete mai sentito parlare di lunga esposizione? Proprio adesso abbiamo visto come aprire un sensore per 1/250 di secondo ha causato una foto completamente bruciata! Eppure vi assicuro che durante la notte aprire il sensore per molto tempo (addirittura per più di 1-2 secondi!!) può creare degli effetti bellissimi!
Se ad esempio vi trovare di fronte una scena completamente buia con piccolissime fonti di luce, potrete esporre il sensore per molti secondi a quelle luci e avere una foto finale comunque ben illuminata ma non bruciata. Se inoltre ci saranno degli oggetti luminosi in movimento, allora l’effetto che si creerà sarà quello di simpatiche scie luminose!
Insomma, come avrete capito questo parametro non serve solo a gestire banalmente la luce nell’immagine, ma è fondamentale per creare degli effetti desiderati come una scia luminosa nel buio, una doppia esposizione, o far comparire un’auto in corsa completamente ferma: scommetto che non vedete l’ora di provarlo!
Scattare foto migliori: bilanciamento del bianco
Questo è uno dei parametri più importanti e sottovalutati dagli utenti, purtroppo il valore AUTO è sovente inadeguato. Indicare al dispositivo il corretto valore del bianco è la base per ottenere uno scatto bilanciato, con bianchi e colori naturali e più fedeli.
Ecco i consigli pratici dei professionisti:
1) In esterno e in una giornata soleggiata usare il valore “day” o voce corrispondente (di solito indicata con l’icona del sole)
2) Se siete all’esterno ma il cielo è nuvoloso e/o abbiamo già superato il tramonto impostate il valore “cloudy” (se presente), di solito riconoscibile perché mostra l’icona di una nuvola o di un sole oscurato da una nuvola.
Ancora più importante è impostare correttamente tale valore all’interno di appartamenti o locali dotati di luce artificiale. Molti terminali forniscono la scelta tra luce al neon e luce a incandescenza (le normali lampadine) e la differenza tra questi due valori è elevata. Quindi se siete in interno con luci normali impostate sempre la voce giusta (riconoscibile dalla forma a lampadina). In locali con luce al neon useremo invece la voce specifica (con un piccolo neon come icona). Usate il valore Automatico (AW di solito) solo se non siete in grado di rivelare il tipo di luce utilizzata o in scenari notturni.
Scattare foto migliori: valore di esposizione (EV)
L’intensità della luce – o valore di esposizione in gergo – è un altro dei parametri più importanti per scattare buone foto. Tale voce indica quanta luce il sensore digitale deve “far entrare” attraverso l’ottica. In genere il valore di EV predefinito in tutti gli scenari è già preimpostato sullo “0” (zero), ma modificarlo vi darà degli immediati effetti positivi!
L’impostazione di EV avviene tramite una barra a scorrimento che riporta in alto valori positivi (+) e in basso negativi (-): ecco uno screen di esempio, ma ovviamente potrebbe differire leggermente sul vostro smartphone!
Ecco i migliori consigli a riguardo:
1) Uno scatto in esterno con luce solare e, più in generale, in condizioni di luce buone richiede sempre un leggero abbassamento del valore di EV; spostiamo sempre il cursore verso valori tra -0.5 (se disponibili i decimali), -1 o -2 e vedrete la differenza. Abbassare EV in queste condizioni esalta i dettagli degli oggetti ripresi e genera foto molto più definite, con colori ben evidenziati.
2) EV è importante anche nello scatto di soggetti ravvicinati (es. ritratti) contro uno sfondo luminoso (es. un cielo azzurro di giorno). In questo caso alzare leggermente il valore EV verso valori positivi (+1 o +2), porterà in evidenza i soggetti in primo piano illuminandoli maggiormente e impedendo il controluce. In questo scenario lo scatto con valore a default EV 0 avrebbe portato l’ottica (ed il software) ad essere ingannati dalla luce di sfondo, rendendo scuri i soggetti in primo piano.
3) EV è la chiave anche per ottenere ottime foto con pochissima luce e soprattutto senza usare il flash. Provate a scattare in condizioni di scarsa luce – senza flash – e con un valore di EV positivo (+3 o superiori) per “illuminare” la scena in maniera naturale.
In generale le regole per impostare il valore di esposizione sono semplici e vanno sempre effettuate e controllate prima di uno scatto: usare valori positivi per “illuminare” soggetti vicini contro sfondi luminosi o in scenari bui per aumentare la quantità di luce senza usare il flash; un leggero ritocco verso i valori negativi (-1) aiuta quasi in ogni genere di scatto.
Scattare foto migliori: valore ISO
Ed eccoci arrivati al secondo importantissimo parametro per la gestione della luce sul sensore, il valore ISO! Questo – come detto – indica la sensibilità del sensore alla luce e tanto più il valore diventa grande, tanto più la foto sarà luminosa ma con tanto rumore. Fotocamere che supportano ISO elevati (come 3200, 6400 e così via) sono dette “sensibili” (che è una cosa positiva).
Tuttavia negli smartphone generalmente non è mai consigliato di salire con gli ISO, ma di tenersi sempre più bassi perché la compressione dei pixel è molto accentuata e la cattura della luce esalta tutti i difetti dei sensori CCD e CMOS usati sulla stragrande maggioranza dei device portatili.
Per ridurre il rumore anche dell’80% e ottenere foto più pulite e dettagliate abbassiamo (negli smartphone che lo consentono) il valore di ISO al minimo (tra i 100 ed i 400 ISO): avremo una sensibilità paragonabile a quella dell’occhio umano e foto con il minimo di rumore digitale. Tranquilli perché per illuminare la foto potremo sfruttare gli altri due parametri a nostro piacimento (tempo di scatto e apertura focale).
Ecco i consigli empirici dei professionisti sulla regolazione dell’ISO:
1) ISO 100 è l’ideale nelle giornate all’aperto con il sole splendente: le nostre foto acquisteranno immediatamente naturalezza e vita!
2) Negli scenari interni di giorno (un’abitazione o un locale illuminato senza luce artificiale), con il tempo nuvoloso, all’alba e al tramonto possiamo impostare il valore di ISO successivo (200 ISO) per compensare la minor presenza di luce.
3) Di sera possiamo affidarci al valore immediatamente superiore (400 ISO) per catturare più luce possibile; compensiamo dove necessario con EV senza usare il flash.
In questo caso ho notato che la luce migliore – per avere meno rumore possibile – avveniva con uno scatto di 1/250 di secondo. A quella velocità però non c’era abbastanza luce e quindi ho aumentato la sensibilità del sensore fino ad 800 ISO per avere l’effetto desiderato.
Ad ogni modo dopo qualche prova sarete voi stessi a capire quale valore è il migliore per sfruttare al massimo il vostro hardware e generare il minor rumore possibile: dopotutto lo scopo numero uno di ogni fotografo è proprio questo!
Scattare foto migliori: messa a fuoco
Altro parametro importante e usato spesso molto male: il focus dei nostri smartphone. È importante imparare a mettere a fuoco la scena nel punto migliore. Oggi è tutto sommato facile, disponendo ormai quasi tutti i terminali della funzione “touch to focus”, dove basta toccare un punto qualsiasi dello schermo per ottenere il focus nel punto richiesto. Mettere a fuoco al punto giusto è un’arte, non si può fare molta teoria: si impara con l’esperienza e numerose prove (e sbagli). Il fuoco sul soggetto in primo piano e lo sfondo sfuocato esaltano il soggetto in un ritratto, il fuoco sullo sfondo con elementi “davanti” sfuocati può dare alla foto un effetto molto piacevole, quasi artistico.
In questi casi c’è poco da aggiungere: consiglio di sperimentare a mano il punto di focus migliore. Se il software del vostro terminale lo consente, fate numerosi scatti della medesima inquadratura acquisendo il fuoco (toccando lo schermo) su parti diverse dell’immagine e confrontare infine i risultati. L’impostazione del tipo di fuoco che ritengo migliore (se il software la supporta) è il cosiddetto “matrix” (nulla a che vedere con il film omonimo ovviamente!). Sono pochi comunque i terminali che permettono di variare tale impostazione.
Se il terminale non supporta il “touch to focus” direttamente sullo schermo, acquisite il fuoco con il pulsante premuto “a mezza corsa” sulla zona che si desidera usare per il fuoco, quindi spostare il terminale (senza rilasciare il pulsante) e premere a fondo per acquisire l’immagine nella zona desiderata.
Inoltre vi accorgerete che variando il fuoco varia anche la luminosità dell’immagine. Questo è ovvio perché se cercherete di mettere a fuoco un oggetto poco luminoso lo smartphone tenterà di “compensare” aumentando la luminosità della scena (e sovraesponendola). E succede il contrario con un oggetto troppo luminoso rispetto al resto della foto.
Ma anche qui non c’è da preoccuparsi, perché variando a vostro piacimento uno dei tre parametri fondamentali – ISO, tempo di scatto e apertura focale – potrete compensare il tutto ottenendo i giusti colori con la giusta luminosità!
Scattare foto migliori: apertura focale
E parliamo infine del terzo ed ultimo parametro per gestire la luce: l’apertura focale. Abbiamo deciso di parlarne solo alla fine perché molto spesso questo parametro non esiste o non è possibile modificarlo sugli smartphone. Per apertura focale infatti, si intende la porzione di sensore che viene esposta alla luce. Questa porzione è decisa da un otturatore e, proprio come per l’occhio, tanto più il sensore è aperto, tanta più è la luce ad entrare nel sensore:
Come potete notare dall’immagine qui in alto, l’apertura focale è modificabile attraverso il parametro “f” che tanto più è piccolo, tanto più descrive un obiettivo molto aperto. In genere una fotocamera con un’apertura f/1.6 o f/1.8 (giusto per darvi dei valori di esempio) è un’ottima fotocamera e infatti il suo obiettivo viene detto “molto luminoso” e in grado di fare bellissime foto anche di notte.
Come detto sugli smartphone di solito non si può variare la focale della lente (anche se spesso lo si può fare digitalmente), e si preferisce invece montare due fotocamere posteriori, ognuna con una una focale diversa. Combinando gli scatti infatti, si possono ottenere effetti molto particolari. Però c’è un altra cosa di cui non vi abbiamo parlato, che è possibile fare modificando questo parametro.
Dovete sapere infatti, che tanto più la lente è aperta tanto più il sensore sfocherà lo sfondo, mentre tanto più la lente è chiusa, tanto più sarete in grado di mettere a fuoco gli oggetti in lontananza. Questo consente di creare bellissime foto panoramiche (ben messe a fuoco) o fantastici effetti sfocatura (dove si mette a fuoco un oggetto molto vicino e si sfoca lo sfondo):
Ma ovviamente come abbiamo detto poco fa, aprendo la lente (cioè a bassi valori di “f”) la foto è molto luminosa – spesso troppo – e viceversa a valori di “f” troppo alti la lente è chiusa e la foto verrà scura. Ma anche in questo caso potrete aiutarvi con tutti gli altri valori (specialmente ISO e tempo di scatto) ed otterrete gli effetti desiderati!
Altre regole empiriche per scattare foto migliori
- Applicare sempre la regola dei terzi attivando (nei terminali che la prevedono) la griglia nel display per ottenere foto prospetticamente corrette.
- Evitare i settaggi di “scena” preimpostati (se presenti). Usate sempre le modalità “Normal” , “Auto” o “Default”; unica eccezione, potete fare delle prove con “Ritratto” o “Macro” se dovete fotografare un oggetto piccolo o un volto.
- Stabilizzatori OIS (o simili) in alcune situazioni sono utili, ma generalmente è meglio tenerli disattivati.
- Non usate lo zoom digitale! Meglio avvicinarsi maggiormente al soggetto o scattare a risoluzione superiore per poi utilizzare un software di grafica sul vostro PC o Mac. Lo zoom digitale rovina le immagini in modo definitivo.
- Utilizzare sempre più fonti luminose per illuminare un soggetto (in studio fotografico per esempio spesso se ne usano almeno tre). L’importante è che la luce principale provenga da dietro di voi (mentre scattate) e/o lateralmente. Luci forti non devono mai apparire all’interno dell’inquadratura dove possibile.
Scattare foto migliori: app fotografiche Android/iOS
Per Android e iOS abbiamo già realizzato in passato una raccolta di applicazioni per ottenere il massimo dai nostri scatti, per modificarli e per condividerli. Per l’esattezza vi abbiamo consigliato almeno cinque applicazioni completamente gratuite con le quali potrete accedere a settaggi ed impostazioni avanzate che forse nono sono presenti sull’app preinstallata sul vostro smartphone:
Ricordate però che, in generale, l’app predefinita è sempre quella che andrebbe preferita alle altre poiché è quella programmata e sviluppata dall’azienda per il vostro smartphone (soprattutto su iOS). Spesso però – maggiormente su Android – quell’applicazione risulta essere tutt’altro che ottimizzata, e provarne di altre non potrebbe che fare bene.
Gli accessori aiutano
Come vi avevamo già accennato più e più volte all’interno della nostra guida su come scattare foto migliori con lo smartphone, spesso si ha la necessità di usare degli accessori che – provare per credere – cambieranno totalmente il vostro modo di fare fotografia, dandovi la possibilità di fare scatti più complessi o semplicemente di fare cose che non si possono fare tenendo semplicemente lo smartphone tra le mani:
Treppiedi per smartphone
Sto parlando più precisamente dei treppiedi fotografici, degli strumenti che non solo terranno perfettamente saldo e fermo il vostro dispositivo, ma che vi consentiranno anche di poter creare composizioni e scene più particolari o di tenere lo smartphone inclinato in un certo modo (e così via: l’unico limite è la fantasia!). Ecco dunque i treppiedi fotografici più venduti su Amazon in assoluto:
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Sono presenti in varie misure, a seconda dell’altezza alla quale desiderate arrivare o in base a come vorrete utilizzarlo. Ma un altro utilissimo strumento è la lente o lo zoom per smartphone. Vediamo di cosa si tratta:
Lenti /zoom per smartphone
Ogni fotografo che si rispetti possiede per la sua macchina fotografica più di un obiettivo: questo gli consente di mettere in risalto oggetti più o meno lontani con il massimo della qualità! Anche su smartphone è possibile adottare delle lenti o degli zoom, sono molto economici e facili da applicare perché non dovrete far altro che appoggiarli sulla fotocamera. Ecco i migliori venduti su Amazon:
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Vi assicuro che le porterete sempre con voi, soprattutto a chi piace fotografare i dettagli oppure nei viaggi dove vorrete immortalare i bei momenti con foto speciali. Infatti un’altra lente molto famosa è la “grandangolare” con la quale potrete allargare notevolmente il campo d’azione della fotocamera e catturare più oggetti.
Stabilizzatori per smartphone
Dulcis in fundo, se avete degli ottimi smartphone per scattare foto, non potete lasciarvi scappare uno stabilizzatore per smartphone (detti anche Gimbal). Questi dispositivi elettronici sono in grado di stabilizzare perfettamente l’immagine anche mentre state camminando o addirittura correndo.
Sono prettamente indicati per le riprese video, che in questo modo saranno fluide, o per chi vuole creare dei video o dei VLOG, magari per YouTube. A tal proposito vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra recensione dello Zhiyun Smooth 3, uno dei migliori gimbal per smartphone in assoluto. E infatti ecco i più apprezzati su Amazon:
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Insomma, con le nozioni che vi abbiamo dato e con questi strumenti, sarete in grado senza ombra di dubbio di fare fotografia professionale con lo smartphone!