La storia è ciclica e tante cose si ripetono… anche a breve termine: inizialmente Facebook era un social network tutto fare, almeno fino a quando le politiche aziendali non si sono mosse in favore della scissione tra i vari servizi.
E’ così che è nata ad esempio la piattaforma Messenger, verso la quale Facebook cerca (e con successo) di “incanalare” i suoi utenti con tecniche che hanno compreso l’esclusione della chat e dei messaggi dall’app principale e, recentemente, anche dall’interfaccia mobile del sito web.
Un altro risultato della scissione di Facebook in più servizi è Facebook Moments, il gestore “social” per le foto che permette di creare e condividere facilmente album con i propri amici: di recente l’app è sbarcata anche in Europa e, sebbene la gestione delle foto non sia (ancora completamente) stata escorporata dall’app principale, i vertici del social network blu hanno trovato il metodo di “incanalare” i propri utenti ad installare Moments.
Si, perché se per spingere Messenger è stata eliminata la possibilità di visualizzare i messaggi dall’app, per spingere Moments verrà eliminata da essa la sincronizzazione automatica delle foto in un album privato, funzionalità già presente da diversi anni, con l’aggravante che chi non installerà Facebook Moments e non gestirà da lì le proprie immagini le vedrà sparire dal social network entro e non oltre il 6 luglio 2016.
In parole povere: se vorrete continuare ad effettuare e gestire i backup automatici delle foto in Facebook dovrete utilizzare Moments; se, invece, non volete utilizzare Moments e rinunciare dunque alle funzionalità di backup, che verrà eliminata dall’app principale, vi conviene scaricare le foto sincronizzate nell’album privato entro e non oltre la data sopra citata, pena la perdita di esse.
Chiaramente ciò riguarda soltanto le foto caricate nell’album privato tramite il backup automatico di Facebook e non quelle condivise, inserite in altri album o caricate manualmente nel news feed.
Morale della favola: per gestire completamente le funzionalità di Facebook non servono più due app ma tre. E possiamo soltanto immaginare la rabbia che questa ennesima “costrizione”, se così possiamo definirla, provocherà in tutti quegli utenti che mettono la piattaforma sociale al centro della propria quotidianità.