Da sempre la batteria è uno dei parametri fondamentali nella scelta di uno smartphone. 2500, 3000, 3700, 4000 e addirittura 10000 mAh, il mercato, ormai affollato, offre un’ampia gamma di dispositivi che puntano sull’autonomia senza però rinunciare, in alcuni casi, alla “sottigliezza” dei device.
C’è un’importante premessa da fare: non sempre una batteria da 4000mAh si comporterà meglio di una 3000mAh, sembra assurdo ma è così. Nonostante i numeri dicano il contrario, un device con 400mAh poco ottimizzato, con un processore energivoro (un Mediatek o, magari, uno Snapdragon “nato male” come l’801), un display esagerato (2k o 4k) e perennemente in Dual-Sim mette a dura prova l’autonomia che, per forza di cose, ne risente.
Oltre alle caratteristiche hardware, però, importante è anche il software che deve sfruttare in tutto e per tutto le caratteristiche fisiche dei dispositivi.
Avast, da sempre attenta alle ottimizzazioni software dei dispositivi (per di più da quando ha acquisito AVG) ogni anno stila una classifica di app che, in base alla loro attività, incidono negativamente sull’autonomia degli smartphone. Avast ha stilato varie liste che differiscono nel modo in cui lavorano le applicazioni. Lo studio è stato fatto raccogliendo dati da dispositivi che utilizzavano la suite Avast: 9 dispositivi Samsung (addirittura un S3) e un Huawei, il P8 Lite.
App che si aprono all’avvio
- Al primo posto troviamo Samsung All Share che da qualche mese è stato sostituito da Samsung Smart View: un’applicazione che estende i contenuti degli smartphone sui televisori Samsung. In questo caso trovare delle alternative non è facile ma c’è l’ottimo Cast to TV che fa lo stesso ed è assolutamente consigliato.
- Al secondo posto troviamo Samsung Security Policy Update, applicazione ormai non più utilizzata negli smartphone recenti e che si trova in questa lista poiché è ancora attiva in dispositivi più vecchi (quali sono l’S5, l’S4 o addirittura l’S3);
- Al terzo posto troviamo un’altra applicazione Samsung, ChatON, anch’essa non più disponibile sul Play Store ma che continua a drenare le batterie dei vecchi dispositivi.
- La prima applicazione “comune” che troviamo è Google Maps. Maps, ovviamente, deve utilizzare una connessione ad internet, la bussola, il giroscopio (se presente) e il GPS. Questo porta lo smartphone ad uno sforzo non indifferente, soprattutto in modalità “Navigazione“. Le alternative sono tante, dalla suite Here a Waze, ma la situazione ovviamente non cambia.
- Il motivo per cui tanti utenti si sono convertiti allo smartphone è WhatsApp, l’applicazione di messaggistica istantanea più utilizzata e scaricata della storia. WhatsApp, per forza di cose, rimane sempre in background ed è normale che consumi più batterie di altre applicazioni. In dispositivi più recenti, con una batteria abbastanza capiente, WhatsApp non incide quasi per niente nell’autonomia ma quando andiamo a considerare dei dispositivi più vecchi o con caratteristiche hardware abbastanza basilari allora la differenza si fa sentire.
- In sesta posizione troviamo Facebook, un’applicazione che non solo è pesante, non solo consuma un’elevata quantità di dati mobili, ma drena in maniera abbastanza importante le batterie, che esse si riferiscano a top di gamma o a base di gamma. Le alternative consigliate sono la proprietaria Facebok Lite o dei client che integrano anche la messaggistica istantanea di Facebook (Messenger) come Friendly e Metal;
- Se vuoi bloccare un’applicazione tramite una password ed il tuo sistema operativo non ti permette di farlo tramite le impostazioni, sicuramente sarai incappato in AppLock, un’applicazione che fa sostanzialmente questo.
Il difetto di AppLock è che, purtroppo, deve rimanere sempre attiva in background per “proteggere” le applicazioni e quindi stare in allerta da quando viene aperta a quando viene chiusa, consumando una quantità non indifferente di batteria. - Uno dei concorrenti di WhatsApp, storicamente, è WeChat che in Europa non ha, però, mai avuto un enorme successo. Infatti trovare in classifica quest’app probabilmente non vi farà né caldo e né freddo e le alternative, ovviamente, le ritrovate in WhatsApp e Telegram, ma probabilmente questo lo sapete già.
- Un altro punto a favore degli smartphone è la possibilità di controllare in tempo reale la propria posta elettronica, diventata ormai fondamentale sia a livello lavorativo che a livello personale. Outlook, marchio storico di Microsoft, è considerato da sempre una delle alternative migliori per consultare la propria posta elettronica.
- “Vuoi risparmiare più batteria? Scarica la nostra applicazione, ti aiuteremo a consumarne ancora di più!”. Sul PlayStore non troverete mai uno slogan del genere ma, come spesso gli “esperti” cercano di far capire agli utenti, gli effetti di queste applicazioni miracolose è proprio quello, consumare e sfruttare ancora di più le risorse hardware del dispositivo. Le alternative? Non ci sono, per lo meno senza Root. Se volete approfondire questa questione, ecco alcuni articoli dove ne abbiamo parlato.
Applicazioni avviate dagli utenti
- Al primo e al secondo posto troviamo di nuovo due applicazioni made in Samsung che sono preinstallate nei dispositivi della casa Koreana. Su di loro non mo soffermerò più di tanto perché entrambe non esistono più;
- Vedi al punto 1.
- Netflix è entrato ormai nella nostra quotidianità ma ovviamente, essendo un servizio di streaming video in alta qualità, quando avviato incide decisamente sulla durata della batteria del dispositivo. Se proprio non potete farne a meno, per risparmiare un pochettino di batteria dovrete abbassare la luminosità dello schermo e chiudere tutte le altre applicazioni in background. Visualizzando un film salvato in locale Netflix non dovrà scaricare dati dalla rete e questo inciderà positivamente;
- Snapchat è la diretta concorrente dei social network più famosi, primo su tutti Instagram. Il fantasmino giallo è famoso soprattutto per la grande mole di innovazioni che riesce a implementare (battendo sul tempo i concorrenti) ma ogni qualvolta l’applicazione subisce un aggiornmento, diventa sempre più pesante soprattutto per i dispositivi più vecchi;
- Line è un software di messaggistica istantanea che ha introdotto, come su Skype, la possibilità di chiamare, di fare videoconferenze e, appunto, di messaggiare. Da quando WhatApp ha introdotto questa funzionalità Line ha avuto un netto calo di download ma rimane comunque una delle migliori app a fare questo lavoro. Le alternative, appunto, sono WhatsApp o l’intramontabile Skype.
- “Vuoi velocizzare il tuo smartphone? Grazie alla nostra applicazione peggiorerà!“. Potrei fare un copia e incolla di quello che ho scritto di Du Battery Saver in quanto i risultati sono i medesimi. Queste applicazioni miracolose promettono di liberare RAM, raffreddare il processore e tante altre belle funzioni che per essere applicate (senza che funzionino) hanno bisogno di sfruttare in maniera più intensa le caratteristiche hardware. Anche in questo caso soluzioni alternative non ce ne sono e, anzi, le sconsigliamo vivamente;
- PhotoGrid è un’applicazione di “fotoritocco” molto potente che, proprio per questo, sfrutta particolarmente CPU e processore grafico e, per questo, drena parecchia batteria. Qualsiasi applicazione di fotoritocco può risultare abbastanza pesante ma tra tutte spicca Snapseed che è paragonabile ad un Photoshop per Android;
- Diventata famosa per le grandi quantità di autorizzazioni richieste, Super-Bright LED Torch drena batteria per l’eccessiva pubblicità, per un algoritmo sfruttato male e sfrutta fin troppo i componenti hardware (non si sa perché). Fortunatamente i sistemi operativi stanno integrando nativamente l’accensione della torcia tramite un toggle;
- ES Explorer File Manager è uno dei file manager più conosciuti ed utilizzati dagli utenti Android per merito delle sue funzioni avanzate che mette a disposizione di tutti (con e senza Root). Sembra comunque strano che un’applicazione del genere dreni molta batteria ma, nel caso, una delle alternative migliori è sicuramente Asus Gestore File;
- Amazon Shopping è un’applicazione utilissima quanto pesante. Non ci sono alternative se non aprire Amazon via browser.
La ricerca ha prodotto altri risultati come una classifica di applicazioni che consumano più dati quando aperte o quando stanno in background con risultati interessanti. Per approfondire potete vedere il documento ufficiale da qui.