In principio era Spotify. Il servizio di streaming musicale svedese infatti è stato senza dubbio il re incontrastato di questo tipo di mercato fino a qualche tempo fa. Cosa è cambiato allora?
Rispetto al passato i competitors si sono fatti sempre più agguerriti, migliorando notevolmente le loro qualità e arrivando a insidiare la posizione dominante di Spotify. Senza dubbio, nel nostro paese, il diretto rivale è rappresentato da Apple Music, che complice la presenza su milioni di iPhone, ha preso sempre più campo.
L’obbiettivo dei due servizi è praticamente identico, ovvero portare agli utenti musica di qualità ovunque essi siano. Ciò che cambia è il modo in cui svolgono questo compito e proprio per questo oggi vi aiuteremo a capire quale servizio musicale scegliere fra Apple Music e Spotify.
Nel nostro articolo ci lanceremo in un’analisi dettagliata delle caratteristiche tecniche e delle funzioni offerte, in modo da offrirvi un raffronto neutrale per aiutarvi a scegliere la migliore alternativa per ascoltare musica sul vostro smartphone e non solo.
La compatibilità
Quando si parla di applicazioni che possono essere utilizzate su diversi dispositivi, analizzare quelli che sono gli aspetti della compatibilità può essere fondamentale. Questi due servizi sono stati pensati per essere eseguiti dalle più comuni piattaforme, sia su smartphone che su PC. Questo significa che sarete in grado di ascoltare la vostra musica preferita più o meno in qualsiasi luogo vi troverete. Ma vediamo nel dettaglio la situazione attuale.
- Smartphone e tablet: sia su smartphone che su tablet avrete la possibilità di provare e utilizzare sia Apple Music che Spotify. I due servizi sono infatti stati progettati per funzionare alla perfezione sia su Android che su iOS.
- PC e portatili: su PC fissi e portatili invece, la situazione è leggermente diversa. Per utilizzare Apple Music dovrete necessariamente installare iTunes, mentre per usare Spotify dovrete far riferimento al sito ufficiale. In alternativa potete scegliere di scaricare l’applicazione ufficiale, disponibile a questo indirizzo.
Qui invece vi lasciamo il link ufficiale per scaricare entrambe le applicazioni sia su Android che su iOS. Vi ricordiamo che Apple Music è già disponibile nativamente all’interno dei vostri iPhone.
- DOWNLOAD | SPOTIFY IOS | SPOTIFY ANDROID
- DOWNLOAD | APPLE MUSIC ANDROID
I costi
Per sfruttare al meglio tutte le funzioni di Apple Music e Spotify, è necessario registrare un account premium. Questo significa che sottoscriverete un abbonamento pagando un corrispettivo mensile per accedere agli immensi database musicali dei due servizi.
Nel caso di Spotify è possibile utilizzarlo anche in modalità gratuita, dovendo però incappare in fastidiose pubblicità e in una scelta dei brani limitata. Anche se avrete accesso a tutta la libreria infatti, non potrete cambiare continuamente i brani come con la versione a pagamento. Cerchio ora di capire meglio i costi.
- Apple Music: i prezzi di Apple Music sono in linea con la concorrenza ed è possibile accedervi attraverso tre tipi di abbonamento. Un account individuale prevede il pagamento di una quota mensile di 9,99€, mentre uno di tipo family alza il prezzo a 14,99€ con la possibilità però di accedere con sei account diversi. In questo frangente i più fortunati sono gli studenti, che potranno abbonarsi a Apple Music a soli 4,99€ al mese.
- Spotify: anche il celebre servizio svedese ha scelto di creare tre offerte che possano accontentare tutti i tipi di utenti. Quella base, che integra un solo account, ha un costo di 9,99€ mensili, mentre quella family funziona esattamente come quella Apple, con un corrispettivo di 14,99€ al mese. Anche in questo caso gli studenti sono agevolati, e possono risparmiare molto rispetto agli altri, con una quota mensile di 4,99€.
Se poi decidete di iscrivervi al sevizio ma non siete ancora troppo convinti, sia Spotify che Apple Music offrono un periodo di prova gratuito. Nel primo caso il test è di 30 giorni, mentre nel secondo sale addirittura a 3 mesi.
Qualità audio
Se siete dei veri appassionati, a cui piace ascoltare i propri brani preferiti alla massima qualità disponibile, vi farà piacere sapere che entrambi i servizi di streaming offrono molta sostanza in questo campo. Fra i due però, come sotto molti altri aspetti, ci sono differenze importanti.
Apple Music infatti mantiene “segreta” la qualità della musica che potete ascoltare direttamente in rete senza scaricarla sullo smartphone. È invece certo che quella che importate in modalità offline viene offerta in formato AAC a 256 kbps. Questo significa che vengono utilizzati lo stesso formato e lo stesso bit-rate che incontrate quando effettuate il download di brani da iTunes.
Spotify invece rende disponibili ben tre bit-rate differenti, che sono rispettivamente 128, 256 e 360 kbps. Il formato utilizzato è invece quello Ogg Vorbis, diverso da quello utilizzato da Apple. Inoltre, se siete particolarmente esigenti, sembra che il colosso svedese stia testando la possibilità di riprodurre i brani con qualità Hi-Res. Sarebbe un passo avanti molto gradito rispetto ai concorrenti, visto che a oggi solo Tidal offre questa chance.
Interfaccia grafica ed esperienza utente
Quando si sceglie un’applicazione che utilizzeremo praticamente ogni giorno, è fondamentale analizzare bene anche l’interfaccia grafica e l’esperienza mobile. Nonostante entrambi i servizi offrano moltissime funzionalità, le basi su cui fondano sono decisamente diverse.
Apple, che di solito ci ha abituato a interfacce minimali e davvero semplici, ha invece reso la sua applicazione meno intuitiva rispetto ad altri servizi. Per fortuna, con i vari aggiornamenti questo piccolo deficit è stato colmato e la parte software è decisamente migliorata. Avrete infatti la possibilità di accedere alla vostra libreria, scoprire i brani consigliati oppure navigare liberamente fra i milioni di brani disponibili.
Va anche considerato, che a causa della minore integrazione con il sistema operativo, l’app di Apple Music disponibile per Android è differente da quella originale. Una delle prime cose che saltano all’occhio è la presenza di un menu a tendina laterale, che viene usato per la navigazione.
Spotify invece ha subito un’evoluzione molto differente. Dopo essere stata per anni l’alternativa numero uno per quanto riguarda lo streaming musicale, ha migliorato la propria interfaccia grafica senza però stravolgerla. Grazie a un menu semplice e intuitivo, gli utenti potranno scorrere la propria libreria musicale o scoprire nuovi brani, senza particolari difficoltà.
Ogni sezione contiene infatti le sue sotto-categorie, che agevoleranno la navigazione e la ricerca di brani, album o playlist. La finestra di ricerca poi è davvero bene fatta e funziona in stile Google. una volta che inizierete a digitare, i risultati appariranno gradualmente nella pagina, risultando spesso esatti anche se la parola non è ancora completa. Ad accentuare la contrapposizione poi, ci pensano anche i colori, chiari per Apple Music e scuri per Spotify.
Radio
Sia Spotify che Apple Music integrano all’interno delle loro funzionalità una parte dedicata alle radio. Si tratta forse dell’unica parte in cui Spotify è ancora alle spalle dei rivali, tutto questo per delle precise scelte che preferiscono l’automazione alla scelta manuale.
Scegliendo la radio un determinato artista su Spotify infatti, verranno inclusi anche altri gruppi e cantanti che hanno inciso brani simili. Questa modalità però tenderà a incentrarsi sull’artista originale, lasciando pochi spazi alle altre alternative. Stesso discorso per i generi musicali, che sono leggermente chiusi su se stessi. Questo non significa che l’alternativa radio di Spotify non sia di qualità, ma che manca di un po’ di “fantasia” rispetto ai competitors.
Apple è invece il marchio che, grazie ai suoi investimenti, ha meglio lavorato sul reparto radio. Il merito è soprattutto di Beats 1, la radio online che riproduce senza pausa musica selezionata dai migliori DJ internazionali. Questo avvicina il reparto radio di Apple Music a una classica emittente, con persone e non algoritmi che selezionano i brani da riprodurre. Tutto questo è facilmente fruibile sia tramite app mobile che tramite iTunes su PC o Mac.
Integrazione Social Network
Altro aspetto che viene preso in considerazione quando si ascolta molta musica è scoprire cosa ascoltano le persone accanto a noi. Poter interagire con i propri amici o sapere cosa determinati VIP riproducono sui loro dispositivi mobili, può essere un ottimo modo per scovare nuovi brani, album o playlist.
Su questo Spotify ha puntato davvero molto. Accedendo infatti con il proprio account Facebook, è possibile aggiungere i propri amici e interagire con loro. Potrete vedere cosa ascoltano e quando, prendendo magari spunto per la vostra libreria.
Su Apple Music invece, ci si è limitati a creare una funzione interessante, ma non all’altezza di Spotify. All’interno del servizio è infatti presente una sorta di social network integrato, che mette in comunicazione artisti e fans. Tramite foto, post e video infatti, potrete seguire giorno dopo giorno i vostri autori preferiti che decideranno di proporre contenuti. Se parliamo di integrazione con i veri social network pero, Spotify rimane comunque un passo avanti.
Running Mode
Una delle funzionalità per cui vengono più utilizzati i servizi di streaming musicale è quella di assistere gli utenti durante gli allenamenti. Tantissime persone infatti vogliono ascoltare i loro brani preferiti mentre corrono, vanno in palestra o fanno una passeggiata. E qual è il modo migliore se non quello di ascoltare delle playlist studiate appositamente.
Su questo fronte, Spotify è decisamente più organizzata rispetto ad Apple Music. All’interno dell’applicazione infatti, è disponibile una sezione dedicata al running che, sfruttando i sensori dello smartphone, permette di scegliere musica con un tempo adatto al ritmo della corsa. Certo, non sempre i match sono perfetti, ma se ben sviluppata questa tecnologia può essere molto interessante.
In Apple Music invece non esiste nulla di tutto questo. Ciò che potrete fare per accompagnare le vostre sedute di corsa, è scegliere una delle tantissime playlist statiche dedicate a quest’attività. Nonostante il metodo sia meno interessante, avrete comunque a disposizione centinaia di selezioni di brani da poter sfruttare a dovere.
Dunque, qual è il migliore?
Se volete un servizio gratuito, Spotify è il chiaro vincitore. Ma se dovete pagare un servizio per avere il meglio, allora la scelta è più complicata. Apple Music è perfetto sui dispositivi Apple, profondamente integrato e praticamente super consigliato.
Spotify ha maggiore compatibilità con altri sistemi. In entrambi i casi, c’è bisogno di tempo per adattarsi a questi servizi e impararli a conoscerli bene. Spotify vince quando si tratta di scoprire playlist e personalizzare scoperte musicali; Apple Music vince quando si tratta di ottenere la massima flessibilità nel mixare brani.
A dire il vero, non esiste un chiaro vincitore e qualsiasi cosa sceglierete non avrete fatto una scelta sbagliata.
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