Le rimodulazioni delle tariffe telefoniche fanno scattare più di un campanello d’allarme, e non solo presso i poveri utenti! Fortuna che tali prese di posizione vengano monitorate dall’AGCOM, che interviene quando le cose non quadrano: la compagnia TIM (ex Telecom Italia) aveva programmato una rimodulazione delle tariffe voce (chiamate da fisso) a partire dal 1 Aprile 2016, provvedimento bloccato solo grazie all’intervento dell’AGCOM (che riteneva “non plausibile” un aumento del 300% senza alcuna vera giustificazione).
Dopo il blocco preventivo è arrivata anche la marcia indietro della TIM stessa: tramite un nota stampa TIM annuncia di voler dialogare con l’AGCOM sulla questione e in via cautelare sospende ufficialmente la rimodulazione della tariffa voce, esattamente la stessa fine che ha fatto il tanto discusso piano TIM Prime.
Un punto a favore dei poveri utenti, anche se si aspetta ora qualcosa a riguardo dei 28 giorni al posto del mese solare (che di fatto regala un mese da pagare in più all’anno), su cui tutte le autorità al momento tacciono e lasciano correre senza alcun intervento.