L’Unione Europea è in fase di stesura delle leggi che regolamentano i servizi di broadcasting negli Stati Membri: già da qualche tempo si conosce l’intenzione – cosa assai gradita – di eliminare con le dovute cautele i limiti ai cataloghi imposti dalla geolocalizzazione ma, a quanto pare, tali leggi avranno anche un risvolto un po’ più oscuro.
Secondo un recente report, il nuovo regolamento proposto richiederebbe ai servizi di streaming agenti in Europa – Netflix, Prime Video e similari – di modificare in parte le proprie meccaniche: innanzitutto, il 20% del catalogo disponibile negli Stati Membri dovrà essere composto da film, serie TV e show prodotti in Europa, e questi dovranno essere proposti in primo piano sia sui siti web che nelle app.
Si, esatto, anche quei film e quelle serie a causa delle quali alcuni di voi non guardano più la TV “convenzionale”.
Ciò andrebbe in contrasto con l’attuale funzionamento di Netflix e similari, che ad oggi tendono a suggerire ai propri utenti i contenuti da vedere in base alle proprie preferenze – ammesso e non concesso che la normativa venga approvata, sarebbero invece costretti a suggerire contenuti anche ignorando le preferenze dell’utente.
Inoltre, la Commissione vorrebbe obbligare tali servizi a finanziare economicamente le produzioni Europee ben oltre l’1% attuale – un po’ come succede con l’emittente BBC, che investe in questo modo il 20% dei suoi introiti.
Secondo il report, a tal proposito Netflix avrebbe risposto alla commissione che aderire alla partecipazione economica alle produzioni significherebbe per le aziende di streaming mettere in secondo piano i titoli economici, il che non garantirebbe più una leale concorrenza sul mercato.
La Commissione intende intervenire anche su YouTube, costringendolo ad imporre controlli più severi sull’età onde evitare che i minori accedano ai video per adulti.
Per il momento quanto detto non trova conferma ufficiale: bisognerà aspettare il 25 maggio per avere notizie più certe – in tale giornata la Comunità Europea rilascerà la prima bozza di questa proposta.
AGGIORNAMENTO – 25 maggio 2016: la proposta è stata formalizzata e la prima bozza è stata pubblicata. Maggiori informazioni in questa pagina.