Quando provo un prodotto penso sempre a chi possa essere rivolto e quali sono le sue caratteristiche principali, e con questo Predator Helio 300 17 pollici di Acer non è stato così difficile pensare a quale sia il target di clienti. Questo prodotto più che essere un portatile vero e proprio è una workstation fissa che può essere spostata molto più facilmente di un PC fisso, magari per poche volte in un anno. Infatti per chi ha esigenze di mobilità, anche limitate nell’arco di un anno, ma vuole comunque tanta potenza, può trovare in questo Helio 300 un fidato compagno di giochi e non solo. Le considerazioni le faremo però alla fine, adesso andiamo a vedere nello specifico questo portatile da gaming.
Design e costruzione
Né troppo spinto, né troppo sobrio, è questa la filosofia che Acer applica a un po’ tutta la linea Predator, e questo Helios 300 non è da meno. Non è uno di quei portatili da gaming troppo illuminati e vistosi, è un portatile anche bello da vedere con la sua colorazione completamente nera. Il logo Predator illuminato è una bella chicca.
La costruzione è quasi divisa tra alluminio e plastica e la sensazione di solidità è tanta, data soprattutto dal peso importante. La scocca nella parte del display flette veramente pochissimo e il display ha i contorni in plastica, non proprio bellissimi da vedere, ma non li considero un difetto. La parte superiore è completamente in alluminio, mentre la parte sotto del PC è il plastica. Lo spazio per i poggia polsi è tanto, ma lo spigolo inferiore è un po’ ruvido e devo ammettere che dopo un po’ di tempo passato a scrivere mi ha dato un po’ fastidio.
Pur essendo a tutti gli effetti un portatile, questo Predator Helios 300 non è molto facile da trasportare. Stiamo comunque parlando di un 17,3 pollici che pesa 2,9 Kg, quindi se lo acquistate non è sicuramente per portarvelo a lavoro o a l’università tutti i giorni. Questo PC è più una workstation domestica con cui potete giocare e creare contenuti, con una limitata portabilità, magari per gli spostamenti meno frequenti.
Connettività e audio
Come ho detto anche in apertura di recensione, questo portatile è più un rimpiazzo di un fisso che un vero e proprio notebook. Questo fa si che il comparto connettività sia quasi al completo, in quanto c’è una mancanza che su questo tipo di portatili è abbastanza importante. Partiamo da quello che c’è, che è tanto. Nella parte sinistra troviamo il connettore proprietario per l’alimentatore, non poteva essere altrimenti visto che arriva a ben 180W, due USB Tipo A 3.0, la Gibabit Ethernet e il jack audio da 3,5 mm, e qui si arriva alla più grande mancanza di questo portatile, un solo jack audio per l’uscita cuffie e non due jack per cuffie e microfono. Negli ultimi tempi anche le cuffie si usano via USB, ma da un portatile con questa destinazione di utilizzo avere il doppio jack è molto più comodo. Continuando con la disanima delle porte, nel lato destro troviamo una HDMI 2.0, una Mini DisplayPort, un’altra USB Tipo A 3.0 e una USB Type-C 3.1, che non è Thunderbolt 3, ma può ricaricare altri device e supporta gli HUB, anche se non ne vedo il bisogno visto le tante porte disponibili.
L’audio in uscita dal portatile non è niente di eccezionale, il volume massimo non è altissimo e mancano quasi completamente i bassi, con un suono che è abbastanza focalizzato sui medi. Questo è un peccato, visto che un portatile del genere si presta molto alla visualizzazione dei contenuti. Per fortuna però che potete dotarvi di cuffie, l’audio che esce dal connettore jack è molto potente e spaziale, cosa molto importante sopratutto nei giochi FPS, dove è utile sapere la posizione degli avversari. Quindi audio in cuffia ottimo, mentre audio dagli speaker sufficente.
Lato connettività c’è ovviamente il WiFi dual band con una scheda Killer che funziona molto bene sfruttando tantissima banda, il Bluetooth funziona molto bene, sia con il mouse che con le cuffie non ho mai avuto problemi di connessione e di stabilità. Come già detto c’è anche la Gigabit Ethernet per collegarlo con il cavo LAN come un vero fisso.
Touchpad e tastiera
Partiamo dalla nota più dolente, cioè il touchpad. Il touchpad di questo Predator Helios 300 è piccolo, troppo spostato a sinistra e rivestito in plastica. Questo non comporta che non sia preciso nel movimento o nelle gesture di Windows 10, con cui è pienamente compatibile, ma non è molto gradevole da usare. Il dito non scorre benissimo e certe volte dà anche fastidio sui polpastrelli, in più il movimento è ovviamente meno fluido e più lento rispetto ad un touchpad in vetro. Questo vi fa capire come questo portatile non sia da utilizzare con il touchpad, ma con un mouse, io ci ho collegato via Bluetooth il mio MX Master 2S di Logitech e devo dire che funziona molto bene, anche meglio di altri portatili che ho provato con lo stesso collegamento. Punto a favore del touchpad sono i click, me li aspettavo meno qualitativi, invece non c’è gioco e il click è molto secco.
Per quanto riguarda la tastiera invece non ho grandi appunti da fare, è un’ottima tastiera. Ci ho scritto tanto in questi giorni e ci sto scrivendo anche questa recensione e devo dire che non mi fa rimpiangere molto la mia tastiera meccanica, anche perché i tasti sono molto solidi, il feedback al tatto è duro il giusto e la corsa è più alta rispetto ai notebook di ultima generazione, cosa che io apprezzo e che aiuta nel gaming. Volendo trovargli per forza un difetto i tasti sono forse un po’ piccoli, visto lo spazio che c’è potevano essere un pochino più grandi. Altro punto a favore è la poca rumorosità, anche se con questo portatile il capitolo rumorosità non è così importante.
Hardware e prestazioni
All’interno di questo Predator Helios 300 troviamo un hardware da vero top di gamma, con quasi il meglio che c’è sul mercato e. La scheda tecnica è la seguente:
- CPU: Intel Core i7-9750H, 6-core, 2.60GHz di base
- GPU: Nvidia GeForce RTX 2060 Mobile, 6 GB di VRAM GDDR6 dedicata, Intel SCRIVERE GPU INTEGRATA
- Display: LCD IPS 17,3″, Full HD, 144 Hz, tempo di risposta 3ms
- 16 GB di RAM dual channel DDR4
- 512 GB di SSD NVME
- Batteria: 58 Wh
La scheda tecnica parla chiaro, siamo di fronte ad un portatile con specifiche al top, non le migliori in assoluto presenti sul mercato, ma che comunque sono molto equilibrate in relazione all’utilizzo e al prezzo di questo portatile. Ovviamente le prestazioni di cui parlo e i benchmark che vedrete di seguito sono tutti svolti con l’alimentatore collegato, il che è normale perché la batteria interna non riuscirebbe a dare tutta la potenza necessaria a questo PC, che ha un assorbimento a carico massimo superiore ai 170W, e infatti l’alimentatore esce a 180W. Quando il portatile è alimentato a batteria infatti viene utilizzata la scheda grafica integrata, e non la RTX 2060 Mobile dedicata, grazie alla tecnologia Nvdia Optmius, così da risparmiare energia.
Cinebench Modalità Turbo Cinebench senza modalità Turbo 3DMark senza modalità Turbo 3DMark in modalità Turbo
Venendo al sodo, i benchmark che vedete sono solo numeri, è vero, ma poi si riflettono nell’utilizzo quotidiano di questo Predator Helios 300, e i numeri non mentono. Siamo di fronte ad un portatile da gaming vero e proprio, che è perfetto anche per la creazione di contenuti, anche se non in mobilità. Durante i benchmark il processore Core i7 ha raggiunto 4,2 GHz di clock massimo per poco tempo, per poi stabilizzarsi sui 3,8 GHz per tutta la durata dei benchmark con un consumo di 45W in media, quindi pari al TDP del processore. Questo senza attivare la modalità Turbo, che si può abilitare grazie al pulsante sopra la tastiera, ma solo quando il portatile è in carica e c’è almeno il 40% di batteria residua. Con la modalità Turbo attiva la CPU arriva ad assorbire 55W e si stabilizza ad un clock di 3,9 GHz, quindi l’overclock è effettivo, e i risultati dei benchmark sono leggermente più alti. In ogni caso le temperature della CPU non superano gli 80 gradi. Per quanto riguarda 3D Mark, quindi il benchmark per la GPU, la Nvidia GeForce RTX 2060 Mobile sta sempre su un consumo di 80W, che sale a 90W in modalità Turbo e le temperature sono sempre stabili intorno ai 60 gradi. Per quanto riguarda le prestazioni della SSD da 512 GB niente da segnalare, non è sicuramente la più veloce sul mercato, ma restituisce comunque ottimi valori sia in lettura che in scrittura.
Queste prestazioni elevate si vedono nel gaming, l’esperienza di gioco di questo portatile è veramente appagante, ed è un connubio tra la scheda tecnica potente e il display a 144Hz, un piacere per giocare a titoli FPS. Personalmente l’ho provato con vari giochi, i più leggeri sono League of Legends e Valorant, che riescono a stare tranquillamente sopra i 144 FPS anche con dettagli alti, CoD Warzone con dettagli alti riesce a stare senza problemi intorno ai 100 fps, anche Apex Legeds con dettagli al massimo tiene tranquillamente i 100 FPS, rinunciando a qualcosina, molto poco, si arriva ai 144 senza problemi. Qualche problema in più lo si ha con Battlefield V, che gira senza problemi sui 90 fps senza Ray Tracing, quando lo si attiva scende di poco sotto i 60, ma è comunque giocabile senza problemi.
Da una grande potenza derivano grandi temperature, questo lo sanno tutti i gamer, anche i meno esperti. Devo dire che Acer ha fatto un bel lavoro per quanto riguarda l’impianto di raffreddamento di questo Predator, ma ci sono comunque dei compromessi a cui bisogna scendere. Partiamo dalla temperature, la CPU a carico massimo non sale praticamente mai sopra gli 80 gradi, mentre la GPU sta sempre sui 60-70 gradi a pieno carico, quindi le temperature sono ottime per i ranghi di lavoro di queste componenti. Questa gestione ottima è dovuta ad un impianto di raffreddamento efficace quanto rumoroso, ci sono prese d’aria praticamente in tutto il perimetro del PC e anche al di sotto di esso, con piedini più alti della norma per garantire più flusso d’aria. Il rumore delle ventole si sente, è innegabile, anche a carico minimo le ventole si attivano se il PC è in carica, quando si chiede qualcosa in più la rumorosità sale di molto, anche se devo dire non è mai troppo fastidiosa, ma è un rumore costante. Indossando delle cuffie il rumore non si sente ovviamente, ma questo è un compromesso a cui bisogna scendere su questo tipo di portatili. L’unico modo per non sentire le ventole è usare il PC a batteria e con carico minimo, in quel caso gireranno molto piano e il rumore scomparirà, sopratutto durante le ore del giorno.
Display
Sul display ci sono luci e ombre, in quanto le caratteristiche sono quasi il meglio che si può trovare su un portatile, ma ci sono elementi non a fuoco per un portatile di questo livello. Partiamo dalle caratteristiche, è un’unità IPS LCD da 17,3 pollici con risoluzione Full HD opaco con refresh rate di 144Hz e tempo di risposta di 3ms. La luminosità di picco registrata è di 250 nits, che è poco e questo si vede nell’utilizzo quotidiano. Il display non è abbastanza luminoso, certe volte anche in ambienti chiusi si ha l’impressione che ci vorrebbe più luminosità, magari quando nella stanza entra tanta luce. Il pannello opaco aiuta sicuramente, ma la luminosità rimane troppo bassa. Quasi inutilizzabile in esterna, ma non penso che mai nessuno utilizzerebbe in esterna questo portatile.
Arriviamo invece ai punti di forza di questo display, che sono sicuramente il refresh rate di 144Hz e il tempo di risposta di 3ms, non il più alto del mercato, ma più che sufficiente. Anche il display da 144Hz è adeguato, giocare con questo portatile su questo display è sicuramente un piacere, tutto è molto fluido e l’esperienza di gioco è ottima. Non è HDR anche se nelle impostazioni di Windows c’è la possibilità di riprodurre video HDR. In ogni caso è comunque un ottimo display e la resa cromatica è eccellente. Già di fabbrica è calibrato bene, ma forse i colori sono un po’ slavati, in certi contesti servirebbe un po’ più contrasto.
Software
All’interno di questo Predator è installato Windows 10 Home, che va più che bene per l’utilizzo a cui è destinato. La cosa buona è che, a parte Norton Antivirus preinstallato, non ci sono altri programmi fastidiosi preinstallati da Acer, ma solo uno molto utile. Il programma in questione è PredatorSense, un programma presente su tutti gli Acer della linea gaming che può essere richiamato anche da una scorciatoia da tastiera sopra il tastierino numerico.
Tramite PredatorSense si possono gestire vari aspetti del portatile, si vedono le temperature di CPU, GPU e del’intero sistema, si può gestire l’overclock della GPU su tre livelli: Normale, Veloce e Estremo. Si può anche decidere la velocità delle ventole, scegliendo tra un profilo che le gestisce automaticamente, uno che le manda al massimo e uno personalizzato. In più si può decidere l’illuminazione della tastiera, divisa in 3 aree personalizzabili separatamente. Si possono anche personalizzare delle impostazioni per ogni gioco presente sul portatile, basterà aggiungerlo nell’apposito menù e poi decidere come si deve comportare il PC all’avvio di quel gioco.
Batteria
Forse il difetto più grande di questo PC è la batteria, anche se visto il tipo di prodotto chiamarlo difetto mi sembra troppo punitivo. La batteria da 58 Wh nei miei test non ha fatto miracoli, con utilizzo Office e schermo al 90% in Batteria Migliorata, farlo scendere troppo di luminosità è difficile anche in casa perché il picco di luminosità è basso, perde circa il 28% l’ora, il che significa che dura più di 3 ore. In riproduzione video YouTube/Netflix con schermo al 100% in modalità Batteria Migliorata ha un’autonomia di poco superiore alle 2 ore, mentre in uso intenso si fa fatica a fare più di un’ora di utilizzo.
Considerando le dimensioni e la destinazione d’uso di questo portatile non considero la batteria sottodimensionata un difetto, anzi ha contribuito a non aumentare il peso del PC, che è già importante. Questo Predator non è fatto per essere utilizzato in esterna e in mobilità, ma per trasportarlo all’interno della casa, magari per vedere qualche video quando è staccato dall’alimentazione. L’alimentatore, come già detto, arriva fino a 180W ed ha dimensioni abbastanza importanti, anche se è molto fino. Riesce a caricare la batteria in poco più di un’ora.
Prezzo e conclusioni
Tornando a quello che ho detto ad inizio recensione, ha senso acquistare un portatile così? Per certe persone sicuramente si. Magari per chi sta in posti diversi durante l’anno e ha bisogno di una workstation domestica che può spostare più facilmente di un PC fisso. Certo un 17 pollici è grande e andare su un 15 pollici avrebbe più senso, magari collegandolo ad un monitor esterno, ma se non si ha a disposizione un monitor un display più grande è sicuramente meglio. In ogni caso, questo Predator Helios 300 non tradirà le attese di chi lo acquisterà.
Il prezzo in generale, guardando le specifiche, non è neanche troppo alto nella sua categoria. Anche considerando i compromessi che vi ho elencato sopra, questo Helios 300 di Acer mi è piaciuto e se avessi determinate esigenze potrei anche acquistarlo.