TIM si è vista bloccare ben due ritocchini (TIM Prime e rimodulazione per le chiamate fisse) nel giro di pochi giorni e sa bene che per quel che riguarda le modifiche “unilaterali” con l’Antitrust non si scherza.
Wind, seppur alla luce del tumulto, ha comunque tentato di propinare ai suoi utenti la rimodulazione “All Inclusive MAXI”, che a fronte di 1 GB di traffico dati in più al mese rispetto alla tariffa di base prevedeva un aumento di 1.5€ ogni 28 giorni per le promozioni All Inclusive Young Edition, All Inclusive Fresh, All Inclusive Special, All Inclusive Wind Unlimited e All Inclusive Limited Edition. Per rinunciarvi, gli utenti avrebbero dovuto contattare il servizio clienti.
Oltre un milione di utenti, quindi, si sarebbe ritrovato (magari inconsapevolmente) ad avere traffico dati maggiorato ma avrebbe sborsato un bel po’ di soldini in più, con immensa soddisfazione e totale guadagno di Wind. Avrebbe, appunto, poiché dopo la denuncia formale dell’ADUC l’Antitrust è intervenuta anche questa volta sospendendo provvisoriamente “All Inclusive MAXI” (che sarebbe andata in vigore lo scorso 29 Aprile) ed il contestuale aumento per tutti i clienti che non hanno manifestato “consenso espresso all’attivazione”.
Secondo l’AGCM, con All Inclusive MAXI Wind andrebbe a vincolare i clienti ad un’offerta nuova – che comporta il pagamento di una quota supplementare rispetto a quanto concordato nel contratto principale – senza aver chiesto in via preventiva il consenso, obbligandoli di fatto a muoversi per rinunciarvi. Inoltre, secondo l’Autorità Garante, questo tipo di condotta sarebbe offensiva soprattutto in nome della larga base d’utenza che va a colpire – oltre 1 milione di utenti.
Wind dovrà comunicare entro sette giorni all’Antitrust l’esecuzione del provvedimento, inviando una dettagliata relazione per illustrare le misure adottate. In caso di inottemperanza, l’Autorità potrà applicare una sanzione pecuniaria da 10.000 euro a 5 milioni.