Gradita quanto inaspettata la sorpresa, Google ha annunciato il rilascio ufficiale di Android 7.0 Nougat per tutti i Nexus supportati e per Pixel C. Quali sono i Nexus che riceveranno Android 7.0 Nougat? Nexus 6P, Nexus 5X, Nexus 6, Nexus Player, Nexus 9, Android TV. Come avrete potuto intuire restano fuori il Nexus 5 e Nexus 7 che non riceveranno ufficialmente l’aggiornamento ad Android 7.0 Nougat da parte di Google.
Come installare Android 7.0 Nougat
Se volete installare l’ultima versione di Android sul vostro dispositivo Nexus, e non volete attendere l’aggiornamento automatico, potete sfruttare l’aggiornamento OTA. Non perderete nessun dato sul vostro smartphone/tablet; viceversa se installerete la factory image il vostro dispositivo perderà tutti i dati.
Aggiornamento tramite OTA
Requisiti
- Scaricare l’SDK (da questa pagina).
Procedura
- Scaricate il file OTA del vostro Nexus da questa pagina
- Copiate il file OTA nella cartella sdk/platform-tools creatasi scaricando l’SDK
- Attivate (se già non lo avete fatto) il Debug USB sul Nexus
- Collegate il Nexus al PC ed entrate in recovery (oppure spegnetelo e avviate in fastboot premendo volume giù + power e selezionando la modalità Recovery Mode)
- Non appena compare l’immagine di Android con punto esclamativo in un triangolo, premete volume su + power contemporaneamente per far comparire la recovery stock
- Ora selezionate la voce apply update via adb (usate i tasti del volume per scorrere e power per confermare)
- Aprite il terminale (o prompt di MS-Dos se siete su Windows) e spostatevi nella cartella platform-tool
- Digitare il comando
adb sideload nome-file-ota.zip
(naturalmente sostituite nome-file-ota.zip con il nome dell’OTA appena scaricato) - Attendete l’installazione e riavviate il vostro Nexus.
Se avete problemi con i driver a far riconoscere il vostro Nexus, consultatequesto articolo.
Aggiornamento tramite Factory Image
Se volete aggiornare tramite factory image, dovete ricordare che perderete tutti i dati a differenza dell’aggiornamento OTA. La procedura da seguire è riportata nel seguente articolo:
Le novità
Ma concentriamoci sulle novità che questa release porta con sé.
Dopo una lunga attesa, finalmente, emerge dall’ombra delle impostazioni per sviluppatori il supporto al multi-window che consente di dividere lo schermo in zone ridimensionabili per l’utilizzo parallelo di due app nella stessa schermata. In Android TV ciò si traduce nella modalità picture-in-picture che consente di far girare una seconda app all’interno di una finestra ridotta mentre la prima è a schermo intero.
Il pannello delle notifiche è stato migliorato e ridisegnato: ora, grazie alle Remote Input API, già impiegate in Android Wear, è possibile rispondere ai messaggi direttamente dalla notifica, senza dover aprire l’app che l’ha generata. Vi è la possibilità di raggruppare tutte le notifiche per singola app ed espanderle tappando su un comando apposito.
La tendina dei quick settings ha subito importanti cambiamenti poiché appare come una raccolta di tile modificabili e riordinabili organizzati in varie pagine. In più una piccola “chicca”: la tendina è stata finalmente adattata alla modalità widescreen, quindi tirandola giù quando lo schermo è in orizzontale essa risulterà più ampia consentendo di leggere meglio l’anteprima delle notifiche.
Feature interessante e del tutto nuova è quella del risparmio dati che, se attivata, limita l’impiego di banda da parte delle applicazioni. Sarete voi a scegliere quali applicazioni potranno consumare i dati in background e quali no.
La funzione multilingua è una comoda funzionalità per l’utente poliglotta in quanto è consentito scegliere più di un vocabolario di sistema in modo da ottenere dalle app contenuti in più lingue o e da evitare che vengano suggerite traduzioni per gli idiomi già conosciuti.
In questa nuova versione di Android il blocco dei numeri di telefono è nativo, ovvero è stato inserito come opzione nel dialer di sistema e ciò comporta una discreta serie di vantaggi: primo fra tutti il fatto che ogni altra app facente riferimento alla parte telefonica potrà attingere alla blacklist dei numeri da noi bloccati i quali, inoltre, potranno essere inviati ai vari provider di telefonia mobile tramite le loro applicazioni dedicate per essere bloccati “a monte”; le funzioni implementate relative ai blocchi consentono anche di impedire l’avviso di chiamata, il salvataggio nel log delle chiamate e rifiutare la comunicazione entrante in maniera automatica. Ciò è reso possibile da una nuova API che entrerà in funzione anche con eventuali dialer di terze parti.
Altra feature interessante è l’avvio diretto che riduce i tempi di avvio di alcune applicazioni a cui permette, se inserite in lista, di funzionare anche nell’eventualità in cui si verifichi un random reboot. Se la crittografia del dispositivo è attiva, Avvio Diretto consente alle applicazioni con autorizzazione di continuare a ricevere notifiche senza bisogno di inserire i codici di sblocco poiché il sistema autorizza l’accesso alla partizione crittografata solo alle app in lista, continuando ad impedirlo a tutte le altre fino all’inserimento delle credenziali.
Sotto il cofano troviamo il compilatore JIT (just in time) che non va a sostituire ART, con il quale anzi lavora in combinazione, e che permette un tipo di compilazione nota come “traduzione dinamica” aumentando le prestazioni del sistema in quanto traduce il bytecode in codice macchina nativo durante la fase di run-time. Il vantaggio di tale approccio sta nel fatto che le performance sono quasi pari a quelle di una compilazione eseguita direttamente in linguaggio macchina. Tutto ciò si traduce in una maggiore velocità di installazione di applicazioni, anche pesanti, e di eventuali aggiornamenti con ART che parallelamente mantiene i profili per-app velocizzando le fasi di avvio ed esecuzione.
Android 7.0 Nougat porta con sé anche nuovi sistemi di sicurezza: ora accetta solo certificati presenti nel sistema e di default non ne consente l’aggiunta manuale. Il Package Manager ora è capace di verificare con maggior cura gli APK, garantendone l’integrità. Inoltre, con nuove API per un interfaccia atta a fornire le necessarie autorizzazioni si regola l’accesso alle cartelle nella memoria interna e nelle schede esterne.
Sempre in ambito di sicurezza abbiamo il Profilo di lavoro configurabile appositamente per eseguire determinate applicazioni ed accedere a determinati dati destinati ad un utilizzo professionale. Tale profilo può essere sottoposto a blocco tramite pin rendendo inaccessibili i file e app ad esso collegati. Tuttavia è possibile rendere attive fuori dal profilo alcune applicazioni abilitano le necessarie VPN durante la fase di boot.
Soggetta ad implementazione è anche la modalità Doze, introdotta nella versione 6.0 del sistema operativo, che evolve e diventa Doze On The Go. Questa si differenzia dalla precedente sostanzialmente per un fatto: funziona anche quando il telefono rileva movimento. È forse necessario chiarire che Doze entra in funzione quando il dispositivo è inattivo ed immobile per un certo periodo di tempo, mentre Doze On The Go stacca la rete e la CPU nel momento in cui viene disattivato lo schermo (ovviamente con alimentazione a batteria) e la sincronizzazione viene riattivata periodicamente per brevi lassi di tempo consentendo di ricevere le notifiche.
Arriva anche il cosiddetto Project Svelte atto a migliorare la gestione della RAM da parte del sistema e delle app ottimizzando il funzionamento di queste ultime mentre sono in background. GCM Network Manager e Job Scheduler sono migliorati e conferiscono agli sviluppatori maggiore controllo sulle applicazioni in background. Esteso il supporto alle OpenGL ES 3.2 grazie a nuove estensioni e chiamate di sistema.