Un progetto che impiega quasi vent’anni di preparazione difficilmente vede la luce, a meno che non si tratti di qualcosa di nettamente colossale. Colossale come Galileo, un sistema di navigazione satellitare civile (GNSS) nato dalla collaborazione – datata 1999 – di Germania, Francia e Italia.
Le voci più ottimiste volevano il debutto di Galileo per il prossimo 2019 ma, alla luce dei fatti, le cose sono andate decisamente meglio: quello che si preannuncia un accanito concorrente di GPS (USA) e GLONASS (Russia) sarà operativo a partire da domani giovedì 15 dicembre 2016; un obiettivo importante, molto importante, che può rendere l’Europa indipendente da Stati Uniti e Russia per quanto riguarda la navigazione satellitare civile.
Al lancio Galileo conterà 18 satelliti, che diventeranno 26 entro due anni fino a raggiungere, in tempi non ancora definiti, i 30 satelliti totali – numero definito ottimale per il suo funzionamento.
Le premesse sono ottime: secondo i progettisti Galileo sarà in grado di raccogliere più informazioni rispetto a GPS e GLONASS e di farlo in modo più veloce e preciso; esso si comporrà di tre principali servizi: uno gratuito in grado di localizzare un oggetto con un’incertezza di 1 metro, l’altro a pagamento che permette di localizzare un oggetto con l’incertezza di pochi centimetri. Il terzo ed importantissimo servizio mette in campo anche la sicurezza: i soccorritori, grazie a Galileo, potranno restringere la posizione di una persona in 10 minuti nel raggio di 5 Km (tempi nettamente inferiori rispetto a GPS e GLONASS), così da garantire interventi tempestivi anche in situazioni di estrema difficoltà.
Parlando di smartphone e tablet, affinché Galileo possa essere utilizzato c’è bisogno di supporto da parte del chipset: al momento gli unici dispositivi a poterlo utilizzare, dopo aver applicato un aggiornamento firmware – che potrà essere rilasciato dal produttore -, sono quelli dotati di chipset Qualcomm Snapdragon 435, 617, 625, 650, 652, 820, 821 e, ovviamente, 835.
Si apre dunque una nuova era per quanto riguarda la navigazione satellitare civile: smartphone e tablet più precisi, sistemi di sicurezza più efficienti ed una soluzione completamente europea. Almeno le premesse sono queste: riuscirà Galileo a tenere testa agli agguerriti GPS e GLONASS, usati ormai da tanto tempo?