Se siete capitati in questo articolo è probabilmente per tantissimi motivi differenti ma tutti sicuramente legati al vasto mondo Android. Di sicuro però siete qui per capire cos’è, in sostanza, il Bootloader e a cosa serve nella pratica.
Un’altra cosa certa: siete proprio degli “smanettoni” (in senso buono, è chiaro) e state cercando di combinare qualcosa con il vostro smartphone o tablet ma vi siete imbattuti in questa parolaccia. Vediamo allora innanzitutto cos’è il Bootloader, a cosa serve e, successivamente, entriamo nel merito del vostro problema cercando di risolverlo.
Cos’è il Bootloader?
Il Bootloader – dall’inglese “Boot” (avvio) e “load” (caricare) – è un software presente in qualunque dispositivo che abbia un sistema operativo. Per capirci, se il vostro fornetto a microonde avesse un sistema operativo, beh allora avrebbe anche un Bootloader!
In sostanza questo software, nel momento in cui accendete il vostro dispositivo, ha l’incarico di caricare il sistema operativo installato sulla macchina. Se ci pensate questo succede su smartphone, tablet, PC, console da gaming, alcune TV, macchine fotografiche, navigatori, smartwatch… la lista è infinita!
Spesso è anche possibile interagire con il Bootloader, come quando sulla macchina sono presenti più sistemi operativi (su un PC, se per esempio avete una partizione Windows ed una Linux = Dual Boot) e dovete indicare al Bootloader quale caricare. Semplice no?
Ad esempio quando su Android usate una combinazione speciale di tasti per entrare in modalità Recovery (Recovery mode), non state facendo altro che chiedere al Bootloader di NON avviare il software di sistema ma di avviarne un altro – preso da un’altra partizione quindi – che prende il nome di Recovery. Raramente ci sono anche degli smartphone che, con uno speciale Bootloader, possono contenere più di un sistema operativo, 2 per la precisione (e quindi un Dual Boot).
Perché sbloccare il Bootloader?
Si parla di Bootloader bloccato quando non avete il permesso di interagire con esso per comandarlo e indicargli quale sistema operativo caricare. Solitamente la stragrande maggioranza (non tutti) dei brand blocca il bootloader per evitare che l’utente possa combinare qualche impiastro e molto spesso la garanzia decade nel momento in cui lo sbloccaste. Ma andiamo più nella pratica.
Mettiamo il caso che vorreste “cambiare” il sistema operativo installato sul vostro smartphone (in gergo, volete “flashare una custom ROM” quindi un sistema operativo modificato, diverso da quello di fabbrica, che possiede una firma digitale dal produttore).
In questo caso dovrete assolutamente sboccare il Bootloader per poter interagire con lui e, in sostanza, dirgli: “Hey ‘Boot’, potresti per favore caricare il mio nuovo sistema operativo (la custom ROM) invece del software originale?”
Se sarete accorti, e abbastanza cortesi con lui, tutto dovrebbe andare liscio come l’olio.
Come sbloccare il Bootloader
Il bello di Android è proprio questo. Come al solito c’è sempre un modo per ottenere ciò che si desidera ma sempre con la dovuta attenzione e con un po’ di intelligenza.
Un Bootloader bloccato è programmato per caricare soltanto il sistema operativo sviluppato dalla fabbrica e, una volta sbloccato, potrete caricare anche firmware non autorizzati. In genere la procedura per sbloccare il Bootloader non è per nulla rischiosa (semplicemente o va a buon fine, oppure continuerete ad averlo bloccato).
L’unico problema è che ad ogni dispositivo corrisponde una procedura a sé stante per sbloccarlo. Per alcuni smartphone ad esempio, è necessario prima ottenere i permessi di root. Alcuni brand invece, forniscono le indicazioni passo passo su come farlo (penso ad esempio a brand come Xiaomi, Asus, Sony e così via) mentre per altri dovrete affidarvi a guide online fatte da terzi (e che anche noi offriamo).
Un’attenta ricerca vi porterà in pochi click ad una guida per sbloccare il Bootloader del vostro dispositivo. In genere si tratta di collegare lo smartphone/tablet al PC in modalità Download (Download mode) e dare qualche comando da terminale tramite il PC.
In altri casi ad esempio, ci sarà bisogno dell’aiuto di un software da installare.
Conclusioni
In ogni caso il nostro consiglio è quello di dare un’occhiata a più guide per capire se sono comprensibili. Leggete i commenti che sono stati fatti oppure lasciatene uno in caso di dubbi. Assicuratevi soprattutto di intraprendere la procedura adatta (controlla bene il brand ed il modello del tuo device).
N.B. Ne io ne ChimeraRevo ci assumiamo la responsabilità di qualunque danno possiate causare ai vostri dispositivi. L’articolo è redatto a scopo informativo con la finalità di informare l’utente sull’argomento in maniera da guidarlo in maniera consapevole, ma senza instigarlo ad alcuna procedura.
Se avete altre domande o qualcosa non vi è chiaro, scendete ancora più in basso e lasciate un bel commento nel box dedicato.