Klipsch è più viva che mai, e i nuovi prodotti che porta sul mercato lo dimostrano. L’intento dell’azienda è quello di assecondare la modernità, senza però voltare le spalle al passato e alla tradizione. In queste The Fives, che abbiamo avuto modo di testare approfonditamente, troviamo tutto ciò di buono che contraddistingue un prodotto Klipsch, ma anche qualche nota stonata.
Dotazione
All’interno della scatola, oltre ai diffusori e a un comodo – anche se non bellissimo – telecomando per il controllo remoto, troviamo anche diversi cavi per diversi scopi:
- Uno, lungo 4 metri, necessario per collegare il diffusore attivo a quello passivo;
- Uno USB-A / USB-B per la connessione al computer;
- Uno HDMI per la connessione a un televisore;
- Uno di alimentazione.
Peccato invece per la mancanza di un cavo mini-jack e uno RCA, che avrebbero completato la dotazione.
Design e costruzione
Sono svariati i campi in cui Klipsch eccelle, e la costruzione dei suoi prodotti è uno di quei campi. Le The Fives non fanno eccezione e si presentano in un meraviglioso corpo in legno. Il nostro esemplare è in legno di noce, altrimenti all’acquisto si può optare per la colorazione alternativa, ossia un legno nero, a nostro avviso meno attraente. Il pannello anteriore è in tessuto, è removibile e si aggancia alla parte frontale per mezzo di sei magneti, un tocco di classe non da poco.
Bello l’utilizzo di una sottile lastra in sughero sul pannello inferiore, in quanto utile per una migliore distribuzione del peso sul mobile di appoggio, ma soprattutto per una migliore attenuazione delle vibrazioni che dei diffusori del genere possono creare una volta messi in funzione.
Sulla parte superiore della cassa principale (l’altra è completamente liscia) troviamo un pannello di controllo in metallo incastonato nella lastra in legno, dal quale si possono gestire volume e sorgente audio attraverso delle rotelle, in metallo anche loro.
Come già accennato, le Fives sono accompagnate da un telecomando, utilissimo per la gestione remota, ma che non ha il design dalla sua parte: anonimo, nelle forme ricorda molto i telecomandi delle Fire Stick di Amazon, che sono dispositivi ben più economici.
Connettività e multimedialità
Nonostante le loro dimensioni ridotte, il reparto connettività di queste Fives è incredibilmente completo.
Difficilmente su un paio di diffusori così “compatti” – le virgolette perché parliamo comunque di 30 cm di altezza, 16 cm di larghezza e 24 cm di profondità per unità, per le quali è molto probabilmente necessario allocare il giusto spazio, specialmente in case che di spazio non ne hanno così tanto – avrete tutta questa versatilità sotto il punto di vista delle connessioni.
Dal lato analogico troviamo sia un ingresso PHONO per un eventuale giradischi e uno AUX per praticamente tutto il resto, con anche la possibilità di collegare un subwoofer esterno, la cui utilità – come scopriremo più tardi – è assolutamente opinabile.
Sul fronte digitale, invece, troviamo un ingresso ottico e uno con USB-B, che tra l’altro garantisce un’ottima resa grazie al supporto di segnali fino ai 192 kHz/24 bit, utile per la connessione delle nostre Fives al PC.
La vera presenza speciale è quella di un ingresso HDMI ARC con CEC (il che vuol dire che potremo regolare il volume delle casse direttamente con il telecomando della televisione), perfetto per dare un incredibile boost sonoro a un qualsiasi televisore. La vera domanda rispetto a questa possibilità è: possono queste The Fives sostituire una soundbar?
La risposta è: nì.
Le soundbar più moderne, grazie anche al più recente standard HDMI eARC e a tecnologie di codifica come il Dolby Digital e DTS, riescono a simulare un suono surround 5.1, cosa che in qualche modo può migliorare l’esperienza utente a livello di immersività nei propri contenuti multimediali.
Le The Fives non permettono niente di tutto ciò, ma dalla loro sono in grado di regalare, fisicamente parlando, una vera esperienza di suono stereo, anziché simulare 5 canali che in realtà non esistono.
Non finiamo di certo qui, anche perché non ci siamo dimenticati di parlarvi della presenza del Bluetooth 5.0 con supporto all’ottimo codec AptX HD, che dona al tutto un tocco di smart.
Questo tocco sarebbe stato più accentuato se, come sul The Three precedentemente recensito sui nostri canali, ci fosse stato anche il supporto al Wi-Fi, che invece, quasi non mi spiego perché, manca. Un eventuale supporto ad AirPlay o Chromecast Audio sarebbero stati la ciliegina sulla torta.
Comoda e utile anche la presenza di un piccolo interruttore che ci consente di decidere quale canale affidare alla cassa primaria, se il destro o il sinistro. Sembra banale, ma in fase di posizionamento dei diffusori una possibilità del genere può risultare oltremodo comoda.
Sul Google Play Store o su App Store troverete anche una companion app per la “gestione” delle The Fives, ma in realtà attualmente non è possibile gestire nulla, se non un eventuale aggiornamento firmware. Peccato, perché un buon equalizzatore sarebbe stato perfetto per un’app che, purtroppo, è invece quasi totalmente inutile.
Qualità sonora
Ho pronunciato questa frase più di una volta, ma per quanto odi ripetermi non posso dire altro: il sound Klipsch è inconfondibile. Non è per forza un’affermazione positiva, l’udito cambia da persona a persona e qualcuno potrebbe non apprezzare il profilo sonoro studiato dagli ingegneri della casa statunitense.
Ogni cassa è composta da un tweeter a tromba Tractrix da un pollice con cupola in titanio e un midwoofer da 4.5 pollici. Essi erogano, rispettivamente, 20W e 60W, e facendo un velocissimo calcolo apprendiamo che la potenza generale erogata da entrambe le casse raggiunge i 160W. Sul retro delle casse è presente invece un condotto reflex per lo sfogo dei bassi. Le dimensioni di entrambi i driver possono sembrare piccole, ma in realtà sono più che sufficienti.
Per chi non avesse letto le altre recensioni dei vari prodotti Klipsch testati sul nostro sito e non conoscesse il tanto decantato “sound Klipsch“, parliamo di una poderosa spinta sui bassi, che in certi casi va a intaccare e coprire le frequenze medie, ma lascia invece brillare le alte senza farle stridere, regalando piacevolissime sessioni di ascolto con tutti i generi musicali, anche quelli che potrebbero sembrare meno adatti ad un timbro sonoro del genere.
Per una stanza di piccole dimensioni queste Fives sono assolutamente sprecate, mentre invece sono perfette da posizionare in un salotto. Ecco un consiglio pratico: l’aria che fuoriesce dal condotto reflex è tanta, quindi se voleste alleggerire un po’ i prorompenti bassi cercate di distanziare il più possibile le casse dal muro. Inoltre, non andate mai oltre l’85%/90% di volume, in quanto a quei livelli si comincia a percepire una leggera distorsione sulle frequenze alte. Spoiler: non avrete mai bisogno di superare quel limite di volume.
Prezzo e conclusioni
È possibile acquistare la Klipsch The Fives ad un prezzo di 899€ la coppia. Non è di certo un prezzo da prendere alla leggera, ma come con tutti gli altri prodotti Klipsch (e non solo!) questi sono acquisti che durano nel tempo, anche più di dieci anni. Se, consapevoli dei pregi e delle note stonate di queste The Fives (che vi abbiamo evidenziato e che hanno influito negativamente sul giudizio finale), deciderete di investire in loro, avrete tanto tempo per godervi il loro coinvolgente suono e il colpo d’occhio offerto dal loro design elegante, vintage, ma anche moderno.
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