Sul nostro mercato è arrivato anche Pocophone F1 by Xiaomi, uno smartphone con una chiara filosofia: proporre un prodotto con componenti di alto livello al giusto prezzo. Una sfida impossibile? Scopriamo insieme la ricetta segreta del successo di questo telefono nella nostra recensione completa.
Confezione
Il box di vendita contiene lo smartphone, un caricatore rapido con uscita fino a 12V/1.5A, una cover fumè (sempre gradita), la graffetta per estrarre il carrellino per alloggiare due SIM e la micro-SD ed infine il cavo per la ricarica ed il trasferimento dati USB Type-C.
Design ed ergonomia
Per poter inserire hardware tale da competere con i top di gamma sono state adoperate delle scelte precise per il contenimento dei costi sul Pocophone F1, nello specifico riguardante la scelta dei materiali. La scocca è in policarbonato, ma almeno non trattiene le impronte, ed è anche disponibile una versione con la cover in Kevlar chiamata Armored Edition.
Troviamo il notch sulla parte frontale, che racchiude però un sensore ad infrarossi per il riconoscimento 2D del volto. Lo smartphone si impugna bene in mano, ed è presente anche il jack per le cuffie: peccato per il trasmettitore ad infrarossi che qui non è presente. Le linee del Pocophone sono anonime, ma non è certo un prodotto che vuole stupire per il suo design quanto per la sua sostanza.
Hardware
Lo Xiaomi Pocophone F1 mostra un hardware di fascia alta, e qui vi riassumiamo brevemente la scheda tecnica:
- CPU: Qualcomm Snapdragon 845
- GPU: Qualcomm Adreno 630
- RAM: 6/8 GB LPDDR4X @1866MHz
- Archiviazione: 64/128/256GB UFS 2.1 espandibile tramite micro-SD
- Fotocamera principale: Sony IMX363 Exmor RS da 12 MP f/1.9 + Samsung S5K5E8 da 5 MP f/2.2
- Fotocamera frontale: Samsung S5K3T1 da 20MP f/2.0
- Display: 6.18 pollici IPS / 1080 x 2246 pixel
- Batteria: 4000 mAh
L’hardware del Pocophone F1 è notevole, ma ci sono delle mancanze che bisogna ricordare: segnaliamo innanzitutto l’assenza dell’NFC, così come del sensore a infrarossi per poter trasformare lo smartphone in un telecomando. C’è il Bluetooth 5.0, Wi-Fi dual band e GPS/Glonass, il tutto racchiuso in circa 190 grammi di peso.
Rete e connettività
Ottimo il segnale su entrambe le SIM che può ospitare, e che possiamo utilizzare entrambe in 4G/4G+. Il Bluetooth 5.0 ha una connesione stabile con tutti i dispositivi utilizzati e c’è anche il Wi-Fi dual band per una connettività più che completa.
Rete GPS che fixa in meno di 10 secondi e nessun problema riscontrato nella navigazione sia a piedi che in auto grazie alla sensoristica interna.
Display
Lo schermo del Pocophone F1 è un altro componente su cui si è dovuto per forza di cose risparmiare: a differenza del top di gamma Xiaomi Mi 8, qui il display da 6.18″ con risoluzione Full-HD+ è di tipo LCD IPS e non AMOLED. I neri sono meno profondi, di sera si nota un leggero light-leak provenire dalla parte alta del pannello e la luminosità massima non è granché, per cui si farà fatica ad utilizzarlo sotto la luce diretta del sole.
È comunque un pannello di buona fattura che si presta ottimamente per un utilizzo ludico, grazie all’hardware di alto profilo equipaggiato su questo Pocophone F1; e non dimentichiamoci delle lunghe sessioni di binge watching su Netflix!
Software e prestazioni
Il software a bordo dello Xiaomi Pocophone F1 è Android Oreo 8.1, con il fork della MIUI in versione 9.6 Global Stable: qui abbiamo servizi Google preinstallati e lingua in italiano, pronto per essere utilizzato nel nostro paese.
Una gradita novità per gli utenti è la presenza del Poco Launcher, ovvero un launcher di sistema che ricorda molto il Pixel Launcher presente sugli smartphone made by Google: con uno swipe verso l’alto possiamo richiamare il menù delle applicazioni, che non saranno sparpagliate per le varie schermate dell’interfaccia utente come consuetudine ormai della MIUI. Ho trovato il nuovo launcher molto più funzionale per chi, come me, è abituato ad un approccio più “occidentale” per le interfacce utente dei propri smartphone: alla fine però si tratta di preferenze personali.
Non c’è molto di nuovo da dire, se non che è la solita MIUI di sempre: ricca di opzioni e che da libero sfogo alla nostra voglia di personalizzazione, ma il connubio MIUI+notch è un matrimonio che stenta a decollare.
Le notifiche sono infatti imbarazzanti: sulla tacca non saranno presenti le icone di notifica delle singole app, per cui saremo costretti ad abbassare la tendina delle notifiche per poterle visualizzare o dare una rapida occhiata. Purtroppo neanche la MIUI 10 adotta un comportamento differente, per cui speriamo che nei prossimi aggiornamenti Xiaomi possa correggere il tiro. Per il resto l’interfaccia è sempre piacevole da navigare, grazie al potente hardware, ed esteticamente appagante, con il plus di avere uno store temi davvero sconfinato tutto da esplorare.
Benchmark
Xiaomi Pocophone F1 ottiene un punteggio di 260377 punti su AnTuTu, mentre su GeekBench 4 ottiene 1697 punti in single-core e 5039 punti in multi-core.
Il test delle memorie Androbench invece conferma memorie UFS 2.1 discretamente veloci, anche se abbiamo visto benchmark migliori su altri smartphone dotati della stessa tipologia di memorie.
Fotocamera
Ottimo comparto fotografico anche se non siamo ai livelli dei top cameraphone, ma questo Pocophone si difende bene, soprattutto nelle foto con tanta luce: l’algoritmo HDR funziona egregiamente e gli scatti sono davvero di alto livello. La sera il rumore digitale impera tra le zone poco illuminate della foto, restituendo un risultato non troppo convincente: inoltre se volete evitare di far venire le foto mosse vi consiglio di avere una mano ferma dato che è assente la stabilizzazione ottica dell’immagine.
Molto buone le macro e il naturale effetto bokeh senza dover ricorrere alla modalità portrait: il sensore grazie agli algoritmi Xiaomi funziona bene, ma si capisce che il comparto fotografico è un altro di quei settori in cui Xiaomi ha dovuto tagliare per poter vendere il Pocophone F1 ad un prezzo così aggressivo.
Il sensore da 20 Megapixel frontale restituisce ottimi scatti, soprattutto attivando la modalità Portrait con effetto bokeh: lo scontorno del soggetto a fuoco rispetto all’ambiente circostante è ottimo, anche se a volte il risultato manca di chiarezza e risulta un po’ morbido. Consiglio vivamente di disabilitare la modalità bellezza, di default abilitata.
Batteria
Grazie alla batteria da 4000 mAh lo Xiaomi Pocophone F1 ci riesce a portare sempre a sera, e ripeto SEMPRE. I consumi in stand-by sono abbastanza contenuti, merito del processore e della sua ottimizzazione, anche se consiglio di caricare ogni sera lo smartphone in quanto due giorni con un uso medio non sono possibili. Ovviamente la durata della batteria è proporzionale alla capienza della stessa, che qui è anche molto generosa per uno smartphone dotato di Snapdragon 845.
Si sfiorano comunque punte di 9 ore di utilizzo, perlopiù sotto rete Wi-Fi, in un arco temporale di circa 18 ore: ottimo risultato!
Prezzo e conclusioni
Xiaomi Pocophone F1 è disponibile all’acquisto presso Repair Service Valdagno, che ringraziamo infinitamente per averci messo a disposizione il sample. Uno store fisico in cui poter toccare con mano ed acquistare questo fantastico best-buy di casa Xiaomi, ad un prezzo non POCO conveniente!
Potete contattare il gentile Angelo direttamente sui canali social:
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Potete anche acquistarlo su Amazon ad un prezzo davvero imbattibile per la versione da 6 GB di RAM e 64 GB di memoria interna.
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Questo Xiaomi Pocophone F1 è un altro best-buy sfornato da Xiaomi: un prodotto che costa POCO ma che nasconde un grande PHONE al suo interno, a nostro avviso il vero flagship-killer di questo 2018. Il perché è presto detto: per poco più di 300€ potete portarvi a casa un ottimo hardware, qualità d’assemblaggio Xiaomi, e uno smartphone destinato ad avere un supporto eccezionale dalla community del modding, che provvederà a migliorare i difetti (fotocamera in primis). Come un buon vino, tra un anno questo Pocophone sarà anche più competitivo di quanto lo sia ora.
Non possiamo considerarlo un top di gamma solo perché c’è parte della componentistica di alto livello, questo è certo: i materiali, il design e alcune scelte lo avvicinano di più alla fascia media. Ma è una fascia media-premium, che nulla ha da invidiare a smartphone più blasonati: qui lo smartphone è proposto al giusto prezzo, e noi non possiamo che consigliarlo caldamente perché può adattarsi a tutti gli usi ed esigenze.