Nonostante numerosi nomi relativi ad apparecchi tecnologici trovino radici reali in termini anglofoni, con il dente blu – traduzione letterale del termine “Bluetooth” – l’omonima tecnologia c’entra poco.
Almeno in apparenza.
Il nome Bluetooth (con relativo simbolo) non è infatti stato assegnato così per caso ma ha un significato che va ben al di là di ciò che ci si aspetta! Il motivo? Lo scopriremo tra qualche secondo!
Perché il Bluetooth si chiama così?
Flashback in Scandinavia, precisamente tra il 911 ed il 986 d.C: ivi regnava un signorotto un po’ particolare, tale Harald Blåtand, che sarebbe passato alla storia per aver unito, nonostante la sua goffaggine, le terre di Svezia, Danimarca e Norvegia sotto un unico regno e di essere il presunto mandante della strage dei Vichinghi.
La leggenda narra che re Harald avesse una particolare passione per delle bacche commestibili dal colore bluastro, bacche che a lungo andare avrebbero modificato la colorazione dei suoi denti.
Denti blu che re Harald sfoggiava in guerra per terrorizzare il nemico ed è per questo che, dopo qualche anno, fu soprannominato “Bluetooth” – ovvero dente blu.
Dunque la tecnologia di connessione che oggi conosciamo e sfruttiamo un po’ tutti è dedicata ad un antico re scandinavo, ma per quale motivo? Semplice: come vi abbiamo già accennato Harald Bluetooth ebbe il merito di unire Svezia, Danimarca e Norvegia sotto un unico regno, tre terre da modi ed usanze completamente diverse sotto un unico re.
Se ci pensate bene è proprio questo lo scopo iniziale della tecnologia Bluetooth: standardizzare una connessione che potesse mettere in comunicazione dispositivi completamente diversi tra loro.
Ah però, brava Ericcson!
E il simbolo?
Anche il simbolo del Bluetooth è un chiaro riferimento a re Harald: le sue iniziali vennero rappresentate con due antiche rune corrispondenti alle moderne “B” ed “H”.
La runa corrispondente alla “H” – hagalaz – è null’altro che una X con una bisettrice nel mezzo degli angoli acuti…
…mentre la runa corrispondente alla “B” – berkana – è molto simile al simbolo latino, ma più spigolosa.
Sovrapponete le due rune e, senza neanche molta sorpresa, godetevi il risultato!
E il blu del logo… beh, c’è mica bisogno di chiederlo?