“Perception is reality”, questo è il motto che racchiude l’esperienza offerta da Superliminal, titolo di Pillow Castle che invita i giocatori a uscire fuori dagli schemi pensando all’impensabile.
Mai avuto un sogno lucido?
Durante il sonno può capitare di accorgersi, per l’appunto, di trovarsi in un sogno. Questa consapevolezza, nella maggior parte dei casi, coincide con il risveglio ma nel caso di un sogno lucido ciò non accade e, anzi, sancisce l’inizio di un’esperienza senza dubbio interessante.
Proprio sui sogni lucidi basa la sua terapia il Dottor Pierce che, con Somnasculpt, permette ai suoi pazienti di sprofondare in sonni profondi utili a comprendere e interiorizzare i propri problemi.
“Perception is reality”
“La percezione è la realtà”, regola sicuramente vera nel mondo dei sogni, mondo in cui tutto è possibile, dove l’unico limite è la nostra mente.
Il gameplay ruota attorno alla prospettiva forzata, tecnica che, in fotografia, viene utilizzata per far sembrare vicino un oggetto lontano e, di conseguenza, far sembrare enorme un oggetto piccolo e viceversa. Esempio lampante di tale meccanica è data dalle celebri foto fatte “appoggiandosi” alla Torre di Pisa.
Nel mondo di Superliminal non si ridurrà tutto a una semplice illusione ottica, ma le proporzioni degli oggetti manipolati seguendo tale logica si concretizzeranno, modificandone di fatto struttura e dimensioni.
Così cubi giocattolo diventano possibili scale, i cartelli si trasformano in rampe, piccoli pedoni della scacchiera si ingigantiscono, permettendoci di attivare pulsanti a pressione e, guardandoli dalla giusta angolazione, murales di porte e oggetti si trasformano in “realtà”.
Precedenti importanti
La nostra avventura nel mondo dei sogni verrà guidata da 2 voci, quella artificiale del Protocollo d’Orientamento Standard e la voce sicuramente più amichevole e rassicurante del Dottor Pierce, che riuscirà ad arrivare a noi tramite l’ausilio di Boombox disseminati lungo il percorso.
Il gameplay in prima persona, le voci guida, lo stile grafico morbido dai colori pastello e gli enigmi che ti portano a uscire dagli schemi sono tutti elementi che, senza troppo sforzo, mi hanno rimandato a Portal e The Stanley Parable, titoli che hanno sicuramente ispirato e guidato Pillow Castle nella realizzazione di Superliminal.
Enigmi e collezionabili
Il graduale tutorial iniziale accompagna il giocatore tra le semplici quanto efficaci dinamiche di gioco, conferendo a Superliminal un’alta curva di apprendimento, forse troppo.
La longevità del titolo, infatti, si assesta attorno alle 3 ore, sia per la quantità dei contenuti che per l’effettiva difficoltà degli enigmi. Fatta eccezione per un paio di casi, personalmente sono riuscito a procedere in modo spedito senza impiegare troppo tempo per arrivare alla soluzione. Più che la complessità dei rompicapo, ciò che ho apprezzato maggiormente è quanto questi arrivino a essere intricati e a regalare anche un punto di vista originale sui paradossi proposti.
Oltre al superamento degli ostacoli tramite la nostra abilità, il gioco ci invita a esplorare l’ambiente che ci circonda alla ricerca di zone nascoste e collezionabili. In particolare, durante la nostra avventura potremo trovare blueprints da compilare e piccoli pedoni colorati da raccogliere.
Superliminal – Conclusione
L’opera di Pillow Castle colpisce per i suoi paradossi e le sue dinamiche di gioco. La trama non ha pretese e si segue facilmente, mentre gli enigmi propongono colpi d’occhio interessanti ma appaiono poco sfidanti.
Una maggiore longevità e complessità dei rompicapo, fulcro di Superminimal, avrebbero certamente giovato a un titolo che, a tratti, sa di occasione persa.
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