Nel nostro lavoro ci capita spesso di dover sostituire rapidamente l’hardware dei nostri PC per recensioni di schede video, dissipatori e altri componenti. Con un case chiuso tradizionale queste operazioni risultano lunghe e scomode, per questo anche noi di Chimera Revo abbiamo adottato la soluzione migliore per queste situazioni: una test bench.
In particolare, quelle utilizzate da noi sono le Dimastech Mini V 1.0, gentilmente fornite da Dimastech per le nostre piattaforme di test.
Design
Si tratta di un solido banchetto di test in lamiera tagliata al laser, organizzato su due diversi livelli e con ampia flessibilità nel tipo di hardware installabile. A differenza del fratello maggiore, l’Easy V3, il Mini offre dimensioni più compatte pur mantenendo un’ottima superficie di lavoro, sufficientemente grande da permettere di installare anche hardware standard.
Per la precisione il Mini misura 340mm di profondità per 370mm di larghezza per 120mm di altezza (inclusi i piedini in gomma), supporta schede madri nei formati ATX, MicroAtx, XL-ATX, Mini ATX, Nano ATX e MiniITX e schede video praticamente di qualunque lunghezza.
Il piano superiore è dedicato alla componentistica principale, occupato quasi interamente dalla scheda madre: questa viene installata su dei comodi supporti rialzati e fissata a incastro, senza necessità di viti, rendendo la sostituzione molto rapida dato che basta tirare leggermente per rimuoverla. Una comoda griglia in metallo permette di fissare e sostenere le schede di espansione installate negli slot PCI-e, fino a 8 con la griglia standard o 10 se si è acquistato il kit DimasTech 10 Slot XL-ATX BT062 consigliato qualora si montasse una scheda madre XL-ATX.
Chiaramente, dato il design completamente aperto del piano superiore, non vi sono limitazioni riguardo all’altezza massima del dissipatore GPU né alle dimensioni della (o delle) schede video.
Sempre sul piano principale troviamo anche sei diversi fori per avvitare il supporto flessibile per ventole compatibile con unità da 120mm, permettendo di posizionarlo nel punto più adatto a dirigere il flusso d’aria dove serve, ed è abbastanza robusto da sostenere anche radiatori da 120mm.
Passando al piano inferiore scopriamo che l’intero pianale è removibile, scorrendo fuori in modo da facilitare l’installazione dei componenti. Qui trova posizione l’alimentatore (fino a 22cm di lunghezza), fino a tre unità di storage da 3.5” e fino a due dispositivi da 5.25”, tutti alloggiati in comode strutture metalliche anch’esse facilmente removibili. I dischi inoltre vengono montati con piccole guarnizioni in gomma che contribuiscono ad assorbire le vibrazioni dei device riducendo sensibilmente il rumore prodotto.
L’ampio spazio inferiore semplifica le operazioni di cable management, complice anche il fatto che non ci sia un flusso d’aria a cui stare attenti e l’utilizzo delle asole passacavi poste sul pianale superiore permette un’organizzazione dei cavi molto efficiente.
Sulle pareti laterali non c’è molto da dire: su quella frontale (o almeno, quella che comunemente viene usata come frontale, non essendoci un vero verso in questo banchetto) troviamo i due pulsanti in dotazione da installare e cablare manualmente, che fungono da accensione e reset e includono ognuno un anello di LED come indicatori di funzionamento e attività storage. Troviamo poi le due gabbie da 5.25 e 3.5” facilmente accessibili.
Il lato sinistro è occupato per metà dallo slot dell’alimentatore mentre l’altra metà presenta una serie di fori con una forma a 8, questi sono usati per l’installazione “on-the-fly” di un HDD (sia 3.5 che 2.5”) o di un SSD e permettono di rimuoverlo molto velocemente senza dover toccare il resto dei componenti o spostare strutture di sostegno. Gli altri due lati sono sostanzialmente vuoti, con una scritta “Mini” laser-cut su quello laterale e la totale assenza di qualsiasi cosa su quello posteriore, permettendo un rapido accesso al pianale inferiore.
Assemblaggio
Nel montaggio del banchetto si rivela tutta la sua natura professionale rivolta ad un pubblico esperto e non ad uno più casuale. Le istruzioni sono davvero minimali e l’assenza di immagini di riferimento per le viti dà per scontato che l’utente abbia familiarità con i vari formati e calibri. A me, nonostante l’esperienza di assemblaggio computer, non conoscendo a memoria tutte le tipologie di viteria ci è voluto un po’ più di tre ore per assemblarlo completamente e installare tutti i componenti della nostra piattaforma di test AMD cercando di indovinare le viti giuste. Frustrante ma fattibile. E a proposito di viti, il Mini arriva fornito del più impressionante assortimento di viteria che abbia mai visto in un case, una quantità di pezzi di ogni formato e dimensione per assicurare la massima compatibilità con ogni tipo di hardware.
L’installazione dei componenti nel piano superiore è stato molto facile. Una volta incastrata la motherboard si tratta solo di completare l’assemblaggio e il cablaggio come si farebbe con un normale case. A prima vista posizionare i componenti nel piano inferiore può sembrare più arduo, ma il fatto di poter rimuovere il pianale e farlo scorrere di nuovo in posizione rende tutto molto più facile, solo l’alimentatore va avvitato direttamente alla struttura laterale e andrà a riposare sul pianale nel momento in cui lo rimetteremo al suo posto permettendo di rimuovere il fondo a piacimento ad esempio per installare dischi, senza dover spostare il blocco alimentazione.
Conclusioni
Il Dimastech Mini v1.0 ha nettamente semplificato il nostro lavoro. Ci permette di provare rapidamente schede video, RAM, dissipatori, addirittura motherboard e CPU, praticamente qualsiasi componente senza dover toccare il resto del PC, velocizzando le operazioni. La struttura completamente aperta garantisce una perfetta dissipazione dei componenti senza il timore di ristagno di aria calda dando la possibilità di effettuare test anche molto intensi, con l’unico difetto di rendere il computer più soggetto all’accumulo di polvere.
Un must per ogni recensore e tester hardware che consigliamo caldamente in qualsiasi laboratorio informatico assieme al suo fratellone Easy V3, che permette l’installazione di hardware ancora più ingombrante.