Che siate shopping dipendenti, oppure utilizziate il web per acquisti sporadici, avrete sicuramente avuto necessità di effettuare pagamenti o di scambiare del denaro online. Sebbene PayPal continui a recitare la parte del leone, acquistando credibilità crescente grazie agli elevati standard di sicurezza uniti al semplice utilizzo, sono fioriti, nell’ultimo periodo, un serie di servizi parimenti interessanti, intenzionati a sottrarre una fetta di aficionados al colosso dei pagamenti online americano.
PayPal, nata da una costola di eBay, si è recentemente resa indipendente pur rimanendo il principale metodo di pagamento consigliato dallo stesso sito di e-commerce. L’altro gigante tra i siti di marketing, Amazon, invece, non supporta PayPal e anzi, ha di recente lanciato il suo sistema di pagamento, Amazon Pay.
È chiaro quindi come, navigando tra un sito e l’altro, si possa rendere necessario l’utilizzo di diverse piattaforme di intermediazione finanziaria che garantiscano la sicurezza degli acquisti unita magari a una certa semplicità di utilizzo. Ed è proprio su questa scorta che lo scenario dei metodi di pagamento online, come anticipato, si sta facendo piuttosto popoloso. Per questo motivo vi proponiamo una guida introduttiva alla scelta delle migliori alternative a PayPal.
PayPal ha dettato le regole della buona intermediazione finanziaria online
Proprio così, PayPal ha creato una sorta di standard che dovremmo tenere in considerazione nella scelta di un servizio alternativo. Vediamo quindi quali sono i termini che dovrebbero guidarci nella scelta di un servizio di intermediazione finanziaria online.
La sicurezza e l’assistenza clienti, chiavi di volta per la serenità dell’utente
La sicurezza è senza dubbio il principale punto di forza di PayPal. Il denaro è infatti conservato in un unico portafoglio virtuale e l’utente è protetto sia in fase di acquisto che in fase di un’eventuale vendita. PayPal si impegna a coprire rimborsi sia in caso di ricezione di oggetti danneggiati che in caso di non ricevimento di un oggetto acquistato.
PayPal si impegna inoltre a mantenere riservati tutti i dati associati al conto (ad esempio numero di carta o dati anagrafici), le transazioni sono monitorate 24 ore su 24 e la sicurezza è estesa a 202 Paesi, il che garantisce un’ampia possibilità di manovra per chiunque debba trasferire delle somme di denaro all’estero.
Sul versante dell’assistenza al cliente poi, PayPal non ha nulla da rimproverarsi. Oltre a una ricca raccolta di F.A.Q. presente sul sito ufficiale, accedendo a questa pagina è possibile contattare direttamente un incaricato che gestirà ogni problematica.
Comodità e velocità nelle transazioni
Per effettuare pagamenti sarà sufficiente tenere bene a mente le credenziali di accesso al proprio conto (indirizzo e-mail e password) per concludere velocemente una transazione. Che si voglia utilizzare un laptop o ci si accontenti dello smartphone, in pochi semplici passi avrete concluso felicemente un trasferimento di denaro.
Con PayPal si può pagare ovunque
O quasi. Sebbene la compatibilità di PayPal sia davvero ampia e diffusa sul web, non si può utilizzare ovunque (Amazon, ad esempio, non lo supporta), il che, di fatto, pone un notevole bias nella scelta di un’alternativa a questo metodo di pagamento. Se PayPal non ha compatibilità totale con i siti allora chi potrebbe averla?
Quante e quali sono le alternative a PayPal?
Dopo questa doverosa premessa, veniamo al dunque, di seguito troverete un elenco che annovera una serie di servizi che alternativi (o complementari) a PayPal.
Amazon Pay
Iniziamo la nostra breve guida alle alternative a PayPal, con un suo diretto avversario, Amazon Pay. Il colosso mondiale dell’e-commerce, per ragioni strategiche, non ha incluso tra i metodi di pagamento PayPal, il motivo è facilmente intuibile a posteriori. Amazon infatti ha di recente lanciato il suo metodo di pagamento, Amazon Pay che consente all’utente di acquistare o vendere oggetti utilizzando le proprie credenziali di Amazon, in totale sicurezza. Amazon infatti si pone come intermediario tra i propri clienti e siti terzi evitando ai privati di inserire i dati sensibili dei conti bancari.
In fase di acquisto, inoltre, non verrà addebitato nessun costo di transazione per l’acquirente mentre invece un venditore che voglia inserire Amazon Pay tra i metodi di pagamento accettati, dovrà sostenere un addebito di 35 centesimi per ogni transazione.
Masterpass
Il servizio Masterpass non è più esclusivo per i clienti MasterCard, ma anzi è stato esteso alla maggioranza dei circuiti maggiori, su tutti Visa e American Express.
Anche in questo caso avremo modo di utilizzare un portafoglio digitale, previa la registrazione di un account comprensivo dei dati personali e di pagamento. Questo consentirà, in caso di acquisto su un qualsiasi sito, di inserire solamente le proprie credenziali Masterpass, tenendo al sicuro il proprio conto bancario. Insomma, un ottimo scudo contro eventuali frodi.
Apple Pay
Apple Pay si limita nell’utilizzo, poiché prevede un’inevitabile barriera: possedere un dispositivo Apple recente. Se non ne avete uno, scordatevi di poter utilizzare questo utile metodo di pagamento. Se invece siete fans della meletta morsicata, scommettiamo che non vedrete l’ora di poter sfoggiare una delle caratteristiche più interessanti del servizio: il pagamento contactless. Grazie alla tecnologia NFC (Near Field Communication), sarà sufficiente avvicinare l’iPhone al POS ormai presente in tutti i negozi per poter pagare gli acquisti.
Apple Pay funziona inoltre con ogni tipo di app, consentendo di fare acquisti, pagamenti e ordini con un semplice tap e con la massima sicurezza. Allo stesso modo sarà possibile effettuare acquisti online tramite Safari e sfruttando il Touch ID di iPhone/iPad oppure con un paio di clic su Mac, velocizzando di molto le procedure di pagamento.
La sicurezza è garantita da un sistema di tracciamento specifico del dispositivo e mediante l’utilizzo di un codice di transazione univoco che evita la memorizzazione dei dati sensibili di conti e carte sul dispositivo utilizzato e su server Apple. Non male!
Per configurare Apple Pay sarà sufficiente aggiungere le proprie carte di credito o di debito su iPhone, iPad, Apple Watch o Mac.
Circle
Di Circle abbiamo avuto modo di parlare in maniera approfondita nell’articolo “Circle: cos’è e come funziona”, vale la pena però spendere qualche parola su questo metodo di trasferimento di somme di denaro apparso di recente sulla scena mondiale. Circle si distingue senza dubbio per l’attitudine smart e user friendly dell’app che grazie al layout estremamente semplice consente di compiere trasferimenti di piccole o medie somme con qualche tap.
Anche in questo caso, basterà creare un account (indirizzo e-mail e password) e associarvi una carta, anche prepagata, per iniziare a trasferire denaro in maniera del tutto gratuita. La protezione nelle transazioni è garantita mediante diversi livelli di sicurezza (touch ID, blocco PIN, autenticazione a due fattori). Da provare!
My Bank
My Bank si comporta un po’ come un tramite tra la vostra banca e il sito sul quale volete concludere un acquisto. Sarà sufficiente cliccare sul simbolo di MyBank presente tra i metodi di pagamento e inserire il nome della vostra banca per essere reindirizzati al servizio di online banking corrispondente.
Una volta approdati sulla pagina in questione, dovrete solo inserire i codici di accesso al vostro conto per autorizzare poi la transazione. Anche in questo caso il valore aggiunto sta nella possibilità di non inserire dati sensibili su siti terzi, evitando eventuali frodi o ri-addebiti.
Stripe
Sulla scorta del già citato Circle Pay, Stripe si propone come una piattaforma per i pagamenti online che permette di inviare e ricevere denaro in maniera semplice e veloce. Anche in questo caso, sarà sufficiente aprire un account al quale associare un conto corrente o una carta per poi utilizzare l’e-wallet.
Sull’onda del rinnovato interesse per le criptovalute, è interessante evidenziare come tra i tipi di carte associabili al conto Stripe, oltre alle classiche Visa, Mastercard, American Express, sarà possibile sfruttare anche il supporto a Bitcoin (senza dimenticare Apple e Android Pay). Not bad!
Conclusioni
Siamo giunti alla fine della nostra rassegna dei metodi di pagamento alternativi a PayPal, che tuttavia a nostro avviso rimane uno dei servizi di intermediazioni finanziaria di punta nell’attuale panorama della rete. Cionondimeno, vi invitiamo a non dimenticare le alternative sopra proposte, alcune delle quali totalmente gratuite, che potrebbero essere utilizzate in maniera complementare allo stesso PayPal.
Non ci illudiamo di aver esaurito l’argomento, anche perché soprattutto nell’ultimo periodo stanno fiorendo nuovi servizi (Skrill, Payza, GestPay). Questi ultimi tuttavia sono per ora troppo poco diffusi per essere considerati come delle vere e proprie alternative a PayPal.
In ultimo un auspicio, quello di vedere (e di poter utilizzare) anche in Italia, Android Pay, che ad oggi è disponibile esclusivamente in USA e UK.
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