Oggi la tecnologia ha reso le cose tanto semplici per molti ed usare un dispositivo elettronico è cosa praticamente alla portata di tutti, dal bimbo di cinque anni al signorotto di 80.
Ma c’era un tempo in cui le cose bisognava saperle fare, altrimenti non c’era nessun tutorial o nessuna procedura automatica che ti aiutasse a farle, e c’era un tempo in cui la navigazione ad Internet era talmente lenta da far scocciare anche una lumaca…
Bene, in quei tempi succedevano cose che i geek dell’epoca non auguravano al proprio peggior nemico e che, un po’ grazie al progresso un po’ grazie alla differente percezione di tecnologia che esiste oggi, i giovani geek dei giorni nostri non potranno mai capire.
Di seguito vi elenchiamo quelle che sono state le 12 difficoltà più bizzarre che oggi non esistono più: voi ne avete vissuta qualcuna in prima persona?
Trova il film!
Oggi un po’ tutti i servizi di streaming online sono dotati di un tasto “trova”, ma immaginate cosa abbiamo provato noi vecchi a doverci districare tra decine di migliaia di custodie per trovare quel DVD, o peggio ancora quella videocassetta, senza avere guida alcuna…
Internet? Un terno al lotto…
Oggi si accende il computer e nella maggior parte dei casi si è automaticamente connessi ad Internet grazie all’ADSL sempre attiva tramite il router WiFi… ma immaginate invece cosa si provava quando, nel lontano 1999, bisognava innanzitutto sapere come configurare la cosiddetta dial-up e quando, a causa delle “limitazioni” della banda bassa, bastava un niente perché la finestrella che vedete in basso dopo due minuti di tentativi rispondesse con un bel Error 53…
Oggi scopro quel brano, tra un’oretta avrò finito di scaricarlo
I tempi in cui Internet era ancora sinonimo di 56K/ISDN sono ormai lontani, ma chi li ha vissuti sa esattamente cosa significava dover aspettare da un minimo di un’oretta fino a qualche giornata intera per scaricare un mp3, sia perché la connessione era lenta sia perché le persone che condividevano si contavano davvero con una cifra a cinque zeri…
Un download lungo un sogno!
Vedi punto precedente, e aggiungi l’algoritmo di copia di Windows/Internet Explorer che, ogni tanto, ci metteva del suo… ed ecco servito un download che poteva anche durare tre o quattro anni; ovviamente il minuto dopo il tempo residuo sembrava accettabile, ma immaginate comunque lo spavento!
Illuminazione, questa sconosciuta…
Il Game Boy era il massimo della tecnologia portatile. Peccato che all’epoca il concetto di illuminazione fosse alquanto aleatorio e che quel display LCD per quanto bello avesse bisogno di una fonte di luce separata…
Come avreste mai fatto a giocare di notte, in auto, durante un lungo viaggio su una strada buia?
Scegli: o me o lui!
Tornando al discorso dial-up di cui vi parlavamo poc’anzi, prima dell’avvento della “doppia linea” ISDN succedeva una cosa abbastanza simpatica: non sto qui a spiegarvi gli (ovvi) motivi, ma per restare connessi ad Internet usando una dial-up la linea voce fissa diventava praticamente inutilizzabile.
Ah, e sapeste le risate se qualcuno nel bel mezzo di un faticoso download decideva di sollevare il ricevitore….
Dov’è la mia pallina?
Oggi abbiamo i nostri bei mouse ottici con quella lucina che ne domina il posizionamento ma, all’inizio, ogni piccolo e dolce mouse era dotato di un’anima sferica che gli permetteva di spostare la famigerata freccetta sul display. E se avevate la brillante idea di smontare il mouse anche solo per pulirlo (cosa necessaria) e perdevate quella “pallina”… beh, potevate dire addio al mouse stesso.
Che bella sensazione.
Programma bloccato: che goduria!
Sinceramente credo che anche i giovani conoscano la sensazione di ritrovarsi ad un certo punto con il PC piantato e con programmi che non rispondono, ma lo spettacolo che offriva Windows XP quando la finestra di un qualsiasi programma restava bloccata… beh, senza precedenti.
Rewind, forward, stop!
Qui parliamo di preistoria, questo è un problema che risale prima ancora all’avvento dei CD-ROM musicali… ma volete mettere l’adrenalina che scatenava il dover cercare completamente alla cieca il brano precedente o il brano successivo su una musicassetta? E quella di dover ogni tanto riavvolgerla con la penna quando si andava avanti o indietro troppo spesso, e di doverci stare attenti perché bastava una pieghetta a renderla inusabile?
Lo spazio! Dove è il mio spazio!
Oggi come oggi gli smartphone offrono quantità di memoria di sistema spropositate rispetto a quanto facevano i classici “telefoni” qualche anno fa, ma c’è una cosa, una sola cosa che quelli della mia generazione ricordano fin troppo bene: riempire la memoria del piccolo telefono, con una suoneria polifonica, con un’immagine in più o senza mai cancellare i messaggini degli amici o del moroso, significava prima o poi non poter ricevere più SMS.
E voi, giovanotti, non potete capire l’angoscia di sbloccare il telefono e vedere quell’avviso. Agghiacciante.
Lo masterizzo, lo ascolto e… ah, no.
Diciamoci la verità: un po’ tutti abbiamo creato i nostri CD audio personali mettendo insieme le canzoni scaricate un po’ ovunque. Ma c’era un tempo, cari ragazzi miei, in cui i cosiddetti “stereo” (sia da auto che da salotto) non erano in grado di leggere gli mp3 e bisognava creare CD che contenessero i brani in formato non compresso (il famigerato .cda) affinché potessero essere riprodotti correttamente da quegli stereo.
Beh, a parte il fatto che in tal modo un CD audio medio poteva contenere al più una ventina di brani, diciamo che un po’ per via dei lettori, un po’ per via dei potenziali errori di masterizzazione, impiegare un’ora e mezza per creare un CD audio con la fantastica velocità di “4x”, infilarlo nello stereo e notare come quest’ultimo non fosse in grado di leggerlo non era affatto una bella sensazione…
Cerca, cerca il programma d’oro…
Da Windows Vista in poi il menu Start (prima che scomparisse con Windows 8 e tornasse in Windows 10) era comodo, tanto comodo, maledettamente comodo. Stesso dicasi per i sistemi GNU/Linux, i cui desktop maggiori – GNOME, KDE, Unity e via discorrendo – hanno a disposizione un meccanismo di ricerca integrato per navigare comodamente nel menu di sistema.
Ma immaginate cosa si provava ai tempi di Windows 95, ad esempio, quando ogni maledetto programma creava una cartella nello Start e bisognava ogni volta selezionare quella cartella per avviare quel programma, e se il mouse scivolava un po’ più in là si doveva iniziare daccapo…
Beh, sappiatelo, i desktop più confusionari sono nati esattamente per questo motivo.