Design curato, prezzo contenuto e specifiche soddisfacenti: Fujifilm XF10 è la nuova fotocamera compatta dell’azienda che vanta di un ampio sensore APS-C. Uso di molti è associare le compatte a prodotti di bassa qualità che possono essere benissimo sostituiti dagli smartphone, ma la realtà è ben diversa.
Fujifilm XF10 è stata la mia daily driver durante le ultime settimane e sono stato piacevolmente sorpreso dall’elevata qualità che offre.
Il packaging di Fujifilm XF10 è molto semplice e funzionale. Nella confezione, su cui sono impressi il logo dell’azienda e il nome del dispositivo, è possibile trovare:
- Fujifilm XF10
- Tappo copri-obiettivo
- Batteria NP-95
- Tracolla
- Cavo microUSB
- Adattatore da muro
- Manualistica
Scheda tecnica
Fujifilm XF10 condivide un hardware che si colloca a metà fra una Reflex e una Mirrorless di fascia media. Mi sento di definirla una fotocamera compatta fuori dall’ordinario per via di alcune specifiche tecniche inusuali, come l’ampio sensore APS-C da 24 MP.
Sensore | APS-C da 24 MP |
Processore d’immagine | X Processor Pro |
Gamma ISO | 100 – 51.200 |
Raffica di scatto | 6 fps |
Autofocus | 91 punti AF |
Connettività | Bluetooth, Wi-Fi |
Consumi | 330 scatti |
Peso | 280 g |
Dimensioni | 113 x 64 x 41 mm |
Corpo ed ergonomia
Il design di Fujifilm XF10 segue un canone che viene tramandato da anni con le fotocamere della serie X: linee eleganti, una costruzione solida e materiali piacevoli al tatto. Grazie alle dimensioni di 113 x 64 x 41 mm e un peso ridotto all’osso di 280 g è considerata una vera e propria compatta da taschino, facile da trasportare e comoda da impugnare.
La parte superiore del corpo è il vero e proprio “centro di controllo” della macchina infatti, oltre al nome del dispositivo, sono presenti un elevato numero di pulsanti e ghiere. In particolare, sono presenti: il tasto di accensione, un tasto Fn personalizzabile, il tasto di scatto circondato da una ghiera per la regolazione del diaframma, la ghiera dei programmi, quella per controllare l’esposizione e due microfoni.
Sulla parte frontale è posto il flash, che avrei preferito fosse posto in alto in stile “pop-up”, la luce per l’autofocus, un’impugnatura realizzata in simil-pelle e l’ottica circondata da una ghiera personalizzabile. Si tratta dello stesso obiettivo 18,5 mm di Fujifilm X70, con lunghezza focale fissa equivalente a 28 mm (con il fattore di crop 1,5x del sensore).
Indubbiamente Fujifilm XF10 è pensata per la street photography, ma riesce a difendersi correttamente negli altri generi fotografici grazie alla quantità di luce che riesce a catturare. L’ottica è dotata di un diaframma con apertura f/2.8 che riesce a generare una buona sfocatura e che permette di scattare in condizioni di scarsa illuminazione.
Sebbene la macchina non sia dotata di zoom, è possibile simulare due lunghezze focali (precisamente 35 mm e 50 mm) attraverso un teleconverter.
Sulla parte posteriore è possibile individuare i principali punti deboli di Fujifilm XF10. In primo luogo il display LCD touchscreen da 3″ che, sebbene molto luminoso e funzionale, non è rotabile o regolabile in angolazione. La risoluzione del display è molto alta, ma ho sentito molto la mancanza di un mirino elettronico. Lo schermo è circondato da una serie di pulsanti che servono a spostarsi fra le impostazioni e la galleria del dispositivo.
Ho particolarmente gradito il joystick posto sulla parte destra, che permette di muoversi rapidamente fra le impostazioni o di impostare correttamente il fuoco.
Nella parte laterale è presente uno sportellino in cui sono poste la porta microUSB per il trasferimento dati e la ricarica, il jack audio per collegare un microfono o un telecomando e la porta mini HDMI. Inferiormente sono presenti l’attacco a vite e uno slot analogo in cui risiedono la batteria, che conta un’autonomia di 330 scatti, e il vano per la scheda SD.
Controlli e funzionalità
Fujifilm XF10 riesce a distinguersi dalla massa grazie alla sua concretezza, che vpermette di ottenere scatti soddisfacenti al primo colpo. Nel complesso ho notato poche imperfezioni che possono, però, essere sicuramente limate a dovere.
Autofocus
“Croce e delizia” durante il mio utilizzo è stato senz’ombra di dubbio il sistema di messa a fuoco ibrido del dispositivo, che si dimostra spesso preciso ma non esente da problemi. Soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione l’autofocus di Fujifilm XF10 risulta un po’ lento e sottotono. La situazione migliora notevolmente se, al posto di utilizzare i 91 punti AF, si sceglie la modalità a punto singolo o a zona. D’altra parte è presente un ottimo sistema di rilevamento del volto e la ghiera posta attorno all’ottica è perfetta per regolare la messa a fuoco manuale.
Autonomia
Un punto di forza di Fujifilm XF10 è l’autonomia. Su carta la batteria dovrebbe coprire 330 scatti e, anche se nella realtà questo valore sia leggermente minore, sono rimasto molto soddisfatto dalla carica del dispositivo. La ricarica, che avviene attraverso la porta microUSB della fotocamera, è abbastanza veloce e soprattutto sicura: contrariamente ad alcune esperienze vissute in passato, né il dispositivo né l’adattatore da muro raggiungono temperature particolarmente alte.
Connettività
Fujifilm XF10 dispone di modulo Wi-Fi e Bluetooth, per cui è possibile trasferire gli scatti direttamente sullo smartphone tramite l’applicazione Remote Camera di Fujifilm. Il controllo remoto della fotocamera copre la gran parte dei parametri di scatto tra cui la messa a fuoco, l’apertura, la sensibilità ISO e l’esposizione. Da utente Android ho cercato di farmi piacere l’applicazione dedicata che, però, risulta essere molto spartana e poco funzionale. Gli utenti iOS sono sicuramente avvantaggiati in quanto possono usufruire della nuova versione, molto più curata sia nell’estetica che nella praticità.
Display
Contrariamente a quanto visto sulle precedenti fotocamere compatte dell’azienda, XF10 abbandona la slitta per il flash e il mirino elettronico. Non me ne faccio un dramma, in quanto si riescono a contenere i costi e a rendere il dispositivo molto più leggero. Il display touch LCD da 3″ ha una risoluzione di 1.040.000 punti e una copertura totale della scena, ma è fisso: scordatevi, dunque, la possibilità di inquadrarvi durante un vlog. Ho trovato molto comoda la possibilità di mettere a fuoco semplicemente toccando lo schermo.
Qualità dell’immagine e video
Le prestazioni di Fujifilm XF10 sono ottime. Difficilmente troverete una fotocamera compatta con sensore APS-C da 24 MP, che sembra addirittura migliore di quello montato su parte delle migliori Reflex economiche.
Inutile negarvi che la vera natura di Fujifilm XF10 sia la street photography, ma posso assicurarvi che mantiene elevata l’asticella della qualità anche in altri generi fotografici. Merito anche delle 11 simulazioni di pellicola che è possibile impostare attraverso l’apposito pulsante, gli scatti risultano sempre ben bilanciati e convincenti.
Menzione a parte merita la nitidezza molto elevata del sensore e dell’ottica, particolarmente adatta a chi vuole condividere i propri scatti sui social. Nel mio caso ho spesso avuto l’impressione di non aver bisogno di ricorrere alla post-produzione, sebbene alcuni scatti fossero troppo “spinti”.
Se, come me, amate la fotografia notturna sappiate che Fujifilm XF10 si comporta egregiamente nella gestione delle luci e degli scatti al buio sebbene, come anticipato, il sistema di messa a fuoco abbia non pochi problemi. La velocità massima dell’otturatore è di 30 secondi, che ho preferito rispetto alla modalità Bulb. In scatto con quest’ultima ho dovuto tenere premuto l’otturatore fino al tempo prestabilito, operazione macchinosa che può stancare se i tempi di scatto sono molto lunghi.
Fujifilm mi ha sempre abituato per le buone prestazioni ad alti ISO e Fujifilm XF10 non è esente neanche in questo caso. La sensibilità ISO 200 – 12.800 è abbastanza ampia per una compatta da circa €500, con un valore massimo che a mio avviso si dovrebbe utilizzare esclusivamente in casi estremi. Mi ritengo soddisfatto per gli scatti fino ad ISO 3200, mentre è già più evidente la comparsa del rumore digitale a ISO 6400.
I video possono essere registrati in 4K a 15 fps, un frame-rate che difficilmente ho deciso di utilizzare. Tuttavia è presente anche il 1080p a 60/50/24 fps e la possibilità di catturare riprese velocizzate, attraverso la registrazione video 4x in HD.
I parametri che possono essere regolati durante le riprese sono l’apertura, la velocità dell’otturatore, la sensibilità ISO e gli 11 filtri di cui vi ho parlato in precedenza. Indispensabile l’utilizzo di un microfono esterno collegabile attraverso il jack audio che migliora notevolmente la qualità audio, seppur buona già in partenza.
Conclusioni
A chi consiglio Fujifilm XF10? Sicuramente agli amanti della fotografia, che sono disposti a spendere il giusto prezzo per un prodotto dalle performance molto soddisfacenti.
La nuova compatta Fujifilm si rivolge principalmente ai fotografi di strada, ai viaggiatori, a chi necessita di una compatta da taschino ma non vuole rinunciare alla qualità di un ottimo sensore APS-C. Se, con i prossimi aggiornamenti, dovessero essere sistemate definitivamente le problematiche legate al sistema di messa a fuoco in condizioni di scarsa illuminazione, credo che Fujifilm XF10 diverrebbe una fra le migliori fotocamere compatte e darebbe sicuramente filo a torcere alle compatte top di gamma di Sony e Panasonic. Ma, d’altronde, cos’altro chiedere per circa €500?
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