Questa è la prima pagina di un diario. Un diario che vuole raccontare i piccoli passi che si fanno in un lungo percorso come quello necessario a completare la migrazione a LibreOffice di un numero elevato di postazioni come quelle del Ministero della Difesa. Al giorno 0 di annuncio del passaggio a LibreOffice ne seguiranno molti altri. Fino al giorno n di fine migrazione, la pagina finale (felice a traguardo raggiunto) di questo diario.
E’ il primo paragrafo del “Diario della Migrazione” inerente al programma #LibreDifesa – programma già annunciato nel Settembre 2015 ma iniziato pochi giorni or sono – nato dalla collaborazione tra il Ministero della Difesa e LibreItalia, che prevede il passaggio delle numerosissime postazioni del Ministero – ed ovviamente una preparazione adeguata per gli addetti ai lavori – da Microsoft Office a LibreOffice.
La suite d’ufficio free e open source per eccellenza ha già messo piede in cinquemila postazioni del Ministero e lo ha fatto, stando a quanto dichiarato da un portavoce, senza nessun intoppo particolare; Per quanto riguarda le tempistiche Camillo Sileo, Generale della PA per la Commissione Europea, ha dichiarato che
Tenendo conto delle scadenze delle nostre attuali licenze di Microsoft Office, avremo 75000 utenze LibreOffice entro il 2017 ed altre ulteriori 25000 entro il 2020.
E’ sempre Sileo a dichiarare che la migrazione su 5000 postazioni è stata già completata con successo e senza particolari intoppi.
Il programma LibreDifesa, tuttavia, non si limita alla mera transizione software ma anche ad una completa ed esaustiva preparazione per le risorse umane protagoniste in prima persona di questo cambiamento, in pratica gli addetti ai lavori che si ritroveranno ad usare LibreOffice ed il formato ODF:
Abbiamo iniziato con la valutazione dell’impatto, con una serie di riunioni col personale e con corsi di formazione per trainer, installer e rappresentanti IT. Ora siamo al lavoro su un corso e-learning per i nostri utenti, che sarà reso disponibile con licenza copyleft.
In pieno spirito con la mission di LibreItalia, insomma. Secondo il Ministero della Difesa, questa transizione porterà un risparmio complessivo che si aggira tra i 26 ed i 29 milioni di euro.
Usare LibreOffice per l’intero Dipartimento della Difesa significherà per tutti avere un software universale
si legge sull’annuncio ufficiale,
e questo aumenterà la produttività nel medio e nel lungo termine.
Tra l’altro, secondo l’articolo 68 del Codice per l’Amministrazione Digitale (CAD), è preferibile usare software open source in luogo dei software proprietari se ugualmente adatti allo scopo: è evidente che, per il Ministero della Difesa, LibreOffice può sostituire in toto Microsoft Office.
Con immensa gioia dei sostenitori della trasparenza e dell’open source!