Non è passato molto tempo da quando Panasonic ha stravolto il mondo delle mirrorless Full Frame introducendo sul mercato i dispositivi di serie S, che hanno il compito di accompagnare chi cerca il massimo sotto tutti i punti di vista. Dopo aver visto come si comporta Panasonic Lumix S1 è arrivato il momento di mettere sotto torchio la sorella maggiore Panasonic Lumix S1R, che integra un sensore Full Frame da 47,3 MP in un corpo tutt’altro che tascabile. In questa recensione non solo vi racconterò il mio punto di vista e la mia esperienza di test, ma sarà mia premura fornirvi un’accurata comparativa fra i due dispositivi della serie S.
Scheda tecnica
Come vedremo nel corso di questa recensione non sono molte le specifiche tecniche che differiscono fra Lumix S1R ed S1. Tra le più evidenti ci sono le dimensioni del sensore, la durata della batteria e alcune impostazioni per la registrazione video.
- Sensore: CMOS Full Frame da 47,3 MP
- Processore d’immagine: Venus Engine
- Gamma ISO: 100 – 25.600 (50 – 51.200 in modalità ISO esteso)
- Raffica di scatti: 9 fps
- Autofocus: 225 aree
- Consumi: 360 scatti
- Connettività: Bluetooth, WiFi
- Display: 3,2″ LCD da 2.100.000 punti
- Mirino: 0,78x OLED da 5.760.000 punti
- Ottiche compatibili: L-Mount
- Peso: 1016 g
- Dimensioni: 149 x 110 x 97 mm
Corpo ed ergonomia
A primo impatto le dimensioni del corpo macchina lasciano un po’ perplessi. Il mercato mirrorless – ed in particolare Panasonic stessa con i suoi dispositivi Micro Quattro Terzi – ci aveva abituato a dispositivi compatti, maneggevoli e facili da trasportare. Il corpo di Panasonic Lumix S1R ed S1 è sicuramente maneggevole, infatti restituisce un senso di solidità e comodità quando lo si impugna, ma è tutt’altro che trasportabile. Il peso di ben 1016 g è distribuito lungo i 149 x 110 x 97 mm del corpo, realizzato in lega di magnesio e dunque resistente a polvere e schizzi d’acqua.
La parte frontale di Panasonic Lumix S1R mette in bella mostra la serigrafia Lumix S1R, integra il tasto di sgancio per l’ottica, il LED per l’autofocus, due pulsanti programmabili ed un selettore che permette di passare alla modalità silenziosa. In bella mostra sul frontale risiede anche la principale differenza fra questo dispositivo e Lumix S1. In questo caso il corpo macchina ospita un sensore CMOS Full Frame da 47,3 MP senza filtro passa-basso, grande quasi il doppio rispetto alla sorella minore. Panasonic ha lavorato duramente affinché il numero più elevato di megapixel non fosse un problema in termini di rumore digitale e aberrazioni: come vedremo più avanti la gamma ISO 100 – 25.600 può essere sfruttata a dovere senza troppi problemi. Rimangono invariate la stabilizzazione Dual I.S. e la raffica a 9 fps, nonostante le dimensioni del sensore leggermente più pronunciate.
Oltre alla disposizione dei vari pulsanti – tra cui la levetta LOCK, il tasto galleria, il pulsante per la registrazione video, il joustick e il tasto Q – rimangono invariati schermo e mirino. Il display LCD da 3,2″ inclinabile ha risoluzione da 2.100.000 punti ed è assistito da un piccolo schermo secondario posto sulla parte superiore. Il mirino elettronico OLED è il più risoluto della categoria, con 5.760.000 punti ed un fattore d’ingrandimento di 0,78x.
Sui lati troviamo gli slot di memoria – una scheda SD ed una memoria XQD – e diverse porte di input ed output. Tra queste troviamo una porta USB-C, una porta HDMI standard, ingresso e uscita audio da 3,5 mm. Sebbene Panasonic Lumix S1R abbia un occhio di riguardo per la fotografia non mancano i più disparati collegamenti per rendere completo anche il comparto video, tra i migliori del settore.
Controlli e funzionalità
A livello di funzionalità non si osservano cambiamenti rilevanti. Il sistema di messa a fuoco automatica basato sulla tecnologia DFD è stato notevolmente migliorato rispetto alle mirrorless di serie G, tant’è che la macchina sembra predire cosa mettere a fuoco ancor prima di premere l’otturatore. Il sistema a rilevamento di contrasto è basato su 225 aree ed ha un tempo minimo di risposta di appena 0,08 secondi. Grazie all’integrazione con il touchscreen del display e con il movimento del joystick risulta molto semplice scegliere l’area di messa a fuoco. Mi sento quasi obbligato a ribadire l’importanza degli algoritmi per la messa a fuoco sviluppati per le mirrorless Lumix S, che confluiscono nelle modalità Face/Eye/Body/Animal detection le quali – come suggerisce il nome – permettono di mantenere a fuoco un numero elevatissimo di soggetti.
In un corpo macchina così capiente risiede facilmente l’enorme batteria da 3050 mAh, che garantisce un’autonomia di circa 360 scatti (20 in meno rispetto a Lumix S1) che possono essere ampliati a 1100 scatti con la Power Safe LVF mode. Nel caso in cui neanche il risparmio energetico dovesse bastare vi ricordo che è possibile ricaricare il dispositivo tramite la porta USB-C ed una comunissima powerbank.
Qualità delle immagini e delle riprese
Le sensazioni che si provano impugnando Panasonic Lumix S1R sono indescrivibili a parole, ancora più intense rispetto a quelle provate con Lumix S1, ma tra le più evidenti c’è la sicurezza di avere con sé un dispositivo robusto, predittivo e sempre pronto. Non ho avuto molti problemi nell’abituarmi ad un corpo macchina decisamente più importante, grazie anche all’ottima disposizione di ghiere e pulsanti.
La qualità degli scatti non è proprio identica a quella di Lumix S1: pur trattandosi di mirrorless top di gamma a tutti gli effetti, i 47,3 megapixel hanno la loro influenza (nel bene e nel male). Già nella scorsa recensione avevo apprezzato il livello di dettaglio degli scatti e in questo caso non posso che confermare e rimanere ancor più impressionato. Merito anche del nuovo parco ottiche nato in collaborazione con Leica – e a tal proposito specifico che l’ottica in test è la Lumix S 24-105 mm f/4 – le foto appaiono sempre nitide, prive di aberrazioni e con un’ampia gamma dinamica anche senza usufruire della modalità HLG.
Panasonic ha introdotto una funzionalità di cui probabilmente sentirò la mancanza su altri dispositivi della stessa fascia. Mi riferisco alla modalità High Resolution, che sfrutta il sensor-shift (movimento microscopico del sensore) per combinare assieme una serie di otto immagini in un unico file da ben 187 MP (quasi il doppio rispetto ai 96 MP di S1). Di seguito trovate uno degli scatti ad altissima risoluzione che ho avuto modo di catturare nei giorni di test, prima di passare ai risultati effettivi è necessario fare una premessa importante. Il file JPEG originale aveva un peso di oltre 60 MB ed è stato ridotto a poche centinaia di byte affinché sia possibile visualizzarlo online, inoltre il risultato del test potrebbe variare in base allo scenario e alle impostazioni di scatto.
Le tre immagini che trovate di seguito non sono altro che dei crop eseguiti direttamente sul file originale e successivamente compressi. Focalizzate l’attenzione sulla targa commemorativa che trovate di seguito e provate ora ad individuarne l’allocazione nello scatto originale. Sorpresi, vero?
Ero già consapevole del fatto che Panasonic Lumix S1R avrebbe avuto una risposta diversa ad alti ISO, aspettandomi un livello di rumore digitale più preponderante e meno facile da gestire. Messo lo scetticismo da parte, rispetto a Lumix S1 abbiamo una gamma ISO 100 – 25.600 che può essere estesa fino ad ISO 51.200, leggermente ridotta ma giustificata dalle dimensioni del sensore e dal numero di megapixel (contrariamente al valore massimo ISO 204.800 per i 24,2 MP di Lumix S1). Come da proverbio chi si accontenta gode, infatti anche in questo caso il comportamento ad alti ISO non è assolutamente un problema e salendo ad ISO 25.600 gli scatti rimangono più che validi.
Dal punto di vista delle riprese è possibile evidenziare alcune piccole differenze che non riguardano esclusivamente le dimensioni. Partiamo col dire che entrambe le mirrorless della serie S sono in grado di registrare in 4K a 60p, con la differenza che Lumix S1 ha un limite di 30 minuti e un crop di 1,5x mentre Lumix S1R ha un limite di 15 minuti ma un crop di 1,09x. Generalmente è Panasonic Lumix S1 la più indicata per il videomaking e lo si evince anche dalla presenza del V-Log e della registrazione interna 4:2:2 a 10 bit, utili funzioni che sono state introdotte con l’avvento della nuova versione firmware.
Conclusioni e prezzo
Che dirvi dunque di Panasonic Lumix S1R, ammiraglia della serie S. Cuore mirrorless e corpo reflex: le dimensioni di questo dispositivo non sono di certo contenute, paragonabili infatti a quelle di una fotocamera reflex di fascia alta. Nonostante le dimensioni, l’ergonomia è uno dei punti di forza di questa mirrorless, grazie anche all’impugnatura molto pronunciata e ad un sistema di pulsanti e schermi che facilita l’interazione sia dell’utente che del professionista. A bordo è montato un sensore Full Frame tra i più risoluti sul mercato che garantisce una qualità delle immagini senza compromessi. Mi sento di consigliare questo dispositivo a chi non ha ancora effettuato il passaggio dal mondo reflex al senza specchio, ai professionisti che vogliono investire in un dispositivo top di gamma adatto per qualsiasi evenienza, che non si spaventa neppure di fronte alle riprese.
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