Dopo un intermezzo di due anni ecco la Xiaomi Mi Band 3, ultimo tracker fitness dell’azienda cinese che ha sapientemente raccolto i feedback dei propri utenti per portare un prodotto migliorato sotto tutti i punti di vista: design, utilizzo, autonomia e funzionalità. Procediamo con ordine nella recensione per analizzare punto per punto quali sono i pregi e i difetti di uno dei migliori fitness tracker economici sul mercato.
CONFEZIONE DI VENDITA
Il box di vendita è accattivante: non più il cartone riciclato ma un packaging completamente rinnovato, di colorazione bianca, perfetto per un regalo. La plastica trasparente ci fa intravedere il gioiello posto al centro, ovvero il cuore della Mi Band 3: aprendo lo scatolo all’interno troviamo poi il cinturino e il cavetto per la ricarica, non magnetico ma bensì dotato di un’apposita dock, e manualistica. Consigliamo di comprare su AliExpress o GearBest un cavo di ricarica di emergenza da poter lasciare in auto, in ufficio o dovunque vogliate: nella maggior parte dei casi ve la caverete con meno di 1€.
DESIGN
Xiaomi Mi Band 3 si presenta più gradevole rispetto al modello precedente, con un display ricoperto da un vetro stondato su tutti i lati e protetto dalla soluzione Gorilla Glass. Anche il cinturino di silicone è stato ridisegnato, con una chiusura più grande che evita l’apertura accidentale del bracciale: non c’è una misura fissa ma è possibile regolarlo. C’è un tasto capacitivo incassato nella parte bassa del vetro che serve alla navigazione del menù insieme al display touch da 128×80 pixels, una risoluzione decisamente superiore rispetto alla Mi Band 2. La qualità costruttiva è eccellente, sia per il cinturino che per il cuore della band: tutto si incastra perfettamente e la sensazione che restituisce è di un prodotto decisamente solido, e si arricchisce anche della resistenza alle immersioni fino a 5 ATM.
MI FIT – COMPANION APP
Se la Xiaomi Mi Band 3 vi arriverà con la lingua inglese o cinese, non abbiate paura: andate sul Play Store e scaricate Mi Fit, l’app companion di Xiaomi per utilizzare i prodotti smart dedicati al fitness, come appunto la nostra Band. Una volta collegata al nostro smartphone, Mi Fit provvederà in automatico ad aggiornare la nostra band e a localizzare la lingua in italiano: l’operazione richiede circa 10 minuti e dopo potrete cominciare a divertirvi con la vostra Mi Band 3. Raccomandiamo di effettuare questa operazione con la Mi Band 3 completamente carica.
Grazie a Mi Fit possiamo tener d’occhio tutti i dati raccolti dalla band come passi e distanza percorsa, la misurazione del battito cardiaco, i dati riguardanti il monitoraggio del sonno (se attivo) e le sessioni di allenamento. La band riconosce automaticamente se svolgiamo attività leggera come la corsa, specialmente se attiviamo la rilevazione automatica del battito cardiaco: se vogliamo attivare un particolare tipo di rilevazione per un allenamento come tapis roulant, ciclismo o semplicemente camminata possiamo farlo all’interno dell’app.
Nel tab Profilo troviamo infine tutte le impostazioni smart e gli obbiettivi d’allenamento, come ad esempio il peso da raggiungere o il numero di passi giornalieri da effettuare, così come è possibile attivare un avviso di sedentarietà che ci spronerà a fare un po’ di attività, anche una semplice camminata, se la band si accorge che stiamo da troppo tempo seduti.
La band non serve solo per rilevare le nostre attività fisiche, ma offre anche funzionalità smart come la lettura delle notifiche che arrivano sul nostro smartphone, sveglia intelligente (e silenziosa), vibrazione e controllo delle chiamate in arrivo. Tutte queste impostazioni sono presenti all’interno dell’app Mi Fit, mentre il controllo che possiamo adoperare direttamente dalla Mi Band 3 attraverso i comandi touch è molto minore.
UTILIZZO QUOTIDIANO
Durante l’utilizzo di tutti i giorni la Xiaomi Mi Band 3 mostra i limiti di un prodotto migliorato, ma pur sempre economico: dire che i passi sono sovrastimati è un eufemismo, e non sempre viene rilevata la corretta attività fisica. Ad esempio se il cardiofrequenzimetro rileva un battito aumentato, anche solo per pochi minuti a causa di uno sforzo (esempio, spostare un mobile) questo verrà quasi sempre conteggiato come attività fisica, ad esempio una corsa leggera.
Anche la rilevazione del battito non è sempre precisa, con valori troppo alti o bassi misurati a causa del contatto inadeguato del sensore con il nostro braccio: la posizione corretta, secondo Xiaomi, è a circa 1 cm di distanza dall’osso del polso, verso il gomito. In generale la Mi Band 3 è anche poco utile per attività fisica all’aperto dato che il display OLED è poco visibile sotto il sole, e completamente oscurato nel caso utilizziamo lenti polarizzate.
Se ricevete molte notifiche da applicazioni di messaggistica sconsiglio vivamente l’utilizzo di attivare la notifica tramite vibrazione: la Mi Band 3 ha una vibrazione potente che può infastidire se riceviamo troppe notifiche. È però ottima per notificare le chiamate in arrivo, e grazie al tasto capacitivo possiamo scegliere di rifiutare la chiamata.
Ottima da usare come sveglia intelligente, con la vibrazione che non provoca traumi ma aumenta gradualmente di intensità: per i più pigri c’è anche la possibilità di ripetere la sveglia ogni tot minuti fino a quando la band non si “accorge” che siamo svegli e inizia a monitorare attività come passi. L’analisi del sonno è spesso inaccurata, ma in generale fornisce una buona stima da prendere come dato qualitativo non significativo della qualità del sonno.
Potete portare con voi la Mi Band 3 sia sotto la doccia che in piscina grazie alla sua resistenza fino a 50 metri di profondità: se adoperata in piscina o al mare consigliamo vivamente di risciacquare la band in acqua dolce.
AUTONOMIA
Grazie alla batteria da 110 mAh possiamo arrivare fino a 20-25 giorni di autonomia reale: questa stima scende se abilitiamo la rilevazione del battito cardiaco durante il giorno, facciamo spesso sessioni di allenamento con il cardiofrequenzimetro attivo o se attiviamo la vibrazione per le notifiche da app. Anche con tutte le impostazioni smart attive la band riesce comunque ad avere un’autonomia di esattamente 7 giorni, quindi potrete caricarla ogni settimana con frequenza regolare.
Impostandola con la rilevazione del battito ogni 5 minuti e con la sola notifica delle chiamate arrivo tranquillamente a 20 giorni di autonomia, con un consumo giornaliero del 5%/6%.
CONCLUSIONI
Xiaomi Mi Band 3 è un ottimo prodotto, economico e divertente, migliorato sotto tutti gli aspetti rispetto alla generazione precedente. I dati riguardanti le attività continuano ad essere più indicativi che assoluti, ed è bene che questo concetto sia chiaro: non possiamo pretendere rilevazioni precise da un wearable che costa meno di 30€, per quello ci sono prodotti molto più performanti e costosi.
È un gadget smart che possiamo avere sempre con noi senza preoccuparci di romperlo data la sua qualità costruttiva e la resistenza fino a 50m di profondità che lo rendono un prodotto adatto ad essere utilizzato anche in piscina o al mare. Sui vari shop online è possibile trovare tantissimi cinturini per personalizzare la Mi Band 3, di tutte le fogge e materiali, disponibili per pochi spiccioli.
Il display continua ad essere praticamente illeggibile sotto la luce diretta del sole, e il Gorilla Glass non ha un trattamento oleofobico adeguato, ma il cinturino in silicone ha una chiusura notevolmente migliorata e non sembra raccogliere tanta polvere come le versioni precedenti, dove dopo qualche settimana di utilizzo dava un fastidioso effetto Swiffer.
Se siete alla ricerca di un fitness tracker economico dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, Xiaomi Mi Band 3 potrebbe essere quello che cercate, a patto di essere consapevoli dei suoi limiti come strumento di rilevazione dell’attività fisica. Se invece volete avere solo una stima indicativa della vostra attività quotidiana unita ad una buona funzionalità da wearable smart, allora avrete fatto centro, con buona pace del vostro portafogli.
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