Tanti termini appartenenti al mondo della tecnologia vengono, per forza di cose, utilizzati automaticamente senza chiedersi quale sia il significato intrinseco; uno di questi termini è sicuramente WiFi, quelle quattro importantissime lettere che denotano lo standard di connettività wireless alla rete tramite scheda.
Se non ci fosse quel termine, dovremmo riferirci a quella tipologia di connessione come un modo di accedere a Internet “secondo lo standard 802.11″; sicuramente non “suona” così bene quanto vorremmo ed utilizzare quelle quattro lettere in luogo dei numeretti ha il suo charme, eppure la domanda resta: cosa significa WiFi, davvero?
I più navigati, ma non soltanto loro, hanno attribuito a WiFi il significato di Wireless Fidelity, ovvero “Fedeltà Wireless”, usando come convenzione quella che ha generato una nomenclatura molto simile per un’altra tecnologia: stiamo parlando di Hi-Fi, che è in realtà la contrazione di “High Fidelity“.
Ciò ha soltanto in parte senso, poiché il significato originale della parola WiFi non è affatto Wireless Fidelity, anzi: WiFi è null’altro che un brand – diventato successivamente un marchio registrato – creato su commissione dalla Interbrand.
In altre parole: di per sé la parola WiFi non ha significato ed è così simile ad “Hi-Fi” soltanto per generare un’associazione mentale – inizialmente lo standard WiFi era visto come un promotore della diffusione audio/video su Internet.
Soltanto dopo l’adozione del nome e del logo, alcuni membri della Wi-Fi Alliance hanno esposto dubbi sul perché un nome che sembrava un’abbreviazione non avesse nessuna spiegazione grammaticale; è per questo che, come compromesso, si concordò di affiancare al logo lo slogan
The Standard for Wireless Fidelity.
Morale della favola: inizialmente Wi-Fi non significava nulla ma, con una strizzata d’occhi, è stato successivamente ricondotto a “Wireless Fidelity”.