Trovare il profilo attivo di Mark Zuckerberg su Facebook non fa sorpresa ma, sebbene il trentaduenne amministratore delegato del colosso sociale vi sia automaticamente collegato, non è detto che il Mark internazionale non abbia presenze virtuali altrove.
Sono proprio alcune di queste presenze ad essere state vittime di un recente attacco informatico: di fatto, alcuni hacker sono entrati nei profili Instagram, LinkedIn, Pinterest e Twitter e, in questi ultimi due, hanno pubblicato alcuni post come prova del loro “ingresso” finalizzati ad “avvertire” l’imprenditore dei problemi di sicurezza relativi all’account.
Le dinamiche dell’attacco non sono ancora chiare né si sa se gli hacker conoscano l’indirizzo di posta di Zuckerberg, tuttavia la traccia lasciata dal team OurMine – che ha assestato l’attacco – su Twitter fa pensare che il tutto sia stato causato dalla presenza delle credenziali di Zuckerberg tra i dati trapelati in un attacco a LinkedIn eseguito nel 2012 ma reso pubblico soltanto durante le scorse ore (immagini: engadget).
Questa dinamica lascia chiaramente pensare che il CEO di Facebook non abbia modificato le proprie credenziali d’accesso a LinkedIn da almeno quattro anni, lasciando dunque una chiave d’accesso utilissima per chi, come gli hacker di cui abbiamo parlato sino ad ora, è in costante ricerca di un modo per prendere possesso di account sociali appartenenti a personaggi famosi.
Morale della favola: è probabile che gli account Twitter, Pinterest, LinkedIn e Instagram di Zuckerberg siano stati violati perché il CEO ha dimenticato di cambiare qualche password. E ciò insegna principalmente due cose: la prima è che anche i famosi “piangono”. E la seconda è che quando vi diciamo e ripetiamo fino allo stremo di cambiare periodicamente le vostre password o affidarvi a metodi di autenticazione alternativi, non lo facciamo soltanto per riempire qualche riga.