Gli smartphone esteri si sono imposti prepotentemente nel mercato degli smartphone europei e, se importati, si portano dietro alcuni problemi che, alle nostre latitudini, sono abbastanza fastidiosi, uno su tutti il caricatore.
Se avete mai importato uno smartphone, uno notebook o un device elettronico dalla Cina, dagli USA o dall’Inghilterra, avete già provato questo problema che, spesso, è risolvibile grazie all’acquisto di un caricatore standard europeo o grazie a degli adattatori che i venditori inseriscono, gratuitamente, nella confezione, ma entrambe le soluzioni hanno dei problemi principali.
Se nel primo caso spesso non si trovano caricatori europei del produttore (e in molti ritengono che questo sia un problema, in quanto bisognerà cercare dei caricatori, in caso dei notebook, costosi), nell’altro caso l’adattatore è, spesso, di bassissima fattura e, soprattutto, molto pericoloso.
L’origine del problema
Molti di voi si ricorderanno del problema dei caricatori XiaoMi nato nel 2016 quando il brand cinese allegò ai propri device venduti in Europa, un caricatore con presa cinese che, però, furono banditi in quanto pericolosi.
Lo stesso problema, purtroppo, affligge il 90% degli adattatori che i venditori allegano con i prodotti o che, addirittura, gli utenti acquistano per il loro basso costo.
Questi problemi nascono in quanto le normative europee sono differenti dalle normative asiatiche sulla sicurezza.
Infatti in europa tutte le spine elettriche, quindi compresi gli adattatori, devono rispettare norme di sicurezza stringenti che prevedono che le spine abbiano uno strato di isolante in plastica nella parte terminale per evitare che, in caso di fortuito contatto diretto con i poli, ci sia una folgorazione dell’utente.
Gli adattatori che, spesso, i venditori ci propinano, sono adattatori a basso costo che:
- sono costruiti in maniera approssimativa: il corpo in plastica risulta fragile e abbastanza cheap,
- sono costruiti in maniera NON SICURA: spesso arrivano adattatori con i poli semoventi (quindi non fermi) e i contatti sono bene in vista e facilmente accessibili.
Il rischio, infatti, non è solo un fortuito contatto con i poli dell’adattatore, ma con i poli dei caricatori originali. Infatti, molto spesso, gli adattatori non riescono a sopportare il peso del caricatore, che pende infatti verso il basso, e soprattutto non riescono a garantire una connessione stabile.
I nostri consigli e quali acquistare
Se acquistate uno smartphone straniero e, in omaggio, vi spediscono anche un adattatore per presa europea, fate molta attenzione e se non notate standard di sicurezza all’altezza BUTTATELO e acquistate o un caricatore standard o un adattatore fatto a regola d’arte.
Di caricatori ne abbiamo parlato spesso, come per i due linkati qui sopra. Adesso vediamo, invece, quale adattatore andare ad acquistare nel caso in cui non vogliate cambiare il caricatore originale (e mi verrebbe da pensare ai possessori dei XiaoMi Notebook Air).
Le scelte sono vaste, ma molto spesso parliamo di adattatori economici (addirittura nell’ordine di centesimi) che ignorano totalmente qualsiasi standard di sicurezza. Proprio per questo vi parlerò solo di un adattatore o, meglio, solo di due adattatori della stessa ditta che, per robustezza, sicurezza e accessibilità sono una spanna sopra tutti.
Questi due adattatori, completamente uguali tra di loro, sono degli adattatori “internazionali”, infatti supportano in input spine:
- Australiane/ Cinesi
- Svizzere
- Americane / Giapponesi
- Regno Unito
- Europee a due poli
Il tutto in un unico corpo. Regge una potenza massima di 3680w ed è fabbricata da un’azienda leader nel settore, Skross.
Come potete vedere, sono ben visibili le parti isolanti in plastica ma, soprattutto, è la robustezza e la cura di questo adattatore che mi spingono a consigliarvelo.
La differenza tra i due adattatori è solo una: il primo è provvisto di spina 16A, mentre il secondo ha quella 10A.
Per chi non conoscesse la differenza tra le due spine, basti pensare che, oramai, tutti i moderni impianti sono provvisti di presa ibrida (bipasso), mentre negli impianti più vecchi è ancora possibile la vecchia presa italiana che è semplicemente una presa a tre poli più piccola.
La differenza è nel carico massimo che possono sopportare: quelle da 16A supportano un carico massimo di 3680W (16A * 230V) , quelle da 10A 2300W (10A * 230V) .
Ovviamente parliamo sempre di un adattatore, un adattatore che, in caso di grandi elettrodomestici, è sempre una scelta abbastanza delicata, ma nel caso in cui vogliate ricaricare i vostri smaprtphone o i vostri notebook con il caricatore originale ed in totale sicurezza, loro sono la scelta migliore.