Alzi la mano chi, almeno una volta (anche involontariamente), ha rovinato lo schermo del proprio smartphone grazie ad una caduta, un impatto con un oggetto o con dei micro-graffi magari impercettibili ma capaci di rendere difficoltoso l’utilizzo dello stesso in controluce. Bene, sicuramente saremo in tanti.
Parliamoci chiaro, gli smartphone sono oggetti molto sensibili ed il vetro e la parte più sensibile dei dispositivi. Nel corso degli anni l’innovazione si è fatta sentire e la Corning, sotto questo punto di vista, è stata l’azienda più attiva e “gloriosa” grazie ad i propri Gorilla Glass arrivati già alla quinta generazione, tecnologia antica, ma adottata recentemente in ambito smart, capace di resistere ad urti e a graffi anche senza le famose pellicole da applicare sugli schermi.
Ma da qualche settimana c’è un nuovo progetto, ben più rivoluzionario, che potrebbe realmente cambiare l’esperienza degli utenti al 100%
La scala Mohs e gli schermi degli smartphone
Nel 1812 un mineralogista tedesco, Friedrich Mohs, introdusse una scala di valutazione della durezza dei materiali, che parte dal Livello 1H al livello 10H:
- Materiali teneri: 1H: Talco, 2H: Gesso;
- Materiali Semiduri: 3H: Calcite, 4H: Fluorite, 5H: Apatite;
- Materiali Duri: 6H: Ortoclasio, 7H: Quarzo, 8H: Topazio, 9H: Corindone; 10H: Diamante.
Perché parliamo di questo? Perché il vetro in sé ha una durezza di circa 5.5, un risultato buono che però non può essere applicato, per una serie di motivi, sugli smartphone. Infatti per forza di cose, la parte protettiva dello schermo è composta da una lamina di vetro che è di per se molto fine e che per diventare più resistente viene impiegato in un processo chimico di ionizzazione, un processo che in seguito vede la sostituzione degli ioni di sodio (presenti nel vetro) con degli ioni di potassio, e questo processo viene utilizzato proprio per la creazione dei vetri alluminosilicati prodotti dalla Corning.
Va da se che in passato, prima dell’introduzione dei Gorilla Glass, gli schermi di vetro erano molto più sensibili e delicati.
Al giorno d’oggi uno schermo Gorilla Glass 4 è capace di resistere fino al grado 6 della scala Rich, che sia un top di gamma o un entry level a montarlo, in quanto la composizione chimica dello schermo riesce proprio a reggere tutti i materiali semiduri, con cui comunque avremo difficilmente a che fare. Passando più al realismo, un Corn Gorilla Glass riesce ad assorbire bene le cadute più “quotidiane”: pavimento, tavoli e riesce pure a gestire le cadute sull’asfalto, mentre è ancora molto fragile per quanto riguarda i minerali più comuni, quali possono essere gli scogli: anche un semplice strofinio è capace di graffiare, sia in profondità che superficialmente, un display di uno smartphone.
PROTECTPAX: la rivoluzione spalmabile
I produttori continuano a cercare delle soluzioni per creare degli schermi sempre più resistenti e due uomini, Pascal Buchen e Antony Fllipik forse ci sono realmente riusciti grazie al loro ProtectPax.
ProtectPax è un liquido composto da nanoparticelle di biossido di titanio che si incunea tra le parti e celle del display dello smartphone, rendendolo quasi indistruttibile. Infatti sui vari test svolti dagli sviluppatori, si può notare come regga tranquillamente martellate, cadute e chi più ne ha più ne metta. Sempre secondo gli sviluppatori ProtectPax renderebbe il display degli smartphone resistenti ai materiali fino, addirittura, a 9H della scala Rich, un’innovazione incredibile.
Ma come funziona ProtectPax?
Innanzitutto la sua durata è garantita per circa 12 mesi (un’enormità data la tecnologia nuovissima), poi la sua applicazione è relativamente facile. Basterà infatti
- Aprire il tubetto contenente ProtectPax;
- Pulire accuratamente il display dello smartphone;
- Spalmare delicatamente e uniformemente ProtectPax;
- Lasciare agire per circa 10/15 minuti;
- Ripulire lo schermo.
Dopo queste semplici mosse, il vostro smartphone sarà al sicuro da cadute e graffi (anche se, ad esempio, gli smartphone con curvatura 2.5d soffrono ancora delle cadute angolari, quelle più insidiose) per 12 mesi. ProtectPax è, al momento, in fase di CrownFounding ed è disponibile a prezzi molto accessibili su Indiegogo.