Lo Xiaomi Mi A3 continua la serie Android One della casa cinese, ma quest’anno lo fa solo con un dispositivo e non con due come l’anno scorso, quando oltre al Mi A2 era uscita anche la versione Lite che aveva fatto anche molto più successo sul mercato.
In questa nuova versione lo Xiaomi Mi A3 cambia parecchio rispetto alla precedente versione, sopratutto in certe parti della scheda tecnica, ma tiene fede al principale scopo di questa serie, cioè avere un’esperienza Android pura, sempre semplice, veloce e con aggiornamenti garantiti nel tempo.
Confezione
Anche se parliamo di uno smartphone Android One, la confezione è da Xiaomi puro, infatti all’interno troviamo, oltre al device, il caricabatteria con uscita massima 5V 2A, il cavo dati USB Type-C e una comodissima cover in silicone nero fumè. La scelta della casa cinese di introdurre una cover all’interno della confezione è sempre molto gradita perché non si devono spendere soldi in più.
Nella confezione ci sono anche i manuali di istruzioni e di garanzia e la spilla per estrarre il carrellino delle SIM, che può ospitare due SIM o una SIM e la Micro SD. cioè lo slot è ibrido e si deve rinunciare all’espansione di memoria se si vuole la seconda SIM.
Design ed ergonomia
Per quanto riguarda il design questo Mi A3 non è sicuramente lo smartphone più originale sul mercato, ma in generale è gradevole alla vista e riprende lo schema della famiglia Mi 9, con le fotocamere poste in verticale nell’angolo in alto a sinistra. Nella mia colorazione Not just blue, è sicuramente uno smartphone elegante e poco vistoso, in quanto il colore effettivo è un grigio tendente al blu scuro. La scritta Xiaomi spostata in verticale è sicuramente una trovata nuova per la casa cinese, ed è anche bella a parer mio. Il frame è in metallo lucido, mentre il retro è in vetro, quindi materiali sicuramente premium e una costruzione impeccabile.
Per quanto riguarda l’ergonomia questo smartphone è assolutamente da consigliare, grazie alle sue dimensioni non esagerate e al peso contenuto. Infatti il peso di 174 grammi e lo spessore di 8,5 millimetri permette al Mi A3 di essere usabile anche con una mano e di poter essere impugnato facilmente, cosa non troppo scontata con gli smartphone moderni. In più il display da 6 pollici non lo rende troppo grande, in quanto è alto 153,5 mm e largo 72. Tutti questi elementi messi insieme fanno si che lo Xiaomi Mi A3 sia uno degli smartphone più comodi nell’utilizzo quotidiano che io abbia mai provato, secondo solo a Mi9 SE.
Hardware e prestazioni
A bordo di questo Mi A3 troviamo il nuovo Qualcomm Snaprdagon 665 octa-core da 2 GHz con GPU Adreno 610 unito a 4 GB di RAM LPDDR4x e 64 o 128 GB di memoria interna, entrambe UFS 2.1. Il processore unito alle memorie veloci permetto allo smartphone di avere ottime prestazioni in tutti i contesti di utilizzo, anche nel gaming più spinto, Real Racing 3 gira molto bene e si apre abbastanza velocemente.
Le animazioni fluide di Android One trasmettono ancora di più una sensazione di fluidità e reattività generale, che viene però mitigata quando lo smartphone è sotto stress. Infatti quando si effettuano più operazioni velocemente e si passa velocemente da un’applicazione ad un’altra si percepisce un rallentamento generale e delle volte i tocchi non vengono recepiti perfettamente e bisogna ripeterli. Ben inteso, questo smartphone gira molto bene ed è consigliato per qualsiasi utilizzo, ma è comunque uno smartphone economico, chi cerca prestazioni elevate anche sotto stress deve spendere molto di più. Il sensore di impronte digitali è posto sotto al display ed è ottico, devo dire che sblocca lo smartphone abbastanza velocemente ed ha un’area di lettura più larga, anche se qualche volta fa cilecca sopratutto con tanta luce. Personalmente mi ha fatto piacere la presenza del LED di notifica posto nella parte alta nonostante i bordi ridotti.
Parlando di connettività questo smartphone ha tutto quello che si possa desiderare, ma c’è qualche compromesso. Il WiFi è si dual band, ma non riesce a sfruttare tutta la banda disponibile e la differenza si vede soprattutto se lo si confronta con altri smartphone, secondo la scheda tecnica c’è anche il 4G+, ma nella mia prova lo smartphone non l’ha mai agganciato, mentre altri smartphone riuscivano a farlo, probabilmente ci vorrà un aggiornamento software. Ottima la presenza del Bluetooth 5.0, del jack audio da 3.5 mm, che non c’era nel Mi A2, e anche de trasmettitore infrarossi per comandare TV o altri apparecchi, anche se non c’è un’applicazione preinstallata per sfruttarlo, dovrete scaricarne una dal Play Store. Anche il GPS GLONASS funziona molto bene, l’ho usato molto nella mia prova senza alcun problema. Come porta troviamo la USB Type-C, scelta gradita da parte di Xiaomi.
Software
Una grande differenza con gli altri Xiaomi è che questo Mi A3 non ha la MIUI, bensì Android One, che in sostanza è un’esperienza Android pura, senza alcuna personalizzazione. Questo porta il vantaggio di non avere applicazioni duplicate, per esempio come galleria c’è solo l’app Google Foto e non anche la galleria di sistema, ma ha come contro di avere poche impostazioni e poche personalizzazioni, cosa per cui molti utenti scelgono proprio la MIUI.
Ovviamente qui entra in gioco il gusto personale, ma devo dire che questo software Android One mi è piaciuto molto per la semplicità di utilizzo e per le animazioni studiate bene e sempre molto fluide. Inoltre ci sono aggiornamenti garantiti per 3 anni e le patch di sicurezza sono sempre molto aggiornate. Una delle poche applicazioni preinstallate è Benessere Digitale, che in sostanza registra il nostro utilizzo dello smartphone, cioè quante volte lo sblocchiamo, quante notifiche ci arrivano, quanto abbiamo usato lo smartphone e con che applicazioni, questo per far si che l’utente si renda conto del suo utilizzo e magari utilizzi meno lo smartphone. Presente anche il Display Ambient, che però è diverso da quello standard degli Xiaomi con la MIUI, infatti non è sempre attivo, ma si attiva solo alla ricezione di una notifica e dà la possibilità di rispondere o di andare direttamente alla notifica in modo rapido. Presente anche il riconoscimento facciale 2D per lo sblocco che funziona bene quando c’è luce, non funziona al buio, e inoltre è anche poco sicuro.
Fotocamera
Il sensore fotografico principale è il solito Sony IMX582 da 48 megapixel con apertura f/1.79 e niente OIS, che già conosciamo molto bene in quanto è montato da tantissimi smartphone, il secondo sensore è grandangolare da 8 megapixel con apertura f/2.2, l’ultimo sensore è da 2 megapixel con f/2.4 per l’effetto bokeh. Nella parte anteriore troviamo una fotocamera da 32 megapixel con f/2.0 che rende questo smartphone ottimo per fare selfie. Anche se il sensore è da 48 megapixel, in realtà le foto vengono scattate a 12 megapixel in quanto il software interpola 4 pixel in 1 per aumentare la luminosità e i dettagli, dalle impostazioni dell’applicazione Fotocamera di Xiaomi, purtroppo non troviamo la GCam anche se si può installare per vie traverse, si può attivare la modalità 48 MP, anche se si va a perdere tanto del lavoro del software e in generale il risultato è peggiore.
Veniamo però al come vengono le foto, quando le condizioni di luce sono buone gli scatti sono ottimi, considerando anche il prezzo, con buoni dettagli e una buona gestione dei colori, per questo vi consiglio di disattivare la modalità IA poiché satura troppo i colori e ne esce fuori un’immagine palesemente finta, ottimo invece il funzionamento del HDR Automatico. I problemi si iniziano ad avere quando la luce cala, infatti la mancanza della stabilizzazione ottica si fa sentire e il rumore nelle foto aumenta, sopratutto nei particolari, la modalità Notte aiuta, anche se non fa miracoli come quella della GCam. Per quanto riguarda la fotocamera grandangolare, averla fa sempre comodo, ma scordatevi una grande qualità, infatti gli scatti sono buoni solo se visti nel loro complesso, appena si va a zoomare per un particolare ci si accorge del rumore video e degli angoli che non sono per nulla netti. Buona anche l’interpolazione software per avere un zoom “ottico” 2x in mancanza della camera dedicata, in quanto il terzo sensore è utile per l’effetto bokeh, che viene fatto ovviamente via software ma scontorna molto bene le figure in primo piano, anche se l’effetto finale è poco naturale. La fotocamera anteriore fa veramente ottimi selfie, molto dettagliati e anche l’effetto bokeh è buono, anche se è il risultato finale è un po’ artificiale. I video arrivano fino al 4K a 30 fps, per avere una buona stabilizzazione bisogna scendere al 1080p a 60 fps, mentre in 1080p a 30 fps la stabilizzazione è completamente sballata. In generale il risultato dei video è sufficiente, ma non è sicuramente questo il suo utilizzo.
Display
Rispetto alla versione precedente questo Xiaomi Mi A3 ha lo schermo AMOLED, ma perde in definizione, infatti la risoluzione è solo HD+, cioè 1560 x 720 pixel. In generale la qualità del display è buona, in quanto i colori sono fedeli e i contrasti assoluti, essendo un display AMOLED. Il problema è che i pixel un po’ si vedono, sopratutto quando ci sono scritte piccole, quando magari si sta leggendo un articolo. Il display è protetto da un vetro Gorilla Glass 5 curvato a 2,5D.
Xiaomi ha quindi voluto puntare più su un display AMOLED anche rinunciando ad un po’ di definizione, comunque in generale nell’utilizzo di tutti i giorni, quando ci si abitua, non ci si fa più caso e comunque è piacevole utilizzare questo smartphone sopratutto grazie ai contrasti netti. Un appunto è che non è luminosissimo e sotto la luce diretta e forte del sole si fa un po’ fatica a vederlo bene, sopratutto perché i colori non diventano fluo come succede sugli Xiaomi dotati di MIUI.
Batteria
La batteria è uno dei punti forti di questo Xiaomi Mi A3, infatti la batteria da 4030 mAh integrata, unita ad un hardware non troppo potente ed un display HD+, permette veramente un’ottima autonomia. Nei giorni di prova ho utilizzato intensamente questo Mi A3, con tanto Google Maps, tante foto e tante notifiche, praticamente sempre sotto rete 4G e sempre in movimento, quindi cambio celle. Con questo utilizzo così intenso sono riuscito a superare le 5 ore e mezza di display acceso con più di 16 ore di utilizzo totale.
Con un uso normalizzato si superano tranquillamente le 6 ore di display e si può riuscire a fare anche più di un giorno di autonomia. Lo smartphone supporta lo standard Quick Charge 3.0 e quindi la ricarica rapida a 18W, però il caricabatterie presente in confezione carica massimo a 10W e ci mette circa 2 ore a ricarica la batteria da zero. Non c’è la ricarica wireless, ma non si poteva pretendere altro a questo prezzo.
Prezzo e conclusioni
Lo Xiaomi Mi A3 nella versione da 64 GB è stato lanciato al prezzo di 249 euro, sicuramente un prezzo concorrenziale che si va a posizionare tra la fascia bassa e media del mercato e che lo porta ad essere sicuramente un best buy nella sua fascia di prezzo, sopratutto per chi non ama la MIUI e vuole un software Android puro.
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Alla fine l’unico difetto che ha, se così possiamo chiamarlo, è il display con poca risoluzione, ma ci si può passare anche sopra se si guarda nell’insieme, poiché il Mi A3 è uno smartphone onesto, che fa esattamente quello che ci si aspetta da un device di questa fascia e che non vi farà rimpiangere i soldi spesi per comprarlo.