Nell’ambito dei time-lapse e degli Hyper-lapse, il flickering rappresenta senza alcun ombra di dubbio una delle sventure più grandi capaci di compromettere il risultato finale del nostro lavoro, dunque bisogna correre assolutamente ai ripari. Ma prima di tutto facciamo un passo indietro. Cosa si intende per flickering in ambito fotografico? Scattando in modalità manuale non sempre l’esposizione di uno scatto sarà uguale al successivo (soprattutto nelle situazioni in cui le variazioni di luce sono così repentine) portando così ad un inevitabile flickering.
Per provare ad ovviare questo problema in fase di scatto l’ideale sarebbe quello di fare il Bulb-Ramping (tecnica che permette di stabilire un apertura di diaframma iniziale ed una finale che fungano da riferimento durante la serie di scatti). Questo permette si di risolvere il problema del flickering ma allo stesso tempo è possibile che alla fine verremo posti di fronte a degli scatti con un’esposizione completamente sbagliata.
Con la modalità priorità diaframmi (AV), invece, ci troveremo di fronte a delle piccole variazioni di luminosità di scatto in scatto ma anche dopo una lunga serie di scatti sarà possibile notare come ogni singolo frame abbia un’esposizione abbastanza corretta.
Flickering: le soluzioni al problema
Vediamo dunque tutte le possibili soluzioni che ci permettono di tenere a bada/risolvere questo problema in fase di scatto ed in post-produzione:
- Uso di lenti vintage senza elettronica: Questo tipo di lenti permette di impostare tramite apposita ghiera l’apertura del diaframma, ciò permette di aggirare il problema delle microvariazioni. Tutto questo però comporta una totale assenza della correzione automatica dei difetti della lente in Lightroom e Camera RAW in post produzione.
- Modalità video: In alcune macchine è possibile mantenere il diaframma sempre fisso abilitando il live view per il video. Questa impostazione varia di fotocamera in fotocamera ma per quanto riguarda il mondo Canon, nella maggior parte dei casi, è sufficiente andare nella modalità video senza cambiare alcuna impostazione. Il grande limite di questa soluzione però è quello di non poter scendere al di sotto di 1/30 di secondo (limite imposto per riprese video) e dunque questo genere di soluzione diventa praticamente inutile negli scatti in notturna. Inoltre, in questa modalità un battery grip diventa un must have se non si vuole rischiare di rimanere a corto di energia durante di scatto. (Da non sottovalutare neppure il fattore surriscaldamento del sensore che può far aumentare in modo vertiginoso la presenza di rumore)
- Diaframma completamente aperto o completamente chiuso:
Un buon metodo per ridurre le variazioni di diaframma (anche se da utilizzare come ultima spiaggia,tra poco capirete perchè) tra gli scatti consiste nel regolare il diaframma nella sua apertura massima o nella sua massima chiusura. In questo modo, però, l’esposizione ne viene drasticamente condizionata e lo stesso vale per la profondità di campo. - Rimozione flickering in post-produzione:
1. Deflickering con LRtimelapse
Questo software è letteralmente magia nera! Si presenta in varie versioni ma quella gratuita è perfetta per questo lavoro, si integra alla perfezione con lightroom e permette di lavorare direttamente di lavorare sui file RAW avendo più possibilità di riuscita per la correzione dell’esposizione. ( da aggiungere Link lettura LRTimelapse).
2. Deflickering con TLTools
Ottima alternativa a LRTimelapse, in linea di massima presenta le stesse funzionalità ( dalla lavorazione diretta del RAW al rendering del video finale).
3. Deflickering con GBDeflicker
In questo caso ci troviamo di fronte ad un programma non free ma altrettanto performante e degno di nota. Dopo un’attenta configurazione fatta ad hoc è possibile ottenere dei risultati notevoli!
Bene, è davvero tutto. Se avete altre domande basterà lasciarci un commento nel box qui in basso!