Nonostante sia una problematica ad oggi piuttosto insolita, nelle installazioni Ubuntu con partizioni di sistema limitate può capitare che, ad un certo punto, lo spazio sul disco (o sulla partizione /) termini del tutto. Tralasciando i file personali, il “grosso” del sistema operativo sono i file eseguibili (ovvero tutti i programmi) tuttavia, soprattutto su installazioni di lunga data o su sistemi che hanno subito più avanzamenti di versione, anche le dipendenze non più necessarie e la cache di apt possono avere un ruolo chiave quanto a spazio (quasi) inutilmente occupato.
Di seguito vi mostriamo come liberare spazio su Ubuntu in maniera piuttosto repentina agendo, appunto sia sulle dipendenze non necessarie che sulla cache di apt. Entrambe sono operazioni sicure (e previste dallo stesso tool apt) e non hanno ripercussioni sull’efficienza del sistema operativo.
NOTA: è possibile usare le procedure seguenti su tutte le distribuzioni basate su Ubuntu e su Debian.
Liberare spazio su Ubuntu
La prima operazione da fare è quella di eliminare le dipendenze non più necessarie, magari installate nel sistema a causa di programmi o app che non si utilizzano più. Apt ci aiuta in questo, poiché tiene traccia di pacchetti e dipendenze installate ed è in grado di comprendere automaticamente quali siano indispensabili e quali no. Nella fattispecie, per procedere è sufficiente digitare da terminale
sudo apt-get autoremove
ed attendere il completamento dell’operazione. Se il risultato non dovesse essere soddisfacente, potrete procedere anche all’eliminazione della cache di apt, ovvero dei pacchetti .deb scaricati automaticamente e conservati anche dopo l’installazione delle rispettive applicazioni. Anche questo è un procedimento sicuro che, nel peggiore dei casi, “costringerà” il sistema a ri-scaricare un pacchetto se si dovesse decidere di reinstallarlo.
Per renderci conto di quanto è grande la cache di apt, è sufficiente digitare a terminale
du -sh /var/cache/apt/archives
Mentre, per eliminarla, basterà digitare
sudo apt-get clean
ed attendere il completamento dell’operazione. In caso vogliate invece mantenere una parte della cache di apt ed eliminare soltanto quei pacchetti .deb che il sistema ritiene completamente inutili (ad esempio quelli che non possono più essere scaricati o installati), potrete effettuare una pulizia più selettiva – seppur automatica – grazie al comando
sudo apt-get autoclean
Nulla di complicato, insomma: un paio di comandi ben assestati che, se dati periodicamente, possono aiutarvi a tenere pulito il sistema senza affidarvi a strumenti di terze parti.