In Italia, otto bambini su dieci tra i 3 e i 5 anni sanno già utilizzare lo smartphone. L’età in cui ci si inizia ad approcciare a internet e alle tecnologie digitali è sempre più bassa. Il problema è che la rete è un ambiente insidioso, e cela pericoli di cui spesso bambini, adolescenti e pre-adolescenti non si rendono conto. L’esposizione a contenuti inadeguati ai minori, come il deep web, la pornografia e i videogiochi violenti, può nuocere al loro sviluppo cognitivo, emotivo e sociale. Proprio per questo i più piccoli non dovrebbero mai essere lasciati liberi di navigare su internet a lungo senza supervisione.
Al giorno d’oggi, per i genitori è imperativo insegnare ai figli l’uso corretto dei nuovi strumenti di comunicazione e vigilare sulle loro attività online in nome della protezione. Ed è qui che entrano in gioco i software per il controllo genitori, come mSpy, leader nel settore degli strumenti di family tracking. Si tratta di un programma messo a punto specificatamente per consentire ai genitori di effettuare un controllo a 360 gradi sull’attività telefonica e online dei figli al fine di salvaguardare la loro sicurezza. Vediamo nello specifico come funziona.
Quali funzionalità offre mSpy?
Lanciato nel 2011, il programma mSpy offre un’ampia gamma di funzioni avanzate, che permettono di tenere sotto controllo che cosa fanno i minori sia on che offline a fini educativi e di protezione.
L’app mSpy consente di:
- accedere alle conversazioni sulle app di messagistica istantanea, come WhatsApp, Hangouts, Skype, Kik Messenger, Viber, WeChat, LINE e Telegram, incluse le chat segrete;
- monitorare le attività sui social media, come Facebook, Instagram, Tik Tok, Snapchat e Twitter;
- controllare l’attività su Tinder;
- prendere visione di foto e video inviati e ricevuti;
- visionare messaggi di testo, e-mail e MMS ricevuti, inviati e cancellati;
- monitorare la posizione del telefono e seguire gli spostamenti in tempo reale;
- impostare sulla mappa un numero illimitato di aree off-limits, con il servizio di geofencing.
E ancora:
- vedere le applicazioni installate sul dispositivo;
- controllare la cronologia di navigazione;
- impedire l’accesso a contenuti inadatti ai minori, come pornografia, video chat per adulti, servizi di blockchain e il dark web;
- bloccare l’accesso a contenuti illegali, come siti di scommesse online e gioco d’azzardo, pirateria cinematografica e piattaforme per lo streaming di contenuti multimediali contraffatti;
- precludere la possibilità di accedere a contenuti truffaldini;
- impedire l’accesso a internet in toto;
- accedere al registro delle chiamate;
- bloccare le chiamate in entrata da determinati numeri di telefono.
L’app mSpy consente, quindi, di effettuare un monitoraggio a tutto tondo sulle attività on e offline dei propri figli, e capire se stanno facendo un uso corretto dei mezzi di comunicazione che hanno a disposizione.
Qualora si notassero attività sospette sul loro cellulare, come scambi di foto ambigue, conversazioni sconvenienti sui social, atti persecutori, minacce, ricatti, vessazioni, molestie, o accesso a gruppi WhatsApp popolati da centinaia di sconosciuti, sarà possibile intervenire tempestivamente, prendere i giusti provvedimenti e, all’occorrenza, denunciare i fatti alle forze dell’ordine.
mSpy: caratteristiche e vantaggi
Specifiche funzioni di controllo genitori sono preimpostate nella maggior parte dei dispositivi Android più recenti, con la possibilità di bloccare determinate app e impedire di effettuare acquisti e transazioni commerciali sul web senza autorizzazione. È anche possibile impostare il controllo genitori su Google Chrome, abilitando la funzione Safe Search. Inoltre, le principali suite antivirus prevedono il controllo parentale tra le proprie funzionalità, consentendo di bloccare l’accesso ai contenuti inadatti ai minori. Tutto questo, però, non è sufficiente per proteggere efficacemente i minori dalle tante insidie di internet. Per svolgere appieno il proprio dovere di controllo e vigilanza, è necessario che i genitori ottengano l’accesso remoto al telefono dei figli con software ad hoc come mSpy.
Con milioni di utenti in tutto il mondo, l’app mSpy è universalmente considerata la soluzione migliore per il controllo genitori. Si tratta, infatti, del programma in grado di offrire il miglior rapporto qualità-prezzo nel settore degli strumenti di family tracking.
L’alta qualità del servizio e i prezzi accessibili e competitivi si abbinano a facilità di utilizzo, affidabilità, attenzione al cliente e un ampio ventaglio di funzioni che consentono di effettuare un controllo completo sulle attività dei figli direttamente dal proprio telefono, senza dover accedere al loro. Il processo di installazione è rapido ed estremamente semplice. Una volta installato, mSpy funziona in modalità stealth e la sua presenza sul dispositivo da monitorare non è rilevabile in alcun modo. Il software mSpy offre, inoltre, un servizio di customer care professionale, affidabile e disponibile 24 ore su 24, 365 giorni all’anno via chat, telefonicamente e tramite posta elettronica.
Utilizzare un software per il controllo genitori è legale?
L’uso di programmi per il controllo genitori come mSpy è del tutto legale qualora a utilizzarli siano i genitori con il fine di esercitare il proprio dovere di controllo e vigilanza sui figli minorenni. Monitorare le attività online dei figli minori al fine di tutelare la loro sicurezza è uno dei principali compiti educativi dei genitori al giorno d’oggi. Pertanto, non solo l’utilizzo di mSpy per tenere sotto controllo l’attività in rete dei figli è perfettamente legale, ma è qualcosa che ogni genitore o chi ne fa le veci dovrebbe fare. Non si tratta, infatti, di violare la privacy dei giovani o di invadere la loro sfera personale, ma di proteggerli dai tanti pericoli della rete, tra cui:
- il cyberbullismo, divenuto una vera e propria emergenza sociale;
- l’adescamento di minori in rete, deplorevole fenomeno di cui si stima siano vittime due minori su dieci nel nostro Paese;
- raggiri, frodi e truffe informatiche, come phishing, spam, pubblicità ingannevoli, malware, scam, banner sospetti e link che promettono di farci diventare milionari perché è il nostro giorno fortunato;
- il catfishing e le cosiddette truffe romantiche, con truffatori che, sotto mentite spoglie, adescano ignari utenti online con il fine di coinvolgerli in relazioni virtuali;
- il bodyshaming, ossia l’essere bersaglio di appellativi offensivi, volgari e mortificanti relativi al proprio modo di essere;
- i furti di identità, con relativa sottrazione di dati personali, password, coordinate bancarie e numero di carta di credito;
- la pedofilia online, con la circolazione di immagini e filmati di bambini che subiscono abusi sessuali e indicibili violenze;
- il revenge porn, che consiste nella diffusione online a scopi vendicativi di immagini e video con espliciti riferimenti sessuali;
- la sextortion, ossia minacciare di rendere pubblici video e foto compromettenti di qualcuno a meno che questi versi delle somme di denaro all’estorsore;
- lo stalkingonline, versione digitale del reato di stalking.
L’app mSpy è, quindi, uno strumento indispensabile per salvaguardare la sicurezza dei propri figli su internet, e non solo. Previa autorizzazione, l’app può essere usata anche per il monitoraggio di altri membri della famiglia, come, ad esempio, i familiari più anziani e fragili. Con il software mSpy è possibile tracciare fino a tre dispositivi contemporaneamente, e tutelare la sicurezza e il benessere dei propri cari sia on che offline.
Attenzione però. Qualsiasi altro utilizzo non autorizzato di tali programmi è reato. Installare su un cellulare un’app spia all’insaputa del possessore con il fine di controllare l’attività telefonica costituisce un illecito penale ed è punibile ai sensi di legge. Si rischiano diversi anni di reclusione, non c’è da scherzare.
Oltre a essere moralmente scorretto, monitorare senza permesso il telefono del coniuge, di un collaboratore o di qualsiasi altra persona costituisce una gravissima violazione della privacy, e non sono ammesse eccezioni. Spiare senza autorizzazione i comportamenti altrui servendosi di uno spyware è reato anche qualora servisse per procurarsi prove da esibire in tribunale.
Ottenere senza permesso l’accesso a un cellulare altrui per controllare le e-mail, il registro delle chiamate, la cronologia di navigazione o le conversazioni sulle app di instant messaging non è un comportamento accettabile neanche qualora servisse per dimostrare relazioni adulterine in una causa di separazione o una giusta causa per procedere con il licenziamento di un dipendente. Oltre a essere ignorate dal giudice in fase di giudizio, le eventuali prove acquisite in tal modo costituirebbero a loro volta un grave illecito.
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