Con lo sviluppo esponenziale delle reti internet negli ultimi decenni, la tecnologia è dovuta andare avanti e sviluppare sempre nuovi modelli di rete, che consentano a tutti gli utenti nel mondo di poter accedere ai contenuti online, uno di questi è la rete mesh, che funziona sfruttando tutti i nodi presenti nella rete.
Questa rete, come accade spesso, è nata per esigenze militari, cioè per far comunicare le varie unità militari su terreni impervi e privi di altri tipi di connessione. Andiamo ora a vedere come funzionano.
Cosa sono le reti mesh?
Quando si parla di reti, quella più semplice è sicuramente la client-server, cioè una connessione diretta tra un nodo, di solito il nostro router, e il server dove sono archiviati i dati che vogliamo andare a cercare, ordinati in modo gerarchico, con il server sopra tutti.
Se parliamo di una rete mesh, invece, questo discorso non vale più, non c’è una monarchia del server, ma una democrazia, con tutti i nodi che partecipano alla diffusione dei pacchetti dati, e alla loro archiviazione, svolgendo sia il ruolo di server sia di client.
Qual è il loro vantaggio?
Il vantaggio principale delle reti mesh è la distribuzione dei dati. Nelle reti peer-to-peer se il server smette di funzionare, anche i dati non circolano più, in quanto sono archiviati tutti in un unico punto.
Questo non succede nelle reti mesh, infatti anche se un nodo smetterà di funzionare, il network continuerà ad andare avanti senza problemi, in quanto i protocolli che gestiscono la rete troveranno percorsi alternativi per far viaggiare i dati e farli arrivare a destinazione.
Come funzionano?
Adesso abbiamo capito che i dati viaggiano attraverso i nodi della rete, ma nulla può essere casuale, infatti ci sono due modi in cui i pacchetti possono viaggiare attraverso il network, e sono:
- Flooding: con questo metodo il pacchetto dati raggiunge il destinatario venendo inviato a tutti i nodi della rete, senza una distinzione ben precisa, e quindi raggiungerà anche il destinatario vero e proprio.
- Routing: con questo metodo i pacchetti dati viaggiano in maniera diversa, infatti non vengono inviati a tutti i nodi della rete, ma sceglieranno la strada più breve per arrivare a destinazione.
Come si può intuire, il metodo del flooding è sicuramente meno consigliabile, in quanto il pacchetto arriva a tutti i nodi, anche quelli che non sono destinatari o si trovano sul percorso migliore, questa è una tecnica sicuramente affidabile, il pacchetto arriverà sicuramente, ma dispendiosa di risorse, infatti anche i nodi che non sarebbero compresi nel passaggio o nella destinazione devono utilizzare banda internet e risorse del PC per processarlo.
Il miglior compromesso tra efficienza, affidabilità ed equilibrio è sicuramente il metodo routing. In questo caso, infatti, i pacchetti dati seguiranno il percorso più breve per arrivare a destinazione, quindi solo i nodi coinvolti in questo processo dovranno usare risorse.
Resta solo il problema di collegare due nodi utilizzando il percorso più breve possibile in una vasta rete dove si attivano e disattivano nodi continuamente. Questo si può fare grazie al protocollo IEEE 802.11aq (detto anche Shortest Path Bridging), il quale mappa costantemente la topologia della rete, individuando i nodi attivi e scegliendo di conseguenza la strada più breve per congiungere i due nodi che vogliono comunicare.
Le reti mesh sono solo cablate?
La risposta è no, ovviamente, viviamo in un mondo in cui tutto sta diventando senza fili in fatto di connessioni, e anche le reti mesh sono solitamente wireless. Anzi, si può dire che quella senza fili sia la loro principale funzionalità, infatti possono garantire funzionalità wireless anche senza internet.
Questo succede anche nelle nostre case. Infatti, con la progressiva diminuzione del costo e delle dimensioni delle infrastrutture di rete negli ultimi decenni, anche i privati cittadini hanno potuto realizzare reti mesh all’interno delle proprie case.
Questo ha consentito di snellire il network, accentrando più dispositivi in un unico nodo mesh, con ogni dispositivo che può gestire il flusso di dati sia in entrata che in uscita.
Quindi le reti mesh wireless sono anche quelle che noi abbiamo nelle nostre case, composte da client, router e gateway. I client sono tutti i dispositivi che noi utilizziamo quotidianamente e che sono connessi ad internet, cioè PC, Smartphone o console, questi dispositivi ricevono e inviano dati grazie al lavoro del router, che controlla il traffico dati in entrata e in uscita, indirizzando i pacchetti verso i nodi destinatari usando le funzionalità del gateway.
Questo scambio dati non è per forza inteso tramite Internet, cioè con una connessione con la rete mondiale, ma può essere anche chiuso. Infatti se il router ha accesso ad Internet, allora si potranno scambiare i pacchetti dati sia tra i client della rete mesh, sia in tutta la rete mondiale.
Se invece si hanno esigenze di sicurezza si può anche non connettere la rete mesh ad Internet, consentendo quindi solo il circolo interno dei dati, senza possibilità di attacchi dall’esterno.
Conclusioni
Come abbiamo visto, la rete mesh è un tipo di network che nel mondo odierno è molto utilizzato, in quanto consente di connettere varie persone e di comunicare anche in assenza di connessioni.
Come abbiamo visto ad inizio articolo era proprio questo lo scopo principale per cui erano state create, ma ora ci sono tanti altri ambiti dove queste vengono utilizzate. Uno di questi è TOR (The Onion Router) una sorta di rete mesh di grande ampiezza, realizzata grazie al sistema VPN, che connette tantissimi utenti in tutto il mondo senza la necessità che questi siano individuabili.