Si chiama surge pricing ed è una pratica utilizzata da aziende come Uber per “diminuire” la richiesta di un dato servizio in maniera temporanea: per quanto riguarda il servizio, infatti, tale pratica prevede l’aumento provvisorio dei prezzi delle corse se gli autisti sono pochi e la richiesta in una data zona è alta, così da indurre gli utenti ad attendere un po’ in più – in cambio del prezzo non maggiorato – diminuendo indirettamente la pressione sugli autisti.
Al di là del giudizio sul surge pricing in sé, Keith Chen – il capo del dipartimento di ricerca economica di Uber – ha reso pubblico un comportamento apparentemente strano degli utenti: se la batteria è scarica o sta per scaricarsi, questi sono disposti a pagare di più una corsa.
Il che, riflettendoci, ha senso: avere lo smartphone con il livello della batteria basso, soprattutto per chi lo considera uno strumento indispensabile, significa ritrovarsi prima o poi nell’impossibilità di portare a termine operazioni di routine – prenotare un’automobile Uber, ad esempio; la fretta dunque la fa da padrona e, prima che il display si spenga definitivamente, bisogna portare a termine tali operazioni costi – letteralmente – quel che costi.
Chen comunque afferma chiaramente che Uber non usa questo tipo di pressione e non modifica i prezzi in base al livello di carica dello smartphone – di fatto, per installare l’app c’è bisogno di accordare i permessi per la lettura dello stato della batteria ma soltanto per attivare una sorta di risparmio energetico, all’occorrenza.
Noi non usiamo assolutamente questa pratica per costringere gli utenti ad accettare un surge price più alto, resta però un interessante dato di fatto sul comportamento umano.
Dunque Uber non usa – almeno per il momento – questa pratica per imporre prezzi più alti agli utenti, ma siamo sicuri che un giorno qualcun altro non lo farà? Per quanto dare il permesso ad un’app di visualizzare lo stato della batteria resterà qualcosa di ingenuamente sicuro?
E, soprattutto, voi accettereste questo tipo di pratica nel caso qualcuno un giorno dovesse applicarla, o preferireste aver sempre con voi una buona power bank pur di non “piegarvi” al compromesso in nome di una fretta che, lo vogliate o no, esiste?