Che sia per le poetiche piogge di fine estate o per gli interminabili acquazzoni autunnali, asciugare la biancheria non è sempre impresa semplice. Come ovviare quindi alla noiosa faccenda della stenditura dei panni? Acquistando un’asciugatrice, ovviamente.
Come spesso accade quando si parla di elettrodomestici, la grande disponibilità di prodotti sul mercato finisce per rendere più complicata la scelta del migliore, pertanto abbiamo ritenuto utile inaugurare una serie di guide dedicate al mondo delle asciugatrici, in modo da proporre i dispositivi più interessanti per ogni categoria e tra quelli dei brand più rinomati:
- Asciugatrice slim: le migliori da comprare;
- Asciugatrice a gas: le migliori da comprare
- Asciugatrice Miele: le migliori da comprare;
- Asciugatrice Bosch: le migliori da comprare;
- Asciugatrice Electrolux: le migliori da comprare;
- Asciugatrice Whirlpool: le migliori da comprare;
- Asciugatrice Beko: le migliori da comprare;
- Asciugatrice Samsung: le migliori da comprare.
Asciugatrice: come scegliere la migliore da comprare?
La sezione “Elettrodomestici” del portale Chimerarevo si è ormai popolata di molti articoli che cercano di semplificare l’acquisto dei migliori dispositivi sul mercato. Articoli molto diversificati tra di loro, per temi e grado di approfondimento, ma tutti uniti da un principio base: per scegliere il migliore prodotto è necessario prendere coscienza delle proprie necessità.
Per questo motivo, dopo aver discusso dei migliori microonde, dei più versatili frigoriferi, dei condizionatori portatili più venduti, dei deumidificatori e dei ferri da stiro più funzionali, dedichiamo un approfondimento ai migliori consigli per la scelta di una asciugatrice.
Tecnologie attualmente disponibili: come funziona un’asciugatrice?
Non è difficile intuire il funzionamento di base di una asciugatrice. Tramite il riscaldamento di aria prelevata dall’esterno e seguentemente ventilata all’interno del cestello, l’acqua intrisa tra le fibre dei capi viene fatta evaporare (quasi come per un processo di disidratazione). Lo stesso risultato può essere ottenuto attraverso tecnologie differenti, attualmente esistono infatti due tipologie principali di asciugatrici, cui si aggiungono una forma ibrida tra le due e i modelli a gas:
- asciugatrici ventilate (vecchia generazione, ancora sul mercato);
- asciugatrici con pompa di calore (nuova generazione, a minor impatto sul consumo energetico).
Prima di passare alla descrizione delle due principali tipologie di asciugatrice, è opportuno tuttavia dedicare qualche riga anche alle sopracitate asciugatrici a gas (a metano o a GPL), poco diffuse ma interessanti soprattutto per il basso impatto sulla bolletta dell’elettricità. Come facilmente intuibile, infatti questi modelli uniscono un compressore a gas e un motore che permette la rotazione del cestello pur utilizzando una bassa quantità di corrente elettrica.
Asciugatrice a gas, installazione e come posizionarla? Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, se il risparmio energetico può far gola ai più oculati nelle spese, è obbligatorio evidenziare come il posizionamento del dispositivo sia inevitabilmente vincolato alla presenza di un allaccio al gas, il che potrebbe essere un problema.
Asciugatrici ventilate (con resistenza elettrica e talvolta definite – impropriamente – a condensazione)
Non ci dilungheremo troppo sui particolari ingegneristici di funzionamento, basti sapere che questa tipologia di asciugatrice preleva aria dall’esterno, la veicola ad una resistenza riscaldata per poi scaricarla all’interno del cestello. Come anticipato, le asciugatrici ventilate possono essere considerate le antesignane di quelle a pompa di calore e si differenziano da queste ultime per il prezzo di acquisto (leggermente inferiore proprio per via della più semplice tecnologia) e per i consumi elevati (i consumi sfiorano i 4 kWh e sarà difficile reperirne di classe superiore alla B). Come anticipato nel titolo di questo paragrafo, la definizione “a condensazione” risulta impropria poiché il meccanismo della condensazione si riferisce alla modalità di evacuazione dell’umidità estratta dai capi e non alla tecnologia alla base del riscaldamento dell’aria immessa nel cestello.
Asciugatrici a pompa di calore
Cosa significa “asciugatrice a pompa di calore”? Le asciugatrici di nuova generazione sfruttano una pompa di calore (o termopompa), una macchina termica capace di produrre attivamente aria calda, per questo risultano più sofisticate dal punto di vista tecnologico e meno dispendiose dal punto di vista dei consumi (non superano 1-2 kWh, la classe energetica è generalmente superiore o uguale alla A). Il loro funzionamento è basato sulla presenza di un motore che genera calore e lo spinge a circolare all’interno del cestello producendo l’evaporazione dell’acqua trattenuta dalle fibre dei capi.
Come scaricare l’acqua estratta dai capi? Che fine fa l’acqua in eccesso?
Capitolo unico per lo smaltimento dell’acqua vaporizzata nel processo di asciugatura. È infatti possibile differenziare le asciugatrici, oltre che per la tecnologia di base, anche per la metodica di raccolta e smaltimento dell’acqua vaporizzata:
- asciugatrici a evaporazione (anche definite ad espulsione): caratterizzate dalla espulsione dell’acqua in eccesso direttamente all’esterno tramite un tubo. Inevitabilmente le asciugatrici a evaporazione saranno da posizionare in prossimità di uno scarico (elemento da non sottovalutare soprattutto prima di decidere il posizionamento del dispositivo) e vista l’espulsione di vapore acqueo ad alta temperatura sarà necessario porle a sufficiente distanza da elementi d’arredo che potrebbero rovinarsi;
- asciugatrici a condensazione: dispongono di un condensatore in grado di raccogliere (e ovviamente condensare) il vapore all’interno di un reservoir. Vista l’indipendenza da eventuali tubi di scarico, l’installazione è piuttosto libera (a patto di rispettare le necessarie distanze da mobilio e muri).
Versante di carico: dall’alto o frontale?
Altro elemento da prendere in considerazione prima dell’acquisto di una asciugatrice è il versante di carico dei capi. I prodotti attualmente sul mercato propongono infatti due tipologie di accesso: dall’alto o frontale.
Al di là del gusto personale, sarà fondamentale valutare lo spazio a disposizione, il carico dall’alto sarà ideale infatti per tutti coloro che si trovino a dover fare i conti con spazi ristretti.
Classe energetica e consumi
“Massima resa con minima spesa” sembra un motto quanto mai calzante quando ci si accinge ad acquistare un elettrodomestico, ancora di più quando si parla di asciugatrici. Se è vero che non è sempre facile conciliare il proprio budget con prodotti di classe energetica elevata è anche vero che un piccolo sacrificio in più in fase di acquisto tende ad ammortizzarsi nel tempo, grazie al fatto che l’ottimizzazione dei consumi finisce per avere un minore peso in bolletta.
Dunque, come orientarsi tra consumi e classi energetiche? Molto semplice, imparando a leggere le etichette energetiche. Nulla di trascendentale alla fine, soprattutto partendo dal presupposto che le classi di efficienza energetica sono attualmente sette (a partire dalla migliore, A+++, fino alla “peggiore”, la classe D). Per quanto riguarda le asciugatrici, le classi vengono assegnate seguendo gli standard imposti dall’Unione Europea che prendono come riferimento il consumo medio a 160 cicli di asciugatura.
Al netto dei doverosi aggiustamenti dipendenti dalla tecnologia di base dell’asciugatrice, dall’intensità e dai programmi maggiormente utilizzati si può tentare di effettuare una stima generale (che non tiene conto delle tariffe specifiche dei vari distributori di energia elettrica) dei consumi ponendo quelli dei dispositivi di classe A+++ (assorbimento minore di 141kWh/anno) al di sotto dei 30€ circa e, all’estremo opposto, quelli delle asciugatrici di classe D (con assorbimento che può anche superare i 450kWh/anno) che superano gli 80€.
Tutto ciò per dire sostanzialmente che, per effettuare un acquisto realmente ragionato si dovranno tenere in considerazione i seguenti parametri:
- classe energetica,
- intensità e modalità di utilizzo,
- capacità di carico (si dovrebbe optare per una capacità commisurata al numero di componenti del nucleo famigliare. Ad esempio, una asciugatrice con capacità pari a 6Kg è ideale per due persone, mentre per famiglie più numerose è consigliabile optare per dispositivi a carico maggiore),
Etichetta energetica, quali valori riporta?
Non solo la classe energetica, sulle etichette energetiche standardizzate secondo i criteri definiti dall’UE sono presenti molte altre informazioni atte a sintetizzare le caratteristiche chiave di ciascuna asciugatrice. Eccole di seguito elencate secondo l’ordine di comparsa, dall’alto verso il basso:
- settore 1 (parte alta dell’etichetta): brand, serie e modello del dispositivo;
- settore 2 (subito sotto al settore 1, caratterizzato da una serie di bande colorate che identificano le sette classi energetiche): mette in evidenza la classe energetica tramite un’etichetta nera posta sulla destra. Talvolta presente anche il marchio ECOLABEL, assegnato dall’UE per mettere in evidenza il basso impatto ambientale del dispositivo, dalla produzione allo smaltimento.
- settore 3: consumo energetico in kWh/annui, calcolato su 160 cicli in programma standard per capi in cotone.
- settore 4: le informazioni riportate in questa sezione dipendono dalla tipologia di asciugatrice e descrivono appunto la tecnologia di base, la durata di un ciclo di asciugatura, la capacità di carico riportata in Kg, la rumorosità del dispositivo. Nel caso delle asciugatrici a condensazione sarà riportata in questa sede anche l’efficienza di condensazione (sempre definita in classi dalla A alla G).
Funzioni e programmi
Proseguendo nella nostra disamina degli elementi da prendere in considerazione prima dell’acquisto di una nuova asciugatrice, giungiamo a parlare delle funzioni e dei programmi eventualmente disponibili sui vari dispositivi.
Tra le funzioni più inflazionate sui prodotti di ogni fascia di prezzo citiamo:
- indicazione di progresso dell’asciugatura (se presente un display) che indica i minuti rimanenti al termine del ciclo;
- autospegnimento (soprattutto sui modelli più recenti ed eco-friendly) unito o in alternativa al segnale acustico di fine ciclo;
- gestione manuale della temperatura in relazione al tipo di tessuto da asciugare e selezione dell’entità di asciugatura (per non seccare troppo i capi più delicati);
- memorizzazione pre-set di funzioni utilizzate più di frequente;
- pulizia automatica dei filtri ed eventualmente del condensatore;
- riduzione del rumore (più tipico di modelli top di gamma);
- funzione ECO per risparmio energetico;
- funzione asciugatura rapida (generalmente legata alla riduzione del carico del cestello);
- gestione smart tramite connessione WiFi per il controllo remoto del ciclo di asciugatura e per effettuare la diagnostica in caso di eventuali guasti;
- funzione blocco tasti.
Allo stesso modo sono molti i programmi ormai presenti su un gran numero di asciugatrici (a prescindere dal loro prezzo di vendita), la maggior parte dei quali sono legati al tessuto dei capi che si desidera asciugare. Sono pressoché ubiquitari i programmi per:
- lana,
- sintetici,
- denim,
- cotone,
- misti.
Ad appannaggio dei modelli più recenti invece il programma stiratura (antipiega), asciugatura delicata, programma per armadio (dedicato ai capi che tipicamente vengono appesi tramite grucce per abiti), ciclo per piumini e coperte imbottite, ciclo per peluche et al.
Insomma, come si potrà ben intendere dall’elenco appena terminato funzioni e programmi sono in grado di conferire un’anima assolutamente variegata ad un elettrodomestico relativamente semplice quale è l’asciugatrice. Possono quindi fare la differenza in fase di scelta tra l’uno o l’altro prodotto.
Rumorosità e sensori accessori
In etichetta energetica viene, in modo lungimirante, riportato in dB l’importante valore della rumorosità. Davvero importante, sì, perché l’impatto acustico di un’asciugatrice potrebbe alla lunga risultare snervante. Vista la rumorosità media dei prodotti attualmente sul mercato riteniamo ci si possa accontentare di valori compresi tra i 55 e i 70 dB.
Altro elemento da tenere in grande considerazione è la presenza di un sensore di umidità che consenta di regolare (in maniera automatica oppure manuale) la percentuale di acqua da rimuovere dai tessuti (ideale soprattutto per i capi più delicati).
Riassumendo: cosa valutare per l’acquisto della migliore asciugatrice?
- tecnologia di base;
- tipologia di evacuazione dell’umidità estratta;
- versante di carico e posizionamento;
- classe energetica e consumi (leggere bene l’etichetta energetica!);
- funzioni e programmi;
- rumorosità e sensori accessori.
Asciugatrice: le migliori da comprare
Concludiamo il nostro articolo introduttivo dedicato alle migliori asciugatrici sul mercato nel 2019 inserendo la top 10 delle più vendute su Amazon, certi che questa possa rappresentare un’ottima cartina di tornasole dei gusti degli utenti in relazione anche al rapporto qualità/prezzo dei dispositivi.
Domande frequenti
Come si installa un’asciugatrice? Dove posizionare un’asciugatrice?
Dipende. Da cosa? Dal tipo di asciugatrice acquistata e dal versante di carico. Ad esempio, le asciugatrici con resistenza elettrica necessitano di spazio e di un adeguato ricambio di aria, onde evitare che l’aria satura di vapore appena espulsa venga aspirata nuovamente dal dispositivo. Per questo motivo la soluzione ideale sarebbe quella di installare l’asciugatrice in una stanza adeguatamente arieggiata.
Allo stesso modo, se si desidera optare per un’asciugatrice con carico dall’alto sarà consigliabile non installarla a colonna su una lavatrice o su un ripiano troppo alto. Viceversa, una asciugatrice con carico frontale necessiterà di più spazio anteriormente per agevolare l’apertura dell’oblò.
Altri accorgimenti fondamentali per una corretta installazione:
- valutare con attenzione l’installazione vicino ad altri elettrodomestici per scongiurare il pericolo di surriscaldamenti o guasti meccanici;
- attenzione alla temperatura ambientale, non deve essere troppo bassa;
- verificare che nel punto di installazione siano presenti prese elettriche ed eventualmente allacci per gas e tubi di scarico (per le specifiche tecniche potrebbe essere utile rivolgersi ad elettricisti o idraulici).
Come pulire un’asciugatrice?
La pulitura dell’asciugatrice è piuttosto rapida, saranno sufficienti un panno in microfibra e un detergente delicato da cucina o, in alternativa una miscela di acqua e aceto.
Come manutenere i filtri dell’asciugatrice? Come pulire la vaschetta del condensatore?
La pulitura dei filtri si mostra utile e andrebbe effettuata periodicamente poiché è possibile che piccoli residui di tessuto, polvere e pelucchi vi rimangano intrappolati. Per questo motivo è consigliabile la rimozione dei filtri e la loro delicata detersione manuale o mediante uno spazzolino (un detersivo per stoviglie andrà benissimo).
Allo stesso modo lo svuotamento e la pulitura della vaschetta del condensatore sono consigliabili soprattutto per eliminare residui calcarei.
Come profumare il bucato in asciugatrice?
Utilizzando prodotti appositamente studiati, oppure, in alternativa ingegnarsi con pezzi di stoffa (o lembi di spugna) imbevuti in ammorbidenti per asciugatrice, acqua profumata o oli essenziale (dalle essenze di cedro a quelle di lavanda, ce ne sono per tutti i gusti). Come non citare poi le palline per bucato in lana (o altro materiale)? Oltre a profumare agiscono come materiale antistatico rendendo il bucato ancora più morbido.
Cosa non mettere in asciugatrice?
Tutti i capi che potrebbero rovinarsi se asciugati ad alte temperature. Qualche esempio? Capi in pile, di seta, lino o raso. Un elenco che potrebbe spaventare, è vero, tuttavia bisogna considerare che i dispositivi più moderni mettono a disposizione programmi di asciugatura per capi delicati, per coperte, piumoni e giacche invernali, per capi con strass o perline, collant o calze e scarpe.
Si può usare l’asciugatrice per non stirare?
Che sia un’asciugatrice per single o per famiglie numerose, il sollievo che scaturisce dal non doversi più preoccupare della stenditura dei panni è sempre notevole, ma per la stiratura? Il primo passo per non stirare i capi asciugati in asciugatrice è quello di ridurre il numero di giri della centrifuga in fase di lavaggio e, possibilmente, abbassare la temperatura dell’acqua in modo da ridurre impedire l’eccessivo stropicciamento delle fibre. Altro accorgimento da adottare fin dal momento del lavaggio è quello di non riempire troppo il cestello della lavatrice per evitare l’eccessiva compressione del bucato.
Una volta asciugato, è bene rimuovere quanto prima il bucato dal cestello, sbattere ed eventualmente tirare i tessuti e procedere alla piegatura (più meticolosa è, meno ci sarà necessità di stirare!).
Insomma, ecco in breve come usare l’asciugatrice per non stirare:
- lavare a temperature non troppo alte;
- ridurre i giri della centrifuga in lavatrice;
- non stipare troppo il cestello della lavatrice;
- rimuovere subito il bucato dal cestello a fine asciugatura;
- sbattere e tirare leggermente ogni capo;
- piegare al meglio gli indumenti.
Per tutti coloro che invece trovano rilassante (ma davvero?) stirare jeans e camicie, rimandiamo alla fornita raccolta di articoli dedicati ai migliori ferri da stiro attualmente in commercio.
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