Di questi tempi lo spazio di archiviazione non è mai abbastanza, ecco perché si sta tanto scommettendo sul cloud e l’archiviazione online. Per quanto quello spazio possa sembrare illimitato e sicuro, però, è sempre bene avere una copia fisica dei propri dati raggiungibile e conservabile offline. L’arduo compito è sempre stato ed è tuttora affidato ai cari vecchi HDD, che però oramai risultano datati e non troppo al passo con i tempi.
Ecco quindi che le moderne esigenze di velocità e compattezza del supporto sono concretizzate nelle SSD. Spiegato molto in breve: non avendo parti meccaniche, le SSD sono superiori agli HDD sotto praticamente tutti i punti di vista – prezzo a parte – e permettono a tutti i professionisti e non di poter accedere ai propri dati a velocità che fino a qualche anno fa erano ritenute assurde o impossibili.
SanDisk è un vero top player nel settore, e in questa recensione passeremo sotto la lente d’ingrandimento la SSD portatile top di gamma dell’azienda: la SanDisk Extreme PRO.
Confezione
La confezione, a parte i pochi involucri in plastica dei cavi, è interamente in cartone, per la gioia di Greta Thunberg. Al suo interno troviamo ovviamente la SSD, un libretto di istruzioni e ben due cavi: uno con entrambe le estremità con USB Type-C, per i PC più moderni, e un altro più classico con una delle estremità con USB standard, di tipo A. La presenza di due cavi anziché uno in confezione non è assolutamente scontata, e dimostra quanto questa Extreme PRO possa essere un prodotto versatile e poco schifiltoso nei confronti di hardware meno recenti.
Design e costruzione
Oltre ad essere un prodotto assolutamente valido sotto il punto di vista delle performance, come vedremo nei prossimi paragrafi, ho apprezzato particolarmente questa Extreme PRO di SanDisk anche sotto il punto di vista del design. Piccola, leggera e rifinita, questa SSD portatile è un vero e proprio gioiellino tascabile. La facciata posteriore è rivestita in gomma e purtroppo attrae molta polvere. Per il resto, siamo davanti a un vero e proprio highlander: la Extreme PRO è infatti progettata per essere resistente agli schizzi d’acqua e alla polvere grazie alla certificazione IP55 e agli urti grazie all’utilizzo della gomma nelle parti più esposte.
Detto in tutta onestà, però, avrei preferito vedere della gomma anche nell’anello arancione, quello da utilizzare per agganciare moschettoni o lacci, in quanto l’alluminio utilizzato tende a graffiarsi e rovinarsi inevitabilmente nel tempo. Inoltre, poggiando la SSD su un piano, il metallo che sborda dalla superficie posteriore fa sì che il prodotto non resti saldo sul piano stesso, ma che scorra con un fastidioso suono metallico e il rischio di graffiare la superficie d’appoggio. Parliamo di una vera e propria piccolezza, ma è giusto tenerla presente in fase di giudizio.
Specifiche tecniche
- Capacità: 500 GB-1 TB-2 TB
- Interfaccia: USB 3.1 Gen 2
- Connettore: USB-C
- Dimensioni: 110.26mm x 57.34mm x 10.22mm
- Peso: 80g ca.
- Prestazioni Di Lettura Sequenziali: 1050 MB/s
- Certificazione: IP55 (acqua e polvere)
Prestazioni
Andiamo ad analizzare il punto più importante che riguarda ogni dispositivo di archiviazione: le prestazioni. Parto premettendo che purtroppo non possiedo alcun dispositivo che abbia una porta USB 3.1, pertanto ho potuto sfruttare solo in parte la SSD, che è dotata di controller NVMe per una maggiore velocità di trasferimento dei dati. Tanto per dare un riferimento: utilizzo un portatile con SSD SATA interna (una fantastica Crucial MX300) e USB 3.0.
Nonostante il collo di bottiglia già menzionato, il SanDisk Extreme Pro ringhia nei benchmark, che raggiungono i valori massimi consentiti dall’interfaccia “datata” del portatile in mio possesso. Sappiamo bene però che i benchmark sono ben differenti dall’esperienza d’uso reale. Andiamo quindi ad elencare qualche trasferimento di file eseguito dal sottoscritto per mettere alla prova la SSD portatile:
- Una cartella di foto e video (dimensioni che vanno dai pochi KB ai 2 GB), dimensione complessiva di 69 GB: 4,5 minuti circa;
- Un file singolo da 12,5 GB: 45 secondi circa;
- Un file singolo da 1 GB: 3 secondi circa;
- Una cartella di brani musicali (stessa dimensione circa per tutti, tra i 10 e i 15 MB), dimensione complessiva di 27,5 GB: 2 minuti circa, velocità (quasi) costante di 220 MB/s.
VELOCITÀ MASSIMA DI TRASFERIMENTO RAGGIUNTA: 330 MB/s
Come potete notare già in queste condizioni i risultati sono piuttosto impressionanti; immaginate dunque le potenzialità di questo piccolo dispositivo sfruttate al massimo. Certo, non raggiungerà le vette che raggiungono prodotti della stessa categoria dotati di interfaccia Thunderbolt 3, ma parliamo comunque di risultati eccellenti e più che sufficienti alla maggior parte degli utenti comuni, e non solo.
Una menzione d’onore va fatta a SanDisk Secure Access, un software incluso nella SSD che consente di proteggere i file all’interno con una password, un dettaglio che può essere cruciale in situazioni di furto o smarrimento.
Prezzo e conclusioni
Questa SSD portatile SanDisk Extreme Pro mi ha davvero soddisfatto sotto tutti i punti di vista, grazie alla sua versatilità e alle memorie veloci può essere usato sia come dispositivi di archiviazione on the go, ma anche come una vera e propria estensione della memoria del proprio Mac. Sono già in tantissimi gli utenti ad adottare una soluzione del genere, perché costa molto meno che comprare le versioni con memoria maggiorata del portatile Apple.
Il prezzo, alla fine dei conti, non è così alto dato ciò che viene offerto. Consigliamo l’acquisto della versione da 1 TB, che è quella con il migliore rapporto prezzo/capacità, ma nel caso in cui vogliate risparmiare al massimo, la versione da 500 GB è comunque assolutamente consigliata.
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