Negli ultimi anni, Motorola è sempre riuscita a farsi apprezzare grazie alla fortunata serie Moto G, composta da smartphone equilibrati, completi, e incredibilmente affidabili. Quest’anno c’è un Moto G per (quasi) ogni fascia di prezzo, e il Moto g10 che andremo ad analizzare in questa recensione è il base di gamma, pensato per gli utenti poco esigenti, ma che riserva qualche chicca di cui parleremo a breve.
Confezione – 8.5
Già dalla confezione, partiamo molto bene: al suo interno, oltre allo smartphone, troviamo il caricabatterie da 10W, un cavo USB-A/USB-C, una cover in silicone trasparente, lo strumento per rimuovere il carrello per la SIM, manualistica varia e, udite udite, un paio di auricolari, molto rari da trovare ormai nella confezione di un telefono.
Design, Materiali e costruzione – 8
Nonostante non sia costruito con materiali pregiati e il corpo sia interamente in plastica, g10 è solido come pochi altri. Il peso di 200g non è indifferente, ma a dire la verità non si fa sentire quasi per niente. Il design della scocca posteriore è particolarmente originale: si tratta di una trama a onde che personalmente non avevo mai visto su altri modelli, interrotta solamente dal modulo fotografico rettangolare all’angolo e dal sensore di impronte digitali con la sua caratteristica M stampata sopra, di cui comprendo l’iconicità, ma che forse avrei spostato altrove, magari sulla parte bassa del telefono. Il colore Aurora Grey della mia unità (l’altro colore disponibile è il Sakura Pearl), una specie di grigio con riflessi marroncini, non mi ha fatto impazzire. Presente anche la certificazione IP52 contro schizzi d’acqua e polvere.
Display – 7
Di certo, il display non è il punto forte di g10. Parliamo di un’unità LCD TFT IPS da 6,5 pollici con risoluzione HD+, che risulta sufficiente durante l’utilizzo di tutti i giorni, ma che durante la riproduzione di contenuti multimediali o di giochi mostra immediatamente i suoi limiti. Nonostante ciò, i colori sono abbastanza accurati (dalle impostazioni ci sono anche tre diversi profili colore utilizzabili) e i contrasti più che sufficienti, mentre la luminosità non è altissima e gli angoli di visione sono piuttosto ristretti. Se la mancanza dell’alto refresh rate su un dispositivo su questa fascia di prezzo non si fa sentire, sono altre due le cose che probabilmente mi sono piaciute meno dello schermo di questo smartphone: il trattamento oleofobico, quasi assente e che quindi fa sì che il vetro trattenga tante ditate, e la sensibilità del touch, davvero scarsa e che non mi ha mai consentito di effettuare una digitazione rapida e fluida sulla tastiera virtuale, facendomi fare tanti errori di battitura.
Hardware e prestazioni – 6.5
Qualcomm Snapdragon 460. È questa la piattaforma mobile su cui è basato Moto g10, dotata di CPU octa-core a 1,8 GHz e GPU Adreno 610 a 600 Mhz. Al loro fianco, la memoria RAM da 4 GB e la memoria interna da ben 128 GB, un taglio di memoria che solitamente non si trova su smartphone così economici. Il SoC fa il suo lavoro senza eccellere particolarmente. Diciamo che la reattività e la velocità non sono le prerogative di questo smartphone, che si concentra più sull’affidabilità che altro. Infatti, anche se lentamente, g10 porta a termine tutte le operazioni richieste, senza lag importanti o estreme difficoltà, e in più non scalda. Sono riuscito a portare tranquillamente a termine anche qualche partita con giochi come Crash On The Run e Real Racing 3, chiaramente al minimo dei dettagli, ma comunque in maniera soddisfacente. Le costole dello Snapdragon 460 si sono però esposte durante il mio stress test di prova, che devo ammettere essere stato esagerato: un pomeriggio composto da due ore di navigazione (quindi tanto cambio celle in 4G), foto, video, utilizzo di social, chiamate e messaggi vari. In quel caso, dopo qualche ora ha cominciato a cedere e a impuntarsi molto spesso. Dubito che però chi comprerà questo telefono lo utilizzerà nel modo in cui l’ho utilizzato io. Giusto nonno?
Come in tanti altri smartphone Moto manca la bussola, ma è una mancanza che non si fa sentire, in quanto si riesce a grazie all’utilizzo di GPS e altri sensori. Molto apprezzata la presenza del jack da 3,5mm per le cuffie e di un pulsante apposito per richiamare l’Assistente Google, che per alcune evenienze è tornato utile. Il lettore d’impronte digitali, a mio avviso, è fin troppo a filo con la scocca, quindi molto spesso risulta difficile da individuare, però è affidabile, seppur lento (come tutto il resto del telefono). Presenti i DRM Widevine di livello 1 (Widevine L1) per riprodurre film e serie TV da piattaforme come Netflix alla massima risoluzione possibile.
Connettività – 6
Il comparto connettività è promosso, ma con qualche materia da portare a Settembre: troviamo un po’ di tutto, dall’NFC (non scontato su certi smartphone economici), ad A-GPS/GLONASS/Galileo/LTEPP/SUPL come sistemi GPS, fino al Bluetooth 5.0, per una migliore compatibilità con i dispositivi indossabili più recenti.
Il Wi-Fi è in versione 5 (a/b/g/n/ac) ed è dual-band, ma nonostante tutto non ha un range di ricezione altissimo, tanto che in alcune zone di casa, dove altri telefoni prendono tranquillamente, lui non prende quasi per niente.
Per quanto riguarda la parte cellulare, una pacca sulla spalla e una tirata d’orecchie a Motorola: la pacca perché non manca il VoLTE, ossia quella tecnologia che consente di effettuare le telefonate utilizzando la rete 4G anziché il 3G, migliorando nettamente la qualità delle chiamate. La tirata d’orecchie perché nonostante il modem X11 dello Snapdragon 460 consenta di fare 2CA (2 Carrier Aggregation, in pratica l’utilizzo di due bande contemporaneamente per aumentare la velocità in down e uplink), in realtà non viene sfruttato appieno su Moto g10, che non aggrega le bande, costringendoci quindi a dover rinunciare al 4G+. Una mancanza che dispiace, anche se la ricezione in generale è comunque buona.
La porta USB è di tipo C (molto bene), ed è 2.0, così come su tanti altri smartphone anche di prezzo ben più alto.
Fotocamera – 6.5
La fotocamera di questo Moto g10 non fa di certo miracoli, ma allo stesso tempo è stata una bella sorpresa. Nonostante le prestazioni da medio-base di gamma, si è comportata meglio di altri smartphone appartenenti alla stessa fascia, restituendo risultati sempre consistenti. Il comparto fotografico sulla parte posteriore è composto da 4 sensori:
- Principale 48 MP | Tecnologia Quad Pixel risoluzione 12 MP (f/1,7, 1,6 µm)
- 8 MP (f/2.2, 1.12 µm) | ultra-grandangolare da 118°
- 2 MP (f/2.4, 1.75µm) | Fotocamera Macro Vision
- 2MP (f/2.4, 1.75 µm) | sensore di profondità
Nessuno di questi sensori è stabilizzato otticamente (no OIS). Alla luce del giorno gli scatti non sono così male, sia dal sensore principale che da quello grandangolare, che a differenza del primo tende a saturare leggermente di più i colori, probabilmente per mascherare il minor dettaglio dato dai soli 8 Mpx contro i 48 dell’altro. Di notte la situazione diventa molto più complicata e affatica non poco lo smartphone, che dalla fotocamera grandangolare restituisce scatti del tutto insufficienti e inutilizzabili. Stessa cosa sul sensore principale, sul quale però può essere applicata la modalità Notte, che funziona molto bene e rende gli scatti per lo meno visibili. La fotocamera macro, così come il sensore di profondità, è quasi del tutto inutile, però nelle poche volte che vi capiterà di usarlo non lavorerà male. Trovate alcuni esempi di scatto nelle varie modalità nella galleria qui sotto.
I video sono stabilizzati solo elettronicamente, tramite un basilare EIS, ed è un dettaglio che si nota in quanto le riprese, dopotutto, non sono così stabili. La situazione peggiora quando si riprende in Full HD a 60 FPS, in quanto in quel caso viene disattivata anche l’EIS, rendendo di fatto questa modalità buona solo per riprese statiche. Si può riprendere anche con la fotocamera grandangolare, in Full HD a 30 FPS, ma non è possibile effettuare lo switch da sensore principale a sensore grandangolare durante la riprese.
L’applicazione della fotocamera è ben fatta, viene aggiornata tramite il Play Store e presenta diverse modalità di scatto e ripresa interessanti, come la già menzionata modalità notte, piuttosto efficace, e altre come modalità Hyperlapse e Slowmotion.
La fotocamera frontale da 8 MP trova posto nel notch a goccia posto sulla parte superiore del display, ed effettua selfie più che onesti alla luce del giorno, anche se consiglio di disattivare la modalità bellezza per un grado di dettaglio maggiore, in quanto questa modalità fa di tutto per ammorbidire e levigare in maniera artificiale la pelle, restituendo un risultato, a mio avviso, poco gradevole.
Audio – 7.5
Su Moto g10, l’audio è erogato dalla sola cassa mono che si trova sul lato inferiore dello smartphone. La pressione sonora è assolutamente soddisfacente, così come la resa generale, che non mi è affatto dispiaciuta. Graditissima anche la presenza del della presa AUX con mini jack da 3,5 mm. Per quanto riguarda l’audio wireless, il Bluetooth 5.0 unito al codec aptX di Qualcomm (qualora sia supportato anche dalla cuffia utilizzata) fa il suo dovere egregiamente, mentre a bordo del sistema operativo è presente una piccola sezione, curata da Motorola stessa, all’interno della quale è possibile effettuare l’equalizzazione.
Software – 8
A bordo di Moto g10 troviamo l’ultima release di Android, la 11. Come al solito, l’interfaccia utente di Motorola è un Android stock nudo e crudo, con poche, ma buone e intelligenti funzioni aggiuntive, come Moto Actions e Moto Display, tutte concentrate nell’app Moto. Trovo geniali le due gestures per attivare la fotocamera torcendo il polso due volte, e per attivare la torcia con un doppio movimento a martello. Possono sembrare delle stupidaggini, ma mi sono ritrovato a sfruttare questa possibilità più di quanto pensassi. Infine, grazie alla pulizia del software e al bloatware praticamente nullo, tutto gira alla grande, senza bug di sorta, e solo con quella lentezza menzionata già precedentemente, che è però da imputare all’hardware, che se si fosse trovato a sopportare un’interfaccia come la MIUI di Xiaomi, avrebbe sicuramente implorato pietà. Il supporto aggiornamenti è per ora discreto (il sistema ha le patch di Marzo 2021), ma non aspettatevi più di un major update.
Batteria – 9
Assieme al software, la batteria è il cavallo di battaglia di Motorola Moto g10. Sarà il processore poco energivoro, lo schermo poco risoluto, la batteria da 5000 mAh(!!), ma con questo piccolino ho raggiunto più di una volta le 10 ore di schermo con una sola carica, anche in uso stress. Un’autonomia davvero incredibile, che mi ha sorpreso e mi ha fatto pesare molto meno la ricarica a soli 10W, lentissima per una batteria del genere, ma che per lo meno nel 99% dei casi non servirà di giorno. Caricate lo smartphone di notte, utilizzate le utilities messe a disposizione da Motorola per preservare la batteria (come la carica ottimizzata) e avrete uno smartphone la cui batteria vi reggerà anche per più di un giorno e sarà in perfetta salute per tanto tempo.
Prezzo (6.5) e conclusioni
189,90€ è il prezzo di listino, 160€ circa è lo street price. Un prezzo non basso per un dispositivo dalle prestazioni così scarse, ma che allo stesso tempo è giustificato da alcune aggiunte difficilmente reperibili su smartphone allo stesso prezzo, come la certificazione IP52 o l’NFC. Allo stesso tempo, mancanze come quella del 4G+ si fanno sentire eccome, ecco perché ritengo questo Moto g10 posizionato in maniera un po’ strana, soprattutto quando su Amazon è disponibile a qualche Euro in più un dispositivo della stessa azienda, ma migliore, e di parecchio, sotto tutti i punti di vista: il Moto G 5G Plus. Il consiglio è quello di attendere, se proprio foste interessati, che il prezzo scenda attorno ai 120/130€. Su quella fascia sarebbe assolutamente da considerare, visti i competitor che non si impegnano più di tanto a portare dispositivi base di gamma così ben fatti.
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