In giro non si parla d’altro che di Bitcoin, la nuova moneta virtuale pronta a rivoluzionare completamente il mondo dell’economia e dell’informatica. Ma siamo sicuri di sapere davvero tutto su questa criptovaluta tanto desiderata quanto odiata? Cerchiamo di fare chiarezza e di analizzare tutti gli aspetti della rete Bitcoin e della “moneta” stessa.
Indice
- Cos’è il Bitcoin?
- Chi ha inventato il Bitcoin?
- Chi amministra Bitcoin?
- Da dove vengono i bitcoin? Che cos’è il mining?
- Che cosa sono gli ASIC miner?
- Come si crea moneta? E come si sfrutta?
- Limite di 21 milioni
- Dove spendere bitcoin
- Dove comprare bitcoin
- Cambiare bitcoin in euro
Potete utilizzare questo indice per approfondire un argomento di vostro interesse.
Cos’è il Bitcoin?
La risposta più diffusa è: Bitcoin è una moneta virtuale; non è esatto o meglio, non basta per spiegare cosa sia.
Bitcoin è in primo luogo un network finanziario online, usato per inviare un pagamento da una persona all’altra. È pressapoco simile ad altri sistemi di pagamento online, ad esempio Skrill e PayPal.
Ci sono almeno due differenze fondamentali rispetto a PayPal (preso come esempio di paragone):
- Bitcoin è decentralizzato: nessuna banca o ente finanziario ha il controllo del network di Bitcoin, mentre Paypal e servizi simili appartengono a società e multinazionali che amministrano a beneficio degli azionisti. Non c’è nessun CEO o direttore di Bitcoin.
- Bitcoin è unico perché fornisce per le transazioni e paga le percentuali con la sua moneta, il bitcoin appunto. Paypal usa le valute tradizionali (dollari, euro, yen).
La rete Bitcoin ha una struttura peer-to-peer simile a BitTorrent: centinaia di computer, in tutta la rete, lavorano in ogni momento collegati per portare avanti le transazioni Bitcoin. È evidente quindi che ci troviamo davanti un network finanziario “aperto” dove si scambia valuta virtuale.
Per creare servizi basati sul Bitcoin non c’è bisogno di seguire nessuna procedura complessa, come invece capita spesso con i sistemi bancari tradizionali: non ci sono le restrizioni delle monete classiche non avendo confini né padroni, è la “moneta di tutti”.
Per ulteriori informazioni vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato.
Chi ha inventato Bitcoin?
Il creatore di questa criptovaluta rivoluzionaria è un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Nel Novembre del 2008, pubblicò il protocollo Bitcoin su The Cryptography Mailing list.
Ha collaborato nella creazione di Bitcoin nel gruppo iniziale (i fondatori), ma solo via chat. La sua ultima apparizione risale al 2011 ma ormai il suo “gioiello” aveva già spiccato il volo, lasciandolo nelle sapienti mani di Gavin Andresen.
Chi amministra Bitcoin?
Come abbiamo detto in precedenza, l’amministrazione del progetto è passata a Gavin Andresen.
Andresen lavora per conto della Bitcoin Foundation, che è la cosa più vicina a una struttura pubblica a cui rivolgersi. Lavora con un gruppo di sviluppatori che lo aiuta nella gestione di tutte le transazioni effettuate con la criptovaluta.
Da dove vengono i bitcoin? Che cosa è il mining?
Va detto fin da subito che non si tratta di una moneta vera e propria, ovvero un pezzo di metallo a tutti gli effetti. Il bitcoin è una criptovaluta che non è disponibile fisicamente, ma che è gestita completamente all’interno della rete.
Bitcoin collega centinaia di computer sparsi in tutta la rete che lavorano per processare le transazioni che avvengono sulla rete Bitcoin.
Questi computer si chiamano “miner”, cioè minatori, appellativo che viene dato anche alle persone che effettuano l’operazione di mining. Il processo di trattamento delle transazioni si chiama “mining”, cioè estrazione.
All’inizio venivano sfruttate le CPU per il mining. Dopo mesi di esperienza, gli utenti stessi hanno cominciato ad utilizzare le GPU, ovvero le schede, creando delle vere e proprie configurazioni create ad hoc con più schede video.
Da qualche tempo invece, si utilizzano i cosiddetti ASIC miner.
Che cosa sono gli ASIC miner?
Gli ASIC miner sono delle configurazioni create apposta per massimizzare l’operazione di mining. Rispetto al classico metodo dell’estrazione tramite CPU o GPU, gli ASIC miner hanno la peculiarità di non consumare molta energia elettrica.
Le precedenti soluzioni, infatti, non portavano i guadagni sperati ad un utente che effettuava mining da casa. Le spese energetiche superavano di gran lunga il guadagno prodotto.
Se volete approfondire il discorso sugli ASIC miner vi consigliamo di leggere la nostra guida in merito.
Ma come si crea moneta? Come si sfrutta?
Come nelle miniere i metalli non vengono creati, ma “estratti” dalla roccia, e lo stesso vale per i bitcoin.
Ogni 10 minuti un “miner” di Bitcoin riceve una “percentuale” per il carico computazionale che ha offerto per tenere su le transizioni. Questa percentuale viene pagata direttamente in bitcoin generati dal network, che crea così nuova “moneta”.
Il network stesso genera questa nuova moneta per pagare i minatori in base al premio attivo e al contributo offerto al network.
Come accennato il numero di bitcoin è studiato per essere limitato, non possono essere creati altri “soldi” oltre a quelli supportati dall’intera rete.
In alternativa si può “fare soldi” senza minare nuova moneta: semplicemente si può far pagare una commissione per la transazione effettuata sul proprio sistema; garantendo per esempio maggiore CPU riservata e una connessione molto veloce l’utente sarà ben disposto ad aggiungere qualche centesimo di bitcoin alla transazione finale, soldi che finiranno in tasca al minatore che si è fatto carico della transazione (offrendo la propria CPU o GPU per gestirla). Queste commissioni possono sommarsi al soldi minati normalmente con il sistema, garantendo entrate molto superiori se si hanno gli strumenti giusti.
Questa commissione non crea nuova moneta, ma “ricicla” quella già esistente: con il diminuire dei bitcoin questo metodo diventerà l’unico conveniente per guadagnare qualche bitcoin senza troppa fatica e senza “minare”.
Il limite di 21 milioni è un problema? La deflazione può provocare problemi?
Sulla carta non è un problema, perché funziona in modo del tutto diverso rispetto alle valute tradizionali.
Al momento, salari, mutui, affitti e altri investimenti finanziari a lungo periodo vengono pagati in Euro (in Europa). Se il valore dell’Euro salisse in modo del tutto inaspettato, ci sarebbero problemi: i datori di lavoro si troverebbero a dover tagliare posti di lavoro, gli affittuari avrebbero problemi a pagare i mutui. Il risultato è la recessione (ancora in atto con i sistemi monetari tradizionali).
Bitcoin non soffre degli effetti della recessione perché nessuno usa Bitcoin in questo modo, non è una moneta nata per pagare “servizi a lungo periodo”.
Pensateci: chi firmerebbe un contratto promettendo di ripagare un prestito di 100 bitcoin in 10 anni o di farsi pagare una cambiale in bitcoin visto che tale moneta può perdere anche il 90% del valore in pochi mesi?
Nemmeno i dipendenti della Bitcoin Foundation si fanno pagare gli stipendi in bitcoin. Per questo motivo le fluttuazioni di valore nel mondo di Bitcoin non crea gli stessi problemi che ci sono in ogni altro sistema di valute.
È una valuta che si presta solo per acquisti nel breve periodo (acquisto di un bene o di un servizio online): non si presta affatto bene ad essere depositata in banca o usata per pagare mutui o stipendi.
Dove si possono spendere i bitcoin?
Questa è una delle domande fondamentali che un utente si pone. A primo impatto sembrerebbe che non ci sia nessuna possibilità di spendere i bitcoin, anche nel nostro Paese. E invece non è assolutamente così.
Attualmente è possibile spendere bitcoin per acquistare buoni Amazon, per effettuare acquisti da siti di elettronica. Inoltre in Italia esistono molti negozi che accettano pagamenti in bitcoin. A Milano è presente anche uno sportello ATM dal quale prelevare soldi contanti dal nostro portafoglio Bitcoin.
Se volete approfondire l’argomento e sapere quali negozi in Italia accettano il pagamento in bitcoin, vi consigliamo di leggere i nostri articoli di approfondimento.
Dove comprare bitcoin?
Molti non sanno che, oltre ad estrarre bitcoin, è possibile anche acquistarli. Ovviamente questo avviene attraverso siti di terze parti, spesso esteri, che offrono agli utenti la possibilità di acquistare ed investire in bitcoin.
Abbiamo realizzato un articolo di approfondimento in merito all’acquisto dei bitcoin. Perché non date un’occhiata anche voi?
Cambiare bitcoin in euro. Come fare?
Dopo aver visto come acquistare con i bitcoin sia nei negozi online e sia nei negozi fisici, vediamo come cambiare i bitcoin in euro.
Come abbiamo anche detto in precedenza, sono presenti degli sportelli ATM che ci consentono di prelevare denaro contante dal nostro portafoglio Bitcoin. Inoltre sono stati istituiti alcuni servizi di compravendita che si occupano del cambio bitcoin-euro, con le dovute tassazioni ovviamente.
Conclusioni
Per il momento è tutto. Questo è tutto ciò che dobbiamo sapere sui bitcoin e sul sistema che essi sfruttano. Se avete bisogno di chiarimenti o di altre delucidazioni non esitate a farcelo sapere attraverso il box dei commenti.
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