“Le ultime parole famose”. Ovvero qualcosa che qualcuno disse pensando di aver ragione da vendere e che, successivamente, si sarebbe rivelata completamente sbagliata – o l’esatto contrario di ciò che sarebbe poi capitato.
E’ questo lo spirito del primo atto della nuova serie “Citazioni informatiche”: in un certo numero di articoli, che al momento ancora non siamo in grado di quantificare, cercheremo di raccogliere le frasi più celebri collegate all’informatica ed alla tecnologia in generale pronunciate nel passato (recente o remoto) da personalità più o meno influenti della scena (e non).
Le citazioni che troverete di seguito riguardano delle autentiche… cantonate: pensate che qualcuno, un po’ di tempo fa, ha affermato che l’iPhone sarebbe stato un flop. Pronti a sorridere?
- “Hardware: le parti di un computer che possono essere prese a calci.” (Jeff Pesis)
- “La tecnologia ci sta insegnando a tornare umani.” (Simon Mainwaring)
- “Sto creando un sistema operativo (free, è soltanto un hobby, non sarà grande e professionale come gnu) per i cloni 386(486) dell’IBM AT” (Linus Torvalds)
- “Non c’è motivo per cui qualcuno debba avere un computer in casa.” (Ken Olsen)
- “Per avere una vita felice, la tecnologia di cui disponiamo è completamente inutile.” (Tom Hodgkinson)
- “La chiuderei e restituirei tutti i soldi agli azionisti” (Michal Dell parlando di Apple)
- “Credo che esista un mercato mondiale per forse 5 computer” (Thomas J.Watson)
- “Su Internet nessuno sa che sei un cane” (Un cane anonimo)
- “Non esiste possibilità che l’iPhone conquisti un market share significativo. Niente da fare.” (Steve Ballmer)
- “Il Macintosh usa un dispositivo di puntamento sperimentale che chiamano ‘mouse’. Non ci sono prove che la gente voglia usare questi cosi. Io non voglio uno di quei dispositivi incasinati.” (John Dvorak)
- “Gli adulti non hanno bisogno di colori.” (Charles Wright)
- “Linux è un cancro.” (Steve Ballmer)
- “Credo che lui e Microsoft siano un po’… limitati. Sarebbe stato un tipo più aperto se avesse preso un acido almeno una volta o fosse partito per un Ashram (in meditazione), da giovane.” (Steve Jobs parlando di Bill Gates)