Siamo giunti finalmente alla tanto attesa recensione: il Samsung Galaxy Gear!
Il Galaxy Gear è il primo smartwatch di casa Samsung ed è un prodotto molto interessante. Si piazza come diretto concorrente alla proposta di Sony, lo Smartwatch 2 (che il mio collega Simone Renzo ha recensito qui) ed è stato presentato assieme al Galaxy Note 3. Su internet infatti troviamo anche bundle Note 3 + Gear perché viene pensato come il naturale compagno di giornata per il phablet di casa Samsung.
Il mercato degli smartwatch nasce qualche anno fa e fin da subito Sony ci si è buttata con il primo modello, il Liveview, per poi proseguire con il primo e il secondo Smartwatch. Le migliorie sono state diverse e col tempo il prodotto fatto da Sony è buono, ma Samsung ha voluto proprio strafare: con il suo primo dispositivo ha voluto proprio rubare la scena cercando di dominare fin da subito questo mercato che sta iniziando a svilupparsi seriamente solo ora. In parte ci è riuscita, in parte no.
Il Gear si presenta con un hardware migliore (che approfondiremo tra poco) rispetto alla concorrenza ed è sicuramente molto più interessante per le sue funzionalità fotografiche e telefoniche, rendendolo un ottimo compagno per il nostro smartphone.
I NOSTRI FOCUS
Il Gear, essendo uno dei primi (e più importanti) smartwatch sul mercato, è stato molto approfondito dal team di ChimeraRevo ed è per questo che, prima di questa recensione, abbiamo effettuato diverse prove raccolte poi in questi focus:
– Samsung Galaxy Gear: il nostro unboxing!
– Samsung Galaxy Gear: il pairing!
– Samsung Galaxy Gear: videofocus sulle funzionalità fotografiche!
DESIGN ED ERGONOMIA
Il design del nuovo Galaxy Gear è molto bello: risalta in maniera particolare la cornice di acciaio attorno allo schermo e le viti a vista a molti piacciono, danno quel senso di solidità. Sulla parte frontale inoltre non abbiamo nessuna scritta, nemmeno della marca (che comparirà sull’altoparlante) e questo secondo me è un punto a favore del Gear che rimane molto pulito nella sua facciata principale.
Il cinturino, in gomma, è molto resistente e comodo e ha una certa eleganza dovuta alle scanalature: sicuramente un cinturino in pelle, o magari ecopelle, sarebbe stato davvero molto chic ma forse non avrebbe garantito la stessa solidità e robustezza.
Il sistema di chiusura del cinturino è pratico e non invasivo e abbiamo a disposizione ben 7 fori per poter regolare lo smartwatch al meglio sul nostro polso.
Anche se rispetto al Sony Smartwatch o ai comuni orologi il Gear appare più grande (Larghezza 3,68 x Altezza 5,66 x Profondità 1,11 cm), possiamo assicurarvi che non è affatto un problema, soprattutto se avete il polso piccolo; inoltre è davvero un dispositivo leggero (73,8 grammi): a volte proprio non si sente al polso!
Il Gear, essendo un gadget di moda, è disponibile fin da subito in diversi colori: Nero, Bianco, Arancione, Marrone, Giallo Canarino e Rosa (questa variante, pensata principalmente per le donne, è uguale alla variante bianca ma cambia il colore della cornice l’acciaio che diventa, appunto, rosa).
La nota dolente riguarda l’altoparlante posto sul cinturino: sarebbe perfetto se non fosse così spesso. Rispetto al cinturino infatti è almeno 3 millimetri più spesso e questo ci darà fastidio se siamo soliti lavorare al computer senza un appoggia polsi
Come design diamo un voto pari a 8.5: nella seconda versione del Gear infatti speriamo che Samsung adotti finalmente uno schermo curvo (questo Gear ha uno schermo piatto) e un altoparlante più fine.
HARDWARE
Il Gear ha un hardware di tutto rispetto ed è per questo motivo che attualmente è lo smartwatch più potente in commercio. Ha un processore Samsung Exynos Single Core che spinge fino a 800 Mhz (quindi arriviamo a sfiorare il gigahertz!), 512 MB di Ram (più che sufficienti, visto che non c’è quasi nulla che giri in background) e 4 GB di memoria per archiviazione (fidatevi, non ne avrete bisogno di più).
Possiede diversi sensori: il giroscopio e l’accelerometro, necessari per gestire la funzionalità legata al movimento del polso; un contapassi che si interfaccia tramite S-Health.
Possiede ben 2 microfoni, uno per l’acquisizione della voce e uno per la riduzione del rumore ambientale, e un altoparlante posto nel cinturino: questi componenti infatti ci servono per utilizzare le funzionalità telefoniche del Gear.
Lo schermo del Gear è di 1.63″ con una risoluzione di 320×320 (un quadrato) ed è di tipo SuperAmoled a 277 PPI, ovviamente multitouch capacitivo; devo dire che ha davvero un’ottima definizione, ne sono rimasto davvero sorpreso. Inoltre è molto luminoso. Purtroppo non dispone del sensore di luminosità come lo SW 2 anche se possiamo regolare la luminosità a nostro piacimento velocemente e dispone della modalità “All’Aperto” che porta la luminosità al massimo per minuti nel caso fossimo in un posto molto assolato.
Il vetro dello schermo è in zaffiro (come la lente della fotocamera dell’iPhone 5S) ed è resistente ai graffi.
Dispone ovviamente di Bluetooth 4.0 con tecnologia LE (Low Energy), assolutamente necessario per interfacciarsi con i terminali Samsung; data la natura Low Energy il dispendio di energia da parte dello smartwatch e dello smartphone è ridotto al minimo.
La batteria è di 315 mAh e le 25 ore garantite da Samsung di solito le rispetta, ma di questo punto ne avremo modo di parlare più avanti.
Non abbiamo un’ingresso microUSB sul Gear, ma nella confezione abbiamo una specie di dock-cover che coprirà il nostro terminale. Questa cover ha due funzionalità: ricaricare il nostro Gear (tramite la propria porta microUSB) ed effettuare il primo accoppiamento tra lo smartwatch e il nostro smartphone in quanto è equipaggiato del sensore NFC.
Inoltre il Gear dispone di una fotocamera da 1.9 MP con sensore BSI (Back-illuminated Sensor o meglio BackSide Illuminated) che permette di scattare foto e di effettuare video. Maggiori informazioni a riguardo le potete trovare nel nostro videofocus sulla fotocamera.
Concludiamo dicendo che il Gear ha specifiche IP55 (mentre il Sony SW 2 di specifiche IP57) e quindi è resistente alla polvere e a piccolissimi spruzzi d’acqua. Non è quindi consigliabile immergerlo nell’acqua!
A livello hardware, questo Gear non ha concorrenti e gli darei 10 se non avesse giusto qualche imperfezione: la dock-cover era evitabile e si poteva utilizzare una soluzione molto simile a quella adottata da Sony con NFC integrato nello smartwatch e una porta microUSB laterale; nella prossima versione il sensore di luminosità è quasi d’obbligo e inoltre si poteva fare di più sul lato delle specifiche, adottando almeno le IP57 che avrebbero dato maggior sicurezza al Gear. Il voto quindi scende a 9.5.
SOFTWARE
Il Galaxy Gear monta Android 4.2.2. Ok, non è KitKat e nemmeno la 4.3 ma sinceramente non fa tanta differenza perché in sistema è pesantemente personalizzato per poter girare in maniera perfetta su questo dispositivo.
L’accensione del Gear è davvero veloce: basterà premere il tasto di accensione e in qualche secondo sarà operativo.
L’interfaccia si presenta a schede e sfrutta a pieno le gestures: la navigazione infatti generalmente è in orizzontale (tramite degli swipe), ma anche gli swipe verticali vengono utilizzati per diverse funzioni: nella schermata principale (quella dell’orologio), effettuando uno swipe dal basso verso l’alto richiameremo il tastierino numerico; dall’alto verso il basso invece accederemo velocemente alla videocamera. Inoltre lo swipe dall’alto verso il basso equivale al tasto “Indietro” presente sui nostri smartphone.
Abbiamo gestures che comprendono due dita: tappando due volte con due dita congiunte infatti accederemo ad un menù rapido dove possiamo visualizzare lo stato del bluetooth, il livello della batteria, impostare il livello della suoneria e della luminosità; invece se tappiamo (sempre con due dita congiunte) e teniamo tappato per qualche secondo accederemo alle applicazioni aperte in background, proprio come avviene sui nostri smartphone: premendo “El.Tutto” libereremo la memoria del Gear. Quest’ultima funzionalità comunque io non l’ho mai usata perché non ne ho mai avuto bisogno.
La grafica è minimale e chiara, oltre ad essere sorprendentemente fluida. Inoltre è molto intuitivo: basteranno 5 minuti per capirlo a fondo, senza tanti problemi.
Abbiamo la possibilità di cambiare il colore dello sfondo e il tipo di orologio (doppio orologio, orologio analogico, etc) direttamente nelle impostazioni e potremo cambiare anche diversi comportamenti del Gear (per esempio, cosa visualizzare quando attiviamo il Gear tramite il movimento del polso).
Di default il Gear ha diverse applicazioni: abbiamo S-Voice (che si associa con la versione presente sul nostro Galaxy smartphone), Promemoria Vocali dove potremo registrare dei brevi messaggi vocali (questi messaggi vengono in automatico “interpretati” dal Gear trascrivendoli in formato testo!), la Galleria dove potremo visualizzare le foto fatte, i Controlli Multimediali dove potremo controllare la musica del nostro smartphone, il Contapassi che sfrutta l’omonimo sensore per contare i nostri passi e inviare i dati raccolti a S-Health, il Registro Chiamate e la Rubrica (si interfacciano col nostro telefono), il Cronometro, gli Eventi Odierni (se abbiamo qualcosa nel calendario per la giornata corrente, potremo vederlo qui), il Meteo (che è anche integrato in un tipo di orologio), il Timer e la funzionalità Trova: molto utile nel caso perdessimo il nostro smartphone e fosse ancora nelle vicinanze facendolo squillare al massimo della suoneria. Una funzione uguale l’abbiamo sullo smartphone se perdessimo il Gear.
Possiamo scaricare altre applicazioni per il Gear tramite il Samsung Apps. Per gestire il Gear dovremo scaricare dal Samsung Apps l’applicazione Gear Manager.
Prima di parlare del Gear Manager, facciamo una piccola precisazione: il Gear, dopo la configurazione iniziale, è un dispositivo quasi standalone: possiamo usarlo infatti anche senza averlo perennemente connesso con il nostro smartphone ma non potremo usufruire delle funzionalità di salvataggio (quando registriamo memo vocali, scattiamo una foto o creiamo un filmato, questi vengono tutti inviati quasi istantaneamente al nostro smartphone), alle funzionalità telefoniche e meteo. Tutte le altre funzionalità (fotocamera, contapassi, timer, ecc) funzioneranno senza problemi.
Il Gear Manager ci permette di gestire quasi tutti gli aspetti dello smartwatch direttamente dal nostro smartphone: potremo gestire le impostazioni di ogni singola applicazione (presente di default), installarne di nuove, scegliere da quali programmi essere notificati, ritrovare eventualmente il nostro Gear facendolo squillare nel caso non lo trovassimo e altre funzionalità che vedremo in un focus incentrato sul Gear Manager.
Non possiamo utilizzare il Gear come memoria di massa esterna perché Samsung non contempla la possibilità di collegare lo smartwatch al pc e secondo me questo è un limite fastidioso.
Uno dei limiti più gravi di questo Gear è che si interfaccia solo con dispositivi Samsung e per ora sono pochi quelli che lo supportano: Galaxy Note 3, Galaxy S4 (con Android 4.3), Galaxy Note 2 (con Android 4.3), Galaxy S3 (con Android 4.3) e il Galaxy Note 10.1 2014.
Ha un software ben fatto, fluido e anche se le applicazioni attualmente sono poche, ne stanno uscendo man mano di nuove; purtroppo il Gear è limitato come compatibilità smartphone e alcune cose sono ancora acerbe o non arriveranno mai (tipo l’archiviazione di massa). Ci sentiamo quindi di dare come voto 9 al software.
BATTERIA
La batteria è di 315 mAH ed è un po’ piccolina. Rispetto al SW 2 o al famoso Pebble, il Gear ne esce con le ossa rotte non potendo garantire più di 25 ore di autonomia. Con un uso intenso (almeno 4 telefonate da 10 minuti l’una, una quindicina di foto, un video, l’utilizzo dei controlli multimediali e l’utilizzo di qualche altra app come il timer) arriviamo a fine giornata ad avere un 30-35% che ci costringe a metterlo sotto carica anche se non è completamente scarico per non vederlo morire durante la giornata successiva. Con un uso normale invece (qualche telefonata, qualche notifica, 3-4 fotografie) arriviamo a fine giornata con il 50% di batteria circa (a volte sono arrivato con il 55%, altre volte col 45%). In questo caso possiamo tranquillamente spegnere il Gear durante la notte.
Sono quindi confermate le 25 ore di Samsung in normale utilizzo: probabilmente è questo lo scotto maggiore che bisogna pagare per sostenere un hardware molto potente e performante.
In standby si comporta molto bene, consumando davvero poco. Samsung assicura almeno 150 ore: non possiamo confermare perché non lo abbiamo mai tenuto per così tanto tempo in sospensione ma abbiamo notato che tutte le volte che lo abbiamo risvegliato dallo standby dopo 5 o 6 ore la percentuale della batteria non è quasi mai scesa.
In generale possiamo dare come voto per la batteria un 7.
MULTIMEDIA
La multimedialità su questo dispositivo comprende essenzialmente la fotocamera di cui abbiamo fatto un videofocus approfondito (potete vedere il link all’inizio di questa recensione).
Il Gear è predisposto per controllare la musica del nostro smartphone, non per riprodurla tramite il suo altoparlante. Ha un senso logico in effetti: chi si metterebbe ad ascoltare la musica dall’orologio quando può benissimo ascoltarla dallo smartphone?
Possiamo però parlare della qualità della cassa altoparlante: ha una potenza non da poco considerando la sua grandezza e si sente abbastanza bene anche in mezzo ad una folla media (per esempio centro commerciale). Il suono in chiamata poi è molto chiaro ed è esente da fruscii. In casa in genere possiamo tenere il volume anche a livello 5 (il massimo è 7) che lo sentiremo forte e chiaro.
Non ci sono particolari limiti in questo senso e la fotocamera è di ottima qualità. Considerando che alcune di queste funzionalità altri smartwatch se li sognano, direi che possiamo dare il massimo dei voti: 10.
GALLERIA FOTOGRAFICA
PREZZO
Uno dei problemi principali di questo Gear al suo lancio è stato il prezzo, davvero esorbitante: ben 299 €! Sicuramente è stato il limite principale all’acquisto di questo dispositivo: le vendite sono state fiacche ed è per questo che sono recentemente uscite alcune offerte come per chi acquistava un nuovo Note 3 o un S4 avrebbe ottenuto il Gear a metà prezzo. Questo ne ha limitato il successo e aumentato le critiche che inizialmente sono state molto pesanti su un prodotto che, secondo noi, ha molte potenzialità.
Online comunque i prezzi sono già minori e si avvicinano già alle 200 euro. L’offerta migliore la fa comunque la H3G offrendolo in abbonamento assieme al Galaxy Note 3 a soli 3 euro al mese per 30 mesi (quindi un totale di 90 euro).
Il voto per il prezzo sarebbe un 5 se Samsung non avesse rimediato pubblicando diverse promozioni per avere a prezzi minori il Gear: quindi diamo un 6.
I MOTIVI PER ACQUISTARLO E PER NON ACQUISTARLO
Abbiamo voluto esporre alcune motivazioni per cui varrebbe la pena acquistare questo gadget:
- se abbiamo uno dei dispositivi supportati e l’idea di uno smartwatch ci attrae, il Gear è il massimo per l’integrazione con lo smartphone;
- rispetto alla concorrenza ha un hardware migliore;
- è l’unico smartwatch che possiede una fotocamera;
- possiede funzionalità telefoniche fin ora uniche;
- potete approfittare, se ne rientrate, di una di quelle offerte Samsung;
- può essere un regalo curioso e tecnologico, ben diverso dai soliti tablet, ebook reader e smartphone.
Ovviamente se ci sono dei pro per l’acquisto, ci sono anche dei contro:
- il prezzo da negozio è davvero caro; online lo riusciamo a trovare anche a 100 euro in meno ma costa comunque di più del Sony Smartwatch 2;
- se non disponiamo di un dispositivo supportato Samsung, non ne vale la pena;
- se lo reputate un gadget inutile e che non utilizzerete mai, vi consiglio di non comprarlo;
- vi deve piacere a livello di design perché è comunque un orologio e quindi un oggetto di moda: se non vi piace esteticamente, ve lo sconsiglio.
VIDEORECENSIONE
Ovviamente oltre alla recensione scritta, abbiamo anche fatto la nostra videorecensione:
CONCLUSIONI
A me il Gear è stato regalato ed inizialmente come tanti altri ero un po’ scettico ma dopo un paio di giorni mi sono ricreduto e ora lo uso tutti i giorni senza problemi. Certo, non è un dispositivo perfetto ma quello che fa lo fa bene.
Se siete interessati ad uno smartwatch e avete un dispositivo compatibile, tenete ben in considerazione il Gear perché davvero è un gadget davvero molto molto interessante.
Molti mi hanno chiesto se ho problemi quando mi lavo le mani se ho paura di bagnarlo, visto che non ha specifiche waterproof: io mi lavo le mani con il Gear senza problemi e se ci finisce qualche gocciolina non succede nulla, basterà pulirlo con un panno e passa la paura. Ovviamente non mi ci faccio la doccia e nemmeno l’immergo nell’acqua: lì rischierei seriamente di danneggarlo.
Attualmente penso che farei fatica a separarmi di un dispositivo che è molto utile, almeno per me.
Il mio consiglio, casomai foste interessati all’acquisto, è di attendere ancora qualche mese così che i prezzi possano scendere ancora di più.