Un rigo alla volta e non direttamente dal display, tramite un apposito dispositivo o un sintetizzatore vocale: è così che ad oggi le persone ipovedenti possono consultare, in maniera estremamente agevole rispetto a qualche anno fa, i propri dispositivi smart riportandosi in termini di produttività – seppur con qualche accorgimento da prendere – alla pari con chi invece non ha problemi di vista.
Grazie ad un progetto della Università del Michigan congiunto con la divisione di Ingegneria e quello che noi chiameremmo DAMS, la tecnologia dedicata alle persone con handicap visivi potrebbe compiere un gran passo avanti e permettere a chi ne soffre di poter “leggere“ il display tramite le proprie mani, esattamente come succede con gli stampati in Braille.
Ciò avviene grazie ad un sistema pneumatico di condizione di liquidi o gas, tramite il quale è possibile far sì che il display di un dispositivo si “sollevi” in modo da scrivere – letteralmente – un’intera pagina in Braille.
L’obiettivo degli ingegneri è quello di perfezionare questo dispositivo entro due o tre anni, arrivando così a mostrare l’equivalente di una pagina del Kindle in una sola volta – permettendo, dunque, una lettura più scorrevole del display (che potrà cambiare dinamicamente grazie al meccanismo pneumatico) e non limitata all’ascolto di un solo rigo, così come si farebbe per un foglio o un pannello prestampato in Braille.