Dopo il grande interesse manifestato dalla presentazione del Mavic Mini, Dji ha giustamente deciso di rinnovare la tanto acclamata serie Mavic Air con una seconda generazione che ha dato vita al DJI Mavic Air 2. Sin dal lancio, promette di migliorare alcuni dettagli fondamentali che nella prima generazione avevano richiamato alcuni dubbi: autonomia e distanza di volo.
Il Mavic Air è stato da sempre il miglior compromesso fra la qualità e la trasportabilità e la sua seconda generazione mantiene saldamente questi due fattori trainanti, aggiungendo alcune “chicche” che lo rendono certamente l’ideale per imparare a volare in sicurezza( …e con qualità), ma anche un’ottima opportunità a livello professionale, con alcune funzioni automatiche ed una qualità di registrazione che renderanno più semplice il lavoro in volo.
Abbiamo avuto l’opportunità di testare il Mavic Air 2 per alcune settimane ed è facile arrivare ad una conclusione: Dji è riuscita a raggruppare le necessità di parecchi utenti, che certamente non rimarranno delusi dopo l’acquisto di questo quadricottero.
É il drone perfetto? Certamente no, ci sono alcune cose che ci hanno lasciato dubbi, ma andiamo a scoprirle insieme nella recensione completa.
DESIGN E PESO
Il Mavic Air 2 presenta un design rinnovato, differente dalla prima generazione e che assomiglia molto ad una via di mezzo fra il Mavic Mini ed il Mavic 2 Pro, ma che gli permette ancora di essere un drone perfetto da trasportare grazie alle sue dimensioni non eccessive:
- Richiuso: 180×97×84 mm
- Aperto: 183×253×77 mm
- Peso: 570 g
La sua costruzione in plastica, visibilmente rinforzata all’altezza dei braccetti che collegano ai motori, a primo impatto non rende questo drone il massimo in termini di sicurezza. Prime impressioni che vengono smentite fin dal primo utilizzo, infatti ci ha stupito e non poco la sua stabilità in volo e la sua poca rumorosità, aiutata dall’utilizzo di eliche low noise a sgancio rapido, che già dopo pochi metri di altezza renderanno questo drone davvero silenzioso.
Per quanto riguarda il tema peso e normativa, la situazione non è abbastanza chiara. Infatti, stando al Regolamento Europeo che entrerà in vigore dal 1° Luglio 2020 (forse 1° Gennaio 2021 causa Covid-19), il drone, che è marchiato CE, potrebbe entrare in categoria OPEN A1 (consentito volo sopra le persone e nei centri urbani) o A3 (volo lontano da persone e centri urbani).
MANOVRABILITÀ E PRIMO VOLO
Volare con il Dji Mavic Air 2 è semplicissimo ed è alla portata di tutti, anche dei meno esperti. Infatti, grazie all’App Dji Fly, che analizzeremo in seguito nei dettagli, basterà collegare il nostro smartphone con l’apposito cavetto presente in confezione ed automaticamente si aprirà l’app per cominciare a volare.
Dopo aver acceso il radiocomando, toccherà accendere il drone ed aspettare il collegamento tra i due, che avviene in pochi secondi. Dopo aver effettuato tutte le calibrazioni ed impostato il punto di ritorno a casa (RTH, avviene automaticamente) potremo finalmente decollare e goderci a pieno favolose riprese aeree.
Durante il volo, è possibile impostare direttamente dal radiocomando una delle tre modalità di volo, che sono: Tripood, Normal, Sport.
In particolare, in modalità Tripod la velocità è limitata ai 5 m/s (ottima per riprese cinematografiche), che salirà a 12 m/s in modalità Normal e raggiungerà i 19 m/s (68 km/h) in modalità Sport, con l’eccezione dei sensori che saranno, in questo caso, disattivati.
A nostro avviso la modalità Sport è tanto rischiosa quanto divertente, infatti, in questo caso sembrerà quasi di volare con un drone racing FPV. Bello si, ma abbiamo quasi sempre preferito le prime due modalità, scegliendo la sicurezza invece del rischio.
SENSORI
All’interno del Mavic Air 2 troviamo diversi sensori posizionati avanti, dietro e sotto la scocca. Mancano quelli laterali che, avrebbero migliorato di certo la sicurezza generale durante il volo. In particolare, ecco alcuni dati ufficiali dei sensori montati a bordo di questo drone:
- Anteriori:
° Distanza di rilevamento preciso: 0,35 – 22,0 m
° Distanza di rilevamento: 0,35 – 44 m
° Velocità sensoriale effettiva: 12 m/s
° Campo visivo (FOV):
° 71° (orizzontale), 56° (verticale)
- Posteriori:
° Distanza di rilevamento preciso: 0,37 – 23,6 m
° Distanza di rilevamento: 0,37 – 47,2 m
° Velocità sensoriale effettiva: 12 m/s ° Campo visivo FOV: 44° (orizzontale), 57° (verticale)
- Inferiori
° Distanza di misurazione ToF: 0,1 – 8 m ° Intervallo di stazionamento: 0,5 – 30 m
° Intervallo stazionamento con sensore visivo: 0,5 – 60 m
Il lavoro di questi sensori, uniti al software, vanno a creare il sistema avanzato di pilotaggio assistito (APAS 3.0) che permetterà al drone di riconoscere ed evitare tutti gli ostacoli che si presenteranno durante il volo. Ottimo lavoro anche in questo caso.
RADIOCOMANDO
Una delle novità che ci ha particolarmente colpito dopo i primi utilizzi è certamente il radiocomando. Il design, che può sembrare inusuale, risulta davvero ergonomico e comodo durante il volo.
Il radiocomando
Infatti, la scelta di inserire lo stand per lo smartphone in alto, rende più appagante l’esperienza di volo e ci permetterà di non abbassare la testa, tenendo sempre il drone a vista d’occhio. Al centro del radiocomando troviamo lo switch triplo per le modalità di volo, il tasto di accensione e il tasto per il ritorno a casa automatico(RTH), a cui si aggiungono gli stick dei comandi che potremo rimuovere ed inserire negli appositi spazi nella parte inferiore.
Si aggiungono poi due tasti rapidi, il primo impostato per cambiare modalità tra foto e video e il secondo programmabile, impostato di default per l’accensione della luce posta nella parte inferiore della scocca(utile per ritrovare il drone in volo). Ultimi, ma non per importanza, due tasti posti nella parte posteriore dell’impugnatura, rappresentati da un tilt che regola l’angolazione della fotocamera e un tasto che permette di avviare o fermare la registrazione. Inoltre, nella parte posteriore è presente un potente speaker, molto utile durante il volo in caso di avvisi.
Il sistema di trasmissione è affidato alla tecnologia OcuSync 2.0, già conosciuta nei modelli di fascia superiore come i Mavic 2 Pro/Zoom che, grazie alla possibilità di selezionare automaticamente la frequenza(2.4 GHz/5.8 GHz) assicura al drone una distanza massima di 10 km in modalità FCC e fino a 6 km in modalità CE, con una visione in tempo reale sullo smartphone in 1080p@30fps o 720p@60fps.
L’autonomia del radiocomando è uno di quei dettagli che ci ha davvero stupiti. Infatti, dopo diverse sessioni di volo possiamo confermare che l’autonomia media si aggira attorno alle 3/4 ore di utilizzo, cosa molto gradita e che elimina totalmente l’ansia di dover ricaricare spesso il radiocomando.
FOTO E VIDEO
Prima di vedere nei dettagli i risultati delle nostre prove, andiamo ad analizzare insieme alcuni dati tecnici delle caratteristiche principali di questa fotocamera. Il Mavic Air 2 monta a bordo una fotocamera con un sensore da 48 MP di 1/2″ CMOS, con lunghezza focale equivalente da 24 mm con apertura non variabile f/2.8 e FOV 84°. La stabilizzazione è affidata ad un gimbal a 3 assi, che non ci ha mai delusi durante le prove di volo.
Andiamo a vedere insieme un piccolo riassunto delle modalità di registrazione:
FORMATO
- FOTO: JPEG/DNG (RAW)
- VIDEO: MP4/MOV (H.264/MPEG-4 AVC, H.265/HEVC) con bit-rate fino a 120 Mbps
RISOLUZIONE FOTO
- 48 MP(12 MP in pixel binning)
RISOLUZIONE VIDEO
- 4K Ultra HD: 3840×2160 24/25/30/48/50/60 fps
- 2.7K: 2688×1512 24/25/30/48/50/60 fps
- Full HD: 1920×1080 24/25/30/48/50/60/120/240 fps
- 4K Ultra HD HDR: 3840×2160 24/25/30 fps
- 2.7K HDR: 2688×1512 24/25/30 fps
- HDR Full HD: 1920×1080 24/25/30 fps
MODALITA’ FOTO
- Singolo: 12 MP e 48 MP
- Raffica: 12 MP, 3/5/7 fotogrammi
- Bracketing automatico dell’esposizione (AEB): 12 MP, 3/5 fotogrammi a 0,7 EV
- A tempo: 12 MP 2/3/5/7/10/15/20/30/60 secondi
- SmartPhoto: Riconoscimento scene, Hyperlight e HDR
- Panorama HDR:
- Verticale (3×1): 3328×8000 pixel
- Ampiezza (3×3): 8000×6144 pixel
- Panorama 180° (3×7): 8192×3500 pixel
- Sfera (3×8+1): 8192×4096 pixel
MODALITA’ VIDEO
- Normale(Tripod,Normal,Sport), HDR, Slowmotion
- QuickShot(dronie,cerchio,spirale,ascesa,boomerang,asteroide)
- Hyperlapse(libero o programmabile con percorso e direzione)
- Point of Interest 3.0, Spotlight 2.0, Active track 3.0 (solo in 4K/30fps, 2,7K/60fps e 1080p/60fps)
FOTO
Per quanto riguarda il lato fotografia, i risultati ottenuti sono ottimi, ma non perfetti. Sebbene l’ottica montata dal DJI Mavic Air 2 sia un’unità 24 mm molto luminosa con apertura f/2.8 abbiamo riscontrato alcune problematiche nella gestione dei dettagli e dei colori in condizione di luce sfavorevole.
Che la colpa sia dell’ampiezza del sensore (da 1/2”) o dell’integrazione prematura con il software, gli scatti al buio o in controluce risultano essere nella media. Buoni, sia chiaro, ma non eccellenti: possono essere utilizzati sui social, per stampe di piccole dimensioni, ma non possono essere comparati alla qualità che invece ho riscontrato in ambito video.
VIDEO
Per quanto riguarda il lato video, tutt’altra storia e ci tocca fare i complimenti a Dji. La fluidità, la gestione dei colori, l’integrazione con il software, ci permettono di toccare con mano registrazioni di altissima qualità, anche senza nessun tipo di ritocco in post-produzione. A questo, si aggiungono anche numerose funzioni automatiche di volo, che di certo migliorano l’esperienza(già ottima) di volo. In particolare, oltre ai sei tipi di QuickShot(Dronie,Cerchio,Spirale,Ascesa,Boomerang,Asteroide), la funzione che più ci ha stupito è Focus Track(disponibile fino al 4k@30fps), che permette in tre diverse modalità di seguire oggetti o soggetti durante i nostri voli. Le tre modalità sono:
- Active Track 3.0(il drone segue il soggetto ed evita gli ostacoli, ponendolo sempre al centro dell’inquadratura).
- Spotlight 2.0( il drone segue il soggetto, con la possibilità di gestire il drone manualmente con le riprese)
- Point of Interest 3.0(il drone riconosce il soggetto in movimento e ruota attorno ad esso)
Infine, troviamo anche la modalità Hyperlapse, che sarà disponibile in futuro con un aggiornamento anche in formato 8K. Con questa modalità potremo gestire i tempi di ripresa, i frame ed i percorsi, con la possibilità di scegliere alcune funzioni automatiche(direzione, libero, cerchio, percorso).
AUTONOMIA
Dji in fase di presentazione ha dichiarato un’autonomia di 34 minuti e, dopo diverse settimane di utilizzo, possiamo confermare questi valori.
Con questa batteria da 3500 mAh siamo sempre riusciti ad effettuare almeno 30 minuti di registrazione che, sono andati a diminuire solo in caso di vento eccessivo o utilizzo continuo della modalità Sport.
APP DJI FLY
All’inizio della recensione abbiamo ribadito la semplicità d’uso di questo drone e uno dei fattori determinanti è certamente l’App Dji Fly, disponibile gratuitamente sia su Play Store che su App Store.
Infatti, grazie alla sua intuitività sarà davvero facile prepararsi al decollo e gestire le varie modalità di volo e registrazione. Inoltre, direttamente dall’App sarà possibile gestire i valori massimi di distanza e altitudine, impostare l’altezza del ritorno automatico, personalizzare i tasti programmabili, scegliere i formati di registrazione e definire il tipo di trasmissione/frequenza preferiti.
Questa è una nota molto positiva, che certamente offre la possibilità anche ai neofiti di avvicinarsi al mondo dei quadricotteri senza avere dubbi e timori.
CONCLUSIONI
Già a partire dal titolo lo abbiamo definito “il predestinato” ed un motivo c’è. Questo drone si presenta come una vera novità, capace di attirare sia coloro che si trovano alle prime armi, grazie alla sua semplicità di utilizzo, ma anche coloro che già sono all’interno di questo settore e preferiscono un’ottimo rapporto qualità/prezzo con caratteristiche che sono alla pari o migliori in certi aspetti rispetto a modelli più costosi. É disponibile nella versione base a €849 o nella versione combo a €1049.
Trovare dei difetti in questo Mavic Air 2 è davvero difficile e tutto dipende dal singolo tipo di utilizzo di ogni utente. Lo consigliamo certamente a chi si trova alle prime armi e vuole imparare a volare in sicurezza. Il Mavic Air 2 è certamente un ottimo rivale, più economico, della serie Mavic 2 Pro/Zoom.
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