Ho sempre apprezzato DJI per la sua capacità di pensare fuori dagli schemi: ha reso accessibile al mercato consumer il mondo dei droni ed ha introdotto in commercio dispositivi molto particolari come Osmo Pocket, lo stabilizzatore cardanico da tasca in grado di registrare video in 4K. Prima di iniziare il periodo di prova con la Osmo Action, la prima action camera dell’azienda, mi sono posto una domanda: c’era davvero bisogno di DJI in un mercato saturo come quello delle action cam? Vi preannuncio la risposta: sì, decisamente. Lasciate che ve lo spieghi in questa recensione – e prova dopo esattamente un anno – di DJI Osmo Action.
Specifiche tecniche
Sotto la scocca Osmo Action nasconde un hardware potente e performante, frutto dell’esperienza acquisita dall’azienda in altri ambiti. DJI, buona la prima!
- Sensore: CMOS 1/2,3″ da 12 MP
- Lente: 145° wide-angle con apertura f/2.8
- Processore: Ambarella H2
- Gamma ISO: 100 – 3200
- Display: Posteriore da 2,25″ / Anteriore da 1,4″
- Batteria: LiPo 1300 mAh
- Peso: 124 g
- Dimensioni: 65 x 42 x 35 mm
Design ed ergonomia
Inconfondibile lo scontro cromatico fra grigio, nero ed elementi metallici. Senza servirmi di particolari giochi di parole, preferisco di gran lunga le linee moderne ed innovative di DJI Osmo Action a quelle più tradizionali di GoPro.
Ergonomicamente parlando, Osmo Action è un bel mattoncino! Si tiene bene in mano e conferisce un senso di solidità senza paragoni. Rispetto alla concorrenza si assiste ad una marcata differenza di peso, che in questo caso ammonta a 124 grammi, ma a mio avviso non sono pochi grammi ad inficiare sull’esperienza d’uso di questo dispositivo. Al contrario, il piccolo surplus di peso è indice di elevata resistenza: DJI Osmo Action è impermeabile fino a 11 metri ed è pensata per sopravvivere fino a -10°C e alle cadute da 1,5 metri.
Negli ultimi anni le actioncam hanno conquistato una fetta sempre maggiore del mercato ed hanno raggiunto una maturità tale da poter essere utilizzate come dispositivi principali in molte occasioni. Sempre più utenti sentono l’esigenza di montare attrezzature – più o meno professionali – per migliorare la qualità delle proprie riprese. A tal proposito, è possibile svitare la ghiera che sormonta il modulo fotografico di DJI Osmo Action permettendo l’utilizzo di filtri fotografici (il più indicato è quello polarizzatore).
Il display principale di DJI Osmo Action ha una diagonale di 2,25″, si vede molto bene sotto la luce del sole e il touchscreen risponde molto bene ai comandi impartiti. Ma la vera novità è sul davanti: un display frontale a colori da 1,4 pollici che permette di inquadrarsi e avere sotto controllo le principali informazioni relative alla registrazione. Una funzionalità molto comoda per selfie e vlog che si rivela un po’ limitata in fase operativa: non è possibile cambiare display durante la registrazione ma occorre interromperla e ripartire.
Lungo il corpo sono distribuiti tre tasti fisici, di cui uno per la selezione rapida della modalità di scatto, due microfoni (uno a destra, l’altro superiormente) e uno speaker. Sul frontale, accanto alla serigrafia Osmo Action, è presente un LED di stato che – assieme a quello posto superiormente – si illumina a seconda della registrazione o della ricarica.
Nascoste a sinistra, nella parte inferiore, la porta USB-C per la ricarica e l’ingresso per la scheda microSD. La prima serve a ricaricare Osmo Action, anche con una powerbank, la seconda supporta schede fino a 256 GB.
Lasciatemi aprire una parentesi sul meccanismo di inserimento e rimozione della batteria: è semplicemente geniale! Per poter estrarre la batteria è necessario fare leva su due slider che restituiscono un feedback sonoro molto gradevole, simile all’apertura di un bagagliaio.
Prestazioni e funzionamento
L’interfaccio grafica di DJI Osmo Action è molto intuitiva: design minimale, molte icone esplicative ed il minimo livello di interruzioni visive per ridurre le distrazioni durante l’utilizzo. Unica nota dolente dal mio punto di vista è il modo in cui sono ripartite le impostazioni, che potevano essere gestite in maniera più chiara.
Facendo swipe dall’alto verso il basso si accede alle impostazioni di scatto rapide, dal basso verso l’alto si regolano risoluzione e framerate dei video. Scorrendo poi da destra verso sinistra si accede ad un piccolo pannello in cui possibile regolare ISO ed esposizione, mentre da sinistra verso destra è possibile rivedere i contenuti memorizzati.
DJI Osmo Action dispone di connettività Wi-Fi e Bluetooth, fondamentali per la stretta integrazione con DJI Mimo. Fino a qualche tempo fa la suddetta applicazione presentava evidenti problemi di compatibilità, in particolar modo con gli smartphone Android, ma nell’ultimo periodo tutto sembra essersi risolto per il meglio. DJI Mimo infatti si comporta molto bene ed è particolarmente comoda per chi utilizza anche Osmo Mobile e Osmo Pocket. L’accoppiamento con il dispositivo avviene molto rapidamente, una volta stabilita la connessione è possibile gestire manualmente le impostazioni di scatto, usufruire del formato RAW e scaricare foto e video direttamente dal telefono.
Qualità delle immagini e delle riprese
Come si comporta in ambito video? C’é veramente poco da dire: le riprese sono ottime, così come la gestione dei colori e del rumore. In generale la qualità delle immagini e delle riprese è paragonabile a quella di GoPro, con l’unica grande differenza che DJI Osmo Action costa circa €200 in meno.
Non sono rimasto altrettanto soddisfatto dai microfoni che, invece, registrano un audio molto più ovattato rispetto alla concorrenza. La nuova GoPro HERO8 Black è provvista di una mod apposita per migliorare l’audio, mentre attualmente la Osmo Action può fare affidamento esclusivamente sui microfoni integrati.
DJI Osmo Action integra il miglior sistema di stabilizzazione dell’immagine che sia stato mai introdotto (attualmente) su una actioncam. Sì, l’ho detto. Il sistema RockSteady è molto efficace in qualsiasi condizione di registrazione, anche sullo sterrato con una mountain bike. Osmo Action è il primo dispositivo dell’azienda a non utilizzare un sistema meccanico per la stabilizzazione delle immagini, come quello presente su Osmo Pocket, ma ad affidarsi principalmente all’elettronica compensando rollio, beccheggio e imbardata. Quando è attiva, la stabilizzazione RockSteady restringe il campo visivo di circa il 20% ma vi assicuro che il risultato finale sarà strabiliante (in fin dei conti, grazie all’ottica ultra-grandangolare, la differenza di campo visivo sarà minima).
Da segnalare la presenza di un profilo a basso contrasto e maggiore gamma dinamica chiamato Cinelike e la mancanza di un profilo a 10 bit. Facciamo un piccolo resoconto dei formati video supportati:
- 4K (16:9) a 60/50/48/30/25/24 fps
- 4K (4:3) a 30/25/24 fps (HDR)
- 2.7K (16:9) a 60/50/48/30/25/24 fps
- 2.7K (4:3) a 30/25/24 fps (HDR)
- 1080p (16:9) a 240/200/120/100/60/50/48/30/25/24 fps
- 1080p (4:3) a 30/25/24 fps (HDR)
- 720p (16:9) a 240/200 fps
Lasciatemi momentaneamente entrare nello specifico per parlarvi del modulo fotografico: il sensore CMOS 1/2,3″ da 12 MP è abbinato ad un’ottica ultra-grandangolare con apertura f/2.8 (molto luminosa) e FOV 145°. Nel complesso le immagini sono buone, con dettagli abbastanza marcati e colori naturali. L’intero modulo non dovrebbe distaccarsi molto da quello implementato su altri dispositivi (anche droni) e continuo a preferire il formato 16:9 perché, a mio avviso, è più gradevole alla vista.
Proprio qualche settimana fa parlavo dell’importanza dell’HDR e ho avuto modo di sperimentare su DJI Osmo Action la funzione AEB, Auto Exposure Bracketing, che permette di catturare automaticamente 3 o 5 scatti con esposizioni diverse da elaborare al PC per ottenere un unico scatto dall’ampio intervallo dinamico.
Autonomia
Quando provo una action cam il mio giudizio è fortemente influenzato dalla durata della batteria: spesso, infatti, prodotti che su carta promettono le stelle si ritrovano a secco dopo pochi minuti di registrazione, costringendomi a munirmi di numerose batterie di riserva. Non è questo il caso di Osmo Action che – grazie alla batteria da 1300 mAh – garantisce un’autonomia soddisfacente e in linea con le altre top di gamma.
In media DJI Osmo Action permette una durata di 63 minuti quando si registra in 4K o di 145 minuti quando si registra in Full HD. La ricarica della batteria avviene in tempi piuttosto brevi ed ho apprezzato l’implementazione di una porta USB-C.
Conclusioni
Che altro dirvi di DJI Osmo Action? Ha tutto quello che serve per competere con le altre top di gamma ma è proposta ad un prezzo decisamente inferiore, che da qualche mese tocca i €250. La qualità delle riprese è impeccabile, mi hanno stupito la stabilizzazione RockSteady, la qualità costruttiva e dei materiali e il doppio display.
Quindi, Osmo Action è migliore in confronto a GoPro? No.
Peggiore? Neanche, entrambe sono pensate per utenti e utilizzi eterogenei.
DJI Osmo Action costa molto meno e – pur presentando qualche menda nella registrazione dell’audio – è attualmente la action cam più conveniente sul mercato.