Il famosissimo gimbal per smartphone di casa DJI arriva alla terza generazione e, per gentil concessione degli amici dello store vitocavone.it, finalmente sono riuscito a metterci mano. Il DJI Osmo Mobile 3 è un dispositivo sorprendente sotto molti punti di vista, marca un netto distacco dalla generazione precedente migliorando sotto il punto di vista della portabilità e delle funzionalità. Una delle novità più importanti di questo gimbal è la possibilità di chiudersi su se stesso per ottimizzare gli spazi e facilitare il trasporto. Come avrò modo di mostrarvi più avanti DJI Osmo Mobile 3, che può essere considerato uno dei migliori sul mercato consumer, non è esente da alcuni piccoli difetti che potevano essere riparati già in fase di progettazione.
Confezione
Nella confezione di vendita del DJI Osmo Mobile 3 (versione standard) è presente il minimo indispensabile per l’utilizzo del gimbal: oltre ad esso troviamo un cavo USB-C di buona fattura, un laccetto da agganciare al polso e una comoda custodia a sacchetto. Oltre alla versione basic è disponibile sul mercato la versione combo, in cui è possibile trovare un piccolo treppiedi ed una custodia rigida dove riporre il gimbal e gli accessori annessi.
Scheda tecnica
Passiamo all’aspetto tecnico di questo gimbal, che mi ha particolarmente convinto per le dimensioni, la trasportabilità e le prestazioni. Rispetto alla versione precedente il tronco centrale viene arricchito da inserti in gomma che mirano al miglioramento del grip durante l’utilizzo e la porta USB del dispositivo che viene montato sopra è finalmente libera, lasciando spazio alla possibilità di ricarica tramite le porte USB poste sul lato sinistro.
- Batteria: 18650 Li-ion da 2450 mAh
- Autonomia: 15 ore in condizioni ottimali
- Tempo di ricarica: circa 2,5 ore
- Peso: 405 grammi
- Materiali: plastica rigida e gomma
- Range manuale: Tilt 162,5° – 170,3° / Roll 85,1° – 252,2° / Pan 104,5° – 235,7°
Design e materiali
Vediamo più da vicino il corpo di DJI Osmo Mobile 3 che ha fatto tanto parlare per la possibilità di essere ripiegato su sé stesso, una trovata interessante per ridurre l’ingombro durante il trasporto. Sebbene non vengano utilizzati materiali pregiati come l’alluminio o la lega di magnesio, la plastica rigida che ricopre la maggior parte del dispositivo conferisce un buon senso di solidità ed un aspetto premium senza gravare troppo sul peso. Gli inserti in gomma alleggeriscono il tronco e conferiscono un grip eccellente senza attirare la polvere, un problema comune a questa tipologia di rivestimenti.
Il centro di controllo – come piace chiamarlo a me – del DJI Osmo Mobile 3 risiede poco al di sopra dell’impugnatura, per essere facilmente raggiungibile dal pollice. In bella vista troviamo il joystick per regolare il movimento del braccio, il pulsante M (per l’accensione e lo switch dell’orientamento), il pulsante REC ed una serie di LED di stato che indicano il livello della batteria anche durante la ricarica. Sul lato sinistro sono collocate una porta di tipo C ed una di tipo A nascosta da un piccolo sportellino, sul lato destro invece è presente uno slider per lo zoom. La vera novità di DJI Osmo Mobile 3 è il trigger posto nella parte posteriore dell’impugnatura, ha il compito di passare – se premuto – dalla modalità FPV a quella bloccata. Cliccato ripetutamente può passare, invece, dalla fotocamera posteriore a quella frontale. Il braccio dello stabilizzatore, sul cui sono impresse le serigrafie Osmo, termina con una piastra per il montaggio dello smartphone. A mio avviso è molto facile inserire il dispositivo e gli inserti gommati al suo interno riducono notevolmente il rischio di graffi. Contrariamente alla scorsa generazione lo smartphone non può essere adagiato sulla parte iniziale del braccio, in quanto l’ingresso viene lasciato libero per l’eventuale utilizzo di cavi per la ricarica, che grava abbastanza sull’autonomia. Non mi ha fatto impazzire la base di appoggio che, sebbene sia compatibile con gli accessori che sfruttano la vite da 1⁄4, non è piatta e dunque non può mantenere stabile tutto il gimbal senza l’ausilio di un piccolo treppiedi (come quello fornitomi per la prova).
Controlli e funzionalità
Entriamo nel merito della prova, in cui analizzeremo le principali modalità di funzionamento di questo DJI Osmo Mobile 3. Se a livello di specifiche può non essere reputato il primo della classe, si dimostra essere un gimbal concreto che porta a termine qualunque compito gli venga commissionato. Come si dice spesso: meglio poco e fatto bene, che tanto fatto male.
Autonomia e ricarica
Sotto il punto di vista della durata della batteria non posso che essere soddisfatto, l’autonomia infatti si attesta sulle 13 ore circa (mantenendosi quasi in linea con le 15 ore dichiarate) se il gimbal è ben bilanciato e non si collega lo smartphone per la ricarica. A tal proposito, questa operazione è decisamente gravosa considerando anche la capienza di 2450 mAh. Sotto il punto di vista della ricarica, invece, nulla da segnalare: avviene rapidamente ed è possibile controllare il livello di carica direttamente dai LED di stato.
App e modalità di funzionamento
DJI Osmo Mobile 3 è uno dei pochi gimbal che offre una applicazione ben realizzata sia per i dispositivi Apple che per la controparte Android. Il suo nome è DJI Mimo, ha una grafica pulita e minimale e permette di interagire rapidamente con il gimbal. Oltre alle diverse modalità di scatto e registrazione ciò che sin da subito ha attirato la mia attenzione è la modalità Story, che permette di accedere a delle riprese preimpostate e di post-produrre automaticamente delle simpatiche clip. Piccola nota dolente per gli utenti Apple: registrando con l’app Mimo e lavorando su iMovie o FinalCut non sarà possibile gestire l’audio delle clip. DJI è conoscenza del problema e ha rassicurato gli utenti con un fix che, però, stenta ad arrivare da mesi.
Tra le modalità principali di funzionamento a cui è possibile accedere dall’applicazione – e fra quelle che funzionano meglio – troviamo:
- Gesti e selfie: modalità che permette di controllare gli scatti e le riprese senza interagire direttamente con lo smartphone, utile quando si è in compagnia
- Active track 3.0: attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e deep-learning è possibile tracciare un soggetto in maniera fluida ed affidabile
- Hyperlapse: efficace combinazione fra la stabilizzazione elettronica e quella meccanica per registrare video accelerati e d’effetto
- Panorama: permette di scattare panorami automatici 3×3 o a 180°
- Timelapse: condensa il tempo ed il movimento per scene particolarmente lunghe
- Slow-Motion: rallenta i movimenti per focalizzare l’attenzione sui minimi dettagli
- Modalità Sport: aumenta la velocità e la reattività del gimbal per seguire anche i movimenti più rapidi svolti dai soggetti in movimento
Conclusioni e prezzo
Nonostante i numerosi miglioramenti, DJI Osmo Mobile 3 sbarca sul mercato con un prezzo di listino decisamente inferiore rispetto alla generazione precedente. Difficile trovare di meglio a circa €109, soprattutto considerando la qualità dei materiali e delle funzioni che impreziosiscono e non poco questo dispositivo. Ciò che mi ha convinto maggiormente è sicuramente l’ergonomia: ha un buon grip, si tiene bene in mano, non affatica troppo e lo si ripone facilmente. Le piccole sbavature, come l’assenza di una base piatta, sono facilmente giustificabili. Per il prezzo e l’esperienza complessiva reputo questo DJI Osmo Mobile 3 un best-buy nel mercato consumer.
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