Ultimamente avrete sentito molto parlare di Android One, soprattutto perché sempre più produttori di smartphone si affidano a questa piattaforma. Ma cos’è in realtà Android One, e cosa offre da poter essere così interessante per i marchi e per i consumatori?
In realtà Android One è un progetto tutt’altro che nuovo, nato con delle intenzioni ben precise! Il mercato però, ha fatto sì che il robottino verde prendesse una strada quasi completamente diversa da quella designata da mamma Google, portando poi alla nascita di Android Go.
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Il progetto Android One
Nel 2014 – con oltre un miliardo di utenti Android – Google ha in mente un progetto ben preciso e molto ambizioso: “portare il robottino verde ad un altro miliardo di utenti!” Nasce dunque Android One, ovvero l’idea di portare quella che viene solitamente chiamata l’esperienza stock Android (Google Experience) su dispositivi di fascia bassa.
Fino ad allora infatti, i produttori di smartphone prelevavano il codice sorgente di Android e lo modificavano (anche molto pesantemente se si pensa ad esempio a Samsung, HTC) immettendo sul mercato degli smartphone destinati – in pochi mesi – a problemi e rallentamenti.
Un altro aspetto fondamentale erano gli aggiornamenti: ad ogni nuova versione di Android, i brand dovevano riadattare le loro modifiche al nuovo codice. Ciò significava mesi di attese per gli utenti (anche anni per chi aveva degli smartphone brandizzati come ad esempio TIM, Vodafone, Wind).
Insomma, per avere un buon smartphone con la sicurezza di poter ricevere aggiornamenti, bisognava spendere tanto e puntare alla fascia alta. Android One nasce con l’intenzione di portare un sistema operativo pulito, fluido, senza personalizzazioni e con un buon supporto negli aggiornamenti sugli smartphone di fascia bassa.
L’idea è dunque quella di portare un’esperienza più che accettabile anche su smartphone poco costosi e con un hardware poco performante. Tuttavia le cose non sono andate esattamente in questo verso! Cos’è allora Android One oggi?
Android One: cos’è oggi
Google decide di “sponsorizzare” la così detta Google Experience portando avanti la sua linea di smartphone. I Nexus si presentavano come smartphone dalle buone prestazioni e con a bordo la versione stock di Android: erano dunque fluidi, molto personalizzabili e relativamente poco costosi. E per questo anche molto adorati dai fan.
Le potenzialità di Android erano quindi più che palesi e non passano di certo inosservate. A Mountain View Google incomincia a produrre smartphone sempre più potenti, arrivando anche a chiudere con la linea Nexus e stringendo accordi con produttori importanti come Leica e Huawei. Nascono gli smartphone Google Pixel: hardware potenti e Android stock per delle prestazioni incredibili. Ma sale vertiginosamente anche il prezzo.
Insomma, volendo dare una risposta alla domanda, Android One oggi è la possibilità di creare smartphone in maniera semplice e veloce, con hardware medio di gamma e aggiornamenti software assicurati per ben 2 anni! Al produttore non rimane che aggiungere piccolissime personalizzazioni per distinguersi in qualche modo dagli altri e donare all’utente quel qualcosa in più.
È il caso di Nokia (con Nokia 6, Nokia 7 Plus, Nokia 8 Sirocco), General Mobile, Xiaomi Mi A1, HTC (con U11 Life), Motorola e tanti altri a venire. Di certo il progetto Android One ha preso una piega diversa da quella che era l’idea iniziale, tuttavia ha dato l’opportunità di creare dei medio gamma davvero molto interessanti, che tra l’altro occupano la maggiore fetta del mercato!
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Cos’è Android Go
L’intenzione di Google nel portare Android “ad un altro miliardo di utenti” però, è ancora viva. Vista l’importante strada intrapresa da Android One dunque, Google ha deciso di alzare l’asticella dell’ambizione e creare il progetto Andorid Go!
Android Go è un vero sistema che viaggia parallelamente ad Android: è un software, basato ovviamente sull’ultima versione di Android, sul quale tutto è ridotto all’osso per dare l’opportunità a smartphone di fascia molto bassa di avere un’esperienza quanto più fluida e soddisfacente possibile.
Google si è quindi concentrata sullo sviluppo di applicazioni pensate per occupare poco spazio e richiedere poche risorse come Assistant Go, Gmail Go, Maps Go. Insomma, un ecosistema completo ma sfruttabile, con ovviamente la sicurezza di ricevere aggiornamenti per almeno 2 anni.
Pensate, Android Go è stato sviluppato per poter girare fluidamente su smartphone con 8GB di memoria (di solito siamo abituati ad un minimo di 16GB di spazio a disposizione) e soli 512MB di RAM (non è difficile trovare smartphone poco costosi con quasi 6 volte questo quantitativo di RAM).
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E mentre Andoird Go procederà nel lavoro iniziato da Android One, sono sicuro che quest’ultimo continuerà a prendere sempre più piede nel mercato offrendo smartphone fluidi, dalle buone prestazioni e ad un prezzo accessibile a tutti.