Canon EOS 850D è la più recente fra le mirrorless dell’azienda che si colloca a metà tra la fascia media, rappresentata dalla EOS 90D, e la fascia economica capitanata da EOS 4000D. L’arrivo della nuova reflex della casa nipponica è passato un po’ in sordina per via della presentazione dell’ammiraglia mirrorless Canon EOS R5, che si è tenuta durante lo stesso evento di lancio, e che ha letteralmente rubato i riflettori a questo modello più accessibile. La contraddistinguono un sensore APS-C da 24 MP ed un’interessante accoppiata tra mirino ottico e display touchscreen. Senza anticiparvi troppo sono rimasto molto soddisfatto dal comportamento di EOS 850D durante le settimane di test ma trovo difficile consigliarla al prezzo a cui viene venduta, che risulta addirittura superiore a quello della mirrorless di fascia superiore e con sensore Full Frame Canon EOS RP.
Specifiche tecniche
Canon è una delle pochissime aziende a credere ancora nel futuro del mondo reflex e con questa EOS 850D introduce una serie di funzionalità all’avanguardia che mirano ad attirare tutti quegli utenti – a cavallo tra i principianti e gli amatori – non ancora pronti ad abbandonare il loro corredo di ottiche EF/EF-S. La dodicesima generazione della serie a tre cifre di Canon mantiene inalterato gran parte dell’hardware, tra cui il sensore APS-C da 24 MP, ma guadagna il nuovo processore DIGIC 8 che ne migliora le prestazioni e la reattività, al pari delle mirrorless di serie M.
Prima di procedere facciamo un piccolo recap delle caratteristiche di Canon EOS 850D:
- Sensore: CMOS APS-C da 24.1 MP
- Processore d’immagine: DIGIC 8
- Gamma ISO: 100 – 25.600
- Raffica di scatti: 7 fps
- Autofocus: 45 punti a croce
- Consumi: 800 scatti
- Connettività: Bluetooth, WiFi
- Display: 3″ LCD da 1.040.000 punti
- Mirino: 0,82x ottico
- Ottiche compatibili: EF/EF-S
- Peso: 515 g
- Dimensioni: 131 x 103 x 76 mm
Corpo ed ergonomia
Erano diversi anni che non provavo una reflex della serie a tre cifre di Canon, più precisamente la EOS 650D, e devo ammettere che in termini di corpo macchina è stato svolto un grande miglioramento in termini di impugnatura e maneggevolezza. Le linee si avvicinano molto a quelle dell’ormai rimpiazzata Canon EOS 80D, che a sua volta si uniformava con quello delle ammiraglie. Le dimensioni di 131 x 103 x 76 mm ed il peso (comprensivo di batteria e scheda) di 515 grammi rendono la 850D una delle reflex più compatte e leggere della categoria.
Nella parte superiore manca il display secondario, sostituito dal sistema di ghiere e pulsanti pensato anche per un utente inesperto. Molto interessante la nuova slitta di accensione a tre fasi – in cui la terza permette di accedere alla modalità video – ma devo ammettere di aver faticato ad abituarmici. Restano invariati i pulsanti in prossimità della ghiera delle modalità di scatto, così come la ghiera dei tempi e l’otturatore.
La parte frontale di Canon EOS 850D è molto pulita: oltre alla serigrafia EOS 850D sono presenti il tasto di sgancio per l’ottica ed il LED per l’autofocus. Sotto il sistema di specchi si nasconde il famosissimo sensore CMOS APS-C da 24 MP già utilizzato in precedenza su dispositivi di fascia più alta e che può essere utilizzato in modalità Live View.
Nella parte posteriore troviamo in bella vista il display LCD completamente articolato ed il mirino ottico intelligente. Oltre ai vari tasti per scorrere fra le impostazioni del menù e della galleria è presente il tasto Q che permette di accedere al Quick Control per regolare i parametri di scatto. Manca ovviamente il joystick, che viene rimpiazzato da una ghiera.
Nella parte laterale destra è presente lo slot per singola scheda SD, mentre nella parte laterale sinistra sono disposti il jack per il microfono, l’entrata per lo scatto remoto, una porta Micro-USB ed una porta miniHDMI.
Controlli e funzionalità
Diamo uno sguardo più da vicino alle principali funzionalità di Canon EOS 850D, la reflex per tutti che proprio grazie a queste caratteristiche riesce a stare al passo con i tempi e a fronteggiare una concorrenza sempre più vicina al mondo mirrorless.
Autofocus
Il sistema AF Dual Pixel CMOS di Canon EOS 850D lavora in due modalità differenti che variano in base all’utilizzo del mirino ottico o della modalità Live View. In entrambi i casi le prestazioni sono ottime, in condizioni di ottima illuminazione il sistema è fulmineo nell’agganciare i soggetti mentre in ambienti scuri richiede qualche secondo in più per portare a termine il lavoro. Tramite il mirino ottico è possibile usufruire di 45 punti AF a croce, che coprono circa i 2/3 dell’inquadratura, e del riconoscimento del volto. In modalità Live View l’inquadratura è quasi completamente coperta verticalmente grazie ai 143 punti AF a rilevamento di fase del sistema Dual Pixel CMOS AF ed è inoltre possibile usufruire del riconoscimento dell’occhio.
Display e mirino
Canon EOS 850D monta un display touchscreen LCD con risoluzione da 1.040.000 punti completamente articolabile, di facile estrazione e che ho utilizzato più di quanto mi aspettassi. Attraverso lo schermo è possibile accedere ad un gran numero di gesti e di impostazioni, la più importante fra tutti è la selezione del punto di messa a fuoco che (in un certo senso) rimpiazza l’assenza del joystick. La luminosità massima è ottima e permette l’utilizzo anche sotto la luce diretta del sole. Meno entusiasmante il mirino ottico, di qualità inferiore rispetto a quello delle concorrenti con e senza specchio.
Autonomia
La durata della batteria è uno degli aspetti che più mi ha soddisfatto: Canon EOS 850D è in grado di garantire – stando ai dati CIPA – un’autonomia di 800 scatti, un dato in linea con quanto riscontrato nelle settimane di test. Un motivo per cui ancora oggi le reflex vanno per la maggiore tra principianti ed appassionati è proprio la durata della batteria, nettamente superiore rispetto a quella delle mirrorless, grazie anche al mirino ottico intelligente che ha un impatto decisamente meno energivoro rispetto all’elettronico. La durata della carica è nella media, non è fulminea ma non ci impiega neanche troppo.
Connettività
Le porte montate su Canon EOS 850D sono più che sufficienti per soddisfare le esigenze più disparate, e per la fascia in cui si colloca è difficile chiedere di meglio. Il jack per il microfono permette infatti di migliorare la qualità dell’audio attraverso l’introduzione di un microfono esterno (considerando che questa reflex può essere tranquillamente utilizzata per i vlog). Più in basso sono disposti una porta Micro-USB – che in questo caso avrei preferito fosse di tipo C – una porta mini-HDMI e l’ingresso per il telecomando remoto. Tramite la connettività Wi-Fi e Bluetooth è possibile trasferire i contenuti multimediali sul proprio smartphone e controllare la fotocamera da remoto grazie all’applicazione Canon Camera Connect, ben realizzata e facile da utilizzare.
Qualità delle immagini e delle riprese
Canon EOS 850D mi ha accompagnato per diversi giorni in scenari molto differenti. È la prima reflex che provo in questo 2021 e devo ammettere che il mirino ottico inizia a mancarmi. Il sensore APS-C da 24 MP, lo stesso della precedente 800D, si comporta esattamente come ci si aspetta: la qualità dei JPEG out-of-the-camera è ottima, ma non la migliore della categoria. Personalmente non scambio la colorimetria di Canon e Fujifilm con nessun altro brand, che anche in questo caso si è rivelata una conferma. In modalità completamente automatica la 850D compie un buon lavoro di esposizione ed è limitata ad una sensibilità massima di 6400 ISO, che mi è sembrato il giusto compromesso tra foto accettabili e non. I file RAW sono ben lavorabili in post produzione ma non permettono un recupero dei dettagli esagerato.
L’introduzione della registrazione video in 4K a 24p è sicuramente interessante, ma limita notevolmente l’inquadratura a causa di un crop complessivo di 2,6x (di cui 1,6x imposto dal sensore APS-C) se si sceglie di registrare con il discreto sistema di stabilizzazione elettronica Digital IS. Canon EOS 850D è dunque una reflex che dà il meglio di sé in Full HD, dove la qualità è decisamente ottima e la stabilizzazione è più efficace grazie a lunghezze focali che si mantengono nel campo del grandangolo. Il display completamente articolato permette inoltre di migliorare l’esperienza d’uso durante i vlog.
Conclusioni e prezzo
Canon EOS 850D è un’ottima fotocamera che integra un gran numero di funzionalità orientate verso il mondo dei fotoamatori, ma che non risparmia alcune considerazioni. Sebbene sia uno dei dispositivi più leggeri nel mondo reflex – che può essere un grande vantaggio per tutti gli utenti on the go – la controparte mirrorless, a parità di dimensioni, offrono una qualità dell’immagine comparabile con sistemi AF e di elaborazione dell’immagine più avanzati. Allo stesso tempo l’innesto Canon EF ha alle sue spalle ormai più di 30 anni e ciò permette ad un utente a budget di acquistare delle ottime ottiche, anche di terze parti (si pensi alla moltitudine di lenti prodotte da Sigma, Tamron e Tokina), ad un prezzo accessibile. Per concludere, è proprio il prezzo che mi lascia interdetto: Canon EOS 850D è disponibile all’acquisto ad un prezzo di €949 con ottica EF-S 18-55 mm e di €1049 con ottica EF-S 18-135 mm che sono comparabili a quelli di Canon EOS RP che, dalla sua parte, ha un sensore Full Frame ed una visione proiettata nel futuro.