Per “emissioni smartphone” si intende la quantità di onde elettromagnetiche rilasciate da un dispositivo. Esse vengono assorbite dal nostro corpo potendo procurare, nel tempo, danni e alterazioni anche permanenti! Per questo è nata la necessità di dover misurare le emissioni di ogni singolo smartphone.
Si parla dunque di tasso di assorbimento specifico o “SAR” (acronimo di Specific Absorption Rate) – come recita la pagina di Wikipedia – come quel valore che misura le emissioni degli smartphone e il loro assorbimento da parte del nostro corpo. Tutti i produttori di device sono obbligati a stimarli, e in questo articolo vi daremo una classifica completa in ordine di pericolosità!
- Valori SAR: cosa sono e come leggerli
- Emissioni smartphone: i rischi
- Emissioni smartphone: classifica completa
- Valori SAR del tuo smartphone
- Emissioni smartphone: come proteggersi
Valori SAR: cosa sono e come leggerli
Come detto, i valori SAR misurano la quantità di radiazioni emesse da un determinato dispositivo, che vengono poi assorbite da un corpo biologico, un essere umano quindi. Per ogni dispositivo insomma, il valore SAR verrà espresso da un numeretto: ma come capire se quel numero è basso o alto? Rischioso o “nella norma”? Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Ogni dispositivo emette delle radiazioni elettromagnetiche in tutto l’ambiente circostante con una determinata potenza. Queste radiazioni sono indispensabili per “agganciarsi” alla rete e quindi inviare/ricevere chiamate, SMS, rete Internet. Esse hanno un’intensità sempre più alta (e quindi pericolosa) tanto più ci avviciniamo al dispositivo.
Nello specifico dunque, i valori SAR misurano le emissioni degli smartphone su un determinato corpo nell’unità di tempo, e si misurano dunque in Watt (che esprime la potenza delle onde emesse) su chilogrammo (a seconda del volume del corpo umano che le onde trapassano).
Capirete dunque, che il nostro corpo assorbe le onde diversamente a seconda se si parla della testa, del corpo (parziale) o dell’intero corpo, poiché varia il volume del “corpo” da trapassare. Ed è anche logico intuire che la testa è l’elemento più a rischio dato che é la più vicina allo smartphone (soprattutto durante le chiamate) e perché ha dimensioni più piccole rispetto al corpo, quindi più “facile da trapassare”.
Esiste dunque un limite che non deve essere mai oltrepassato per le emissioni smartphone. Quel limite è di 2W/Kg (un valore davvero molto grande) nell’Unione Europea e addirittura di 1.6 W/Kg in America. Eccederlo significa andare incontro a possibili malattie e danni spesso irreparabili!
Emissioni smartphone: i rischi
La domanda sorge dunque spontanea: dovremmo avere paura del nostro smartphone? In un mondo di circa 7 miliardi di persone, dove circa 5 miliardi usano lo smartphone, la risposta è un enorme ed inesorabile sì! Molti ricercatori infatti, stanno studiando la possibile formazione di tumori causati dalle radiazioni cellulari e secondo l’OMS sono classificati come cancerogeni di classe 2b.
Se pur non ci siano ancora prove concrete, è però noto che la nascita di tumori è molto lenta: basti pensare che solo dopo 40 anni dalla bomba nucleare su Hiroshima abbiamo constatato un incremento di tumori al cervello, e lo stesso vale per il tabacco e, ancor più recente, per l’amianto. Insomma, il pericolo sembra essere imminente.
Ma tralasciando i tumori, ci sono effetti ben più “immediati” causati dall’esposizione prolungata alle emissioni degli smartphone, che spesso sono anche permanenti. A tal proposito vi proponiamo una tabella pubblicata dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dove potete vedere alcune degli effetti a seconda del valore SAR alla quale si è esposti:
Effetto | SAR | Potenza |
Danni termici gravi | 10 W/kg | 2500 W/mq |
Danni termici per esposizioni continuate | 4W/kg | 1000 W/mq |
Riscaldamento comparabile con quello corporeo | 1 W/kg | 250 W/mq |
Possibili danni termici a tessuti sensibili (cataratta, sterilita’ maschile) | 0.5W/kg (localizzati) | 120 W/mq |
Alterazioni nel comportamento di animali di laboratorio | 1-4W/kg | — |
Alterazione della permeabilita’ callulare a ioni Calcio | 0,2-200W/kg | — |
Aumento del tasso di linfomi in oncotopi | 1W/kg (tutto il corpo) | — |
Come si può vedere immediatamente al di sotto dei 2 W/Kg, il limite massimo raggiungibile da uno smartphone, gli effetti ci sono e non sono affatto rassicuranti! Ora scommetto che siete curiosissimi di vedere la classifica completa sulle emissioni smartphone! Vi anticipo che rimarrete stupiti!
Emissioni smartphone: classifica completa
Di seguito, grazie alle infografie create dal sito tedesco Statista, vi riporteremo una classifica completa delle emissioni smartphone aggiornate al 2018, suddividendo la lista in due categorie principali per gli smartphone più conosciuti: i migliori smartphone con SAR basso e i peggiori smartphone con SAR alto. E allora non perdiamo altro tempo e diamo un’occhiata alle classifiche:
I migliori smartphone (SAR basso)
Come si può notare, la medaglia d’oro spetta a SONY con il suo Xperia M5, ma tutte le nostre congratulazioni vanno a Samsung che, oltre a detenere il resto del podio, è vivamente presente in tutto il resto della classifica con smartphone importanti (e molto diffusi) come il Note8, e la “serie S” come ad esempio il Galaxy S8+ o il Galaxy S7 Edge.
Insomma, se avete uno degli smartphone elencati qui sopra, potete assolutamente essere contenti e tirare un respiro di sollievo. D’altra parte però, bisogna vedere anche il risvolto della medaglia e dare uno sguardo alla classifica delle peggiori emissioni smartphone:
I peggiori smartphone (SAR alto)
Il podio, in senso negativo, se lo aggiudica il nuovissimo OnePlus 5T con ben 1,68 W/Kg – vi ricordo che il massimo valore SAR è di 2W/Kg – seguito a ruota da Huawei Mate 9 e Nokia Lumia 630. Inoltre non si può far a meno di notare che la classifica è ricca (aimè proprio nelle prime posizioni) di smartphone Huawei, tra i più diffusi al mondo. E non mancano anche iPhone 7/Plus ed il più recente iPhone 8.
Se avete uno di questi smartphone, scommetto che ora li vedrete sotto una luce diversa! Anche se, in realtà, ci sono dei modi e degli accorgimenti che potreste seguire per diminuire il tasso di emissione. Per questo vi consigliamo di continuare a leggere di seguito. Ma prima, ecco come scoprire il valore SAR del vostro smartphone:
Valori SAR del tuo smartphone
Lo so, vi capisco, il vostro smartphone non è elencato nelle classifiche qui in alto ed ora siete molto curiosi di scoprire i suoi valori SAR. In effetti la maggior parte dei costruttori di smartphone o tablet indica proprio sul loro sito tutti i valori corrispondenti alle emissioni degli smartphone che produce.
Spesso però è difficile reperire questi dati, soprattutto quando si tratta di smartphone cinesi o di brand poco conosciuti. A tal proposito ci viene in aiuto SAR-SHIELD, un sito che (come dice proprio il suo nome “Scudo-SAR”) offre soluzioni per la riduzione di radiazioni elettromagnetiche ed ha anche una lista davvero molto fornita dei valori SAR.
Per trovare quello relativo al vostro smartphone, collegatevi alla sezione dedicata del sito tramite il link fornito in rosso qui di seguito, ed inserite il nome del vostro smartphone all’interno della casella di testo “Search” che si trova in alto a destra sulla tabella. Ecco il link alla lista completa dei valori SAR:
Per ogni smartphone vi verranno forniti due valori, calcolati a seconda che si tratti delle misurazioni stabilite in Unione Europea o in America. Se non avete capito bene come cercare il vostro smartphone, ecco un’immagine di esempio dove abbiamo inserto nella barra di ricerca gli smartphone del brand OnePlus:
E voi, siete riusciti a trovare il vostro smartphone? Avete scoperto un valore SAR alto o basso rispetto agli smartphone visti in classifica? Vi ricordiamo che il massimo raggiungibile per uno smartphone venduto in Europa, e quindi un valore pessimo di SAR, è di 2W/Kg come specificato dalla tabella stessa. Ma vediamo come poter rimediare alle nocive emissioni degli smartphone.
Emissioni smartphone: come proteggersi
Come detto il tasso di assorbimento delle onde elettromagnetiche varia a seconda della porzione di corpo esposta a queste radiazioni, tuttavia la testa è spesso la parte del corpo più sollecitata. Capita soprattutto durante le chiamate dove il dispositivo scambia continuamente dati ed è appoggiato vicino al nostro orecchio.
Ecco dunque qualche consiglio semplice da seguire per diminuire l’esposizione alle radiazioni cellulari:
- Tenere lo smartphone lontano dal corpo: quando potete evitate di tenere lo smartphone attaccato al corpo (come in tasca o in un taschino);
- Non dormite con il cellulare acceso: prima di dormire spegnete il cellulare o inserite la modalità aereo, e soprattutto non dormite affianco ad esso;
- In chiamata: cercate di allontanare il dispositivo dal’orecchio (circa 2.5cm) o usate cuffie auricolari e vivavoci;
- Utilizzate la modalità aereo: quando c’è poco segnale lo smartphone emette onde con più potenza per cercare il segnale;
- In movimento: in auto, treno e altri mezzi lo smartphone è costretto ad agganciarsi costantemente a nuovi ripetitori emettendo molta potenza;
Cover Anti-radiazioni e strumenti antielettrosmog
Se proprio non vi va giù di dover subire tutte queste radiazioni ogni giorno, sappiate che la scienza sta lavorando molto per ovviare – almeno in parte – al problema. E così vengono studiati sempre nuovi metodi che riescano in qualche modo a “schermare” il nostro corpo dalle emissioni degli smartphone.
Un esempio ce lo dà il famoso brand Tucano che realizza oggetti come zaini e accessori per smartphone. Essi sono riusciti a creare delle cover anti-radiazione per gli smartphone che hanno ottenuto l’approvazione dai laboratori di ricerca. Molto semplicemente in fase di chiamata non dovrete far altro che chiudere la cover e appoggiare lo smartphone sull’orecchio per parlare.
Ma esistono anche altri strumenti, chiamati “antielettrosmog” che – se portati con sé – riescono a proteggerci in parte da tutte le onde elettromagnetiche che ci circondano ogni giorno. Trovate maggiori dettagli ed informazioni su Dionidream.com che ha fornito una lista di prodotti davvero interessanti come il bracciale Trasmission con biomagnete incorporato.
E voi, seguite spesso questi consigli? Diteci la vostra nei commenti qui in basso.