All’interno di questo nuovo articolo di oggi andremo a spiegarvi nello specifico cos’è e quando usare il formato foto DNG che ultimamente viene utilizzato da molti fotografi principianti magari al posto del classico JPEG o del più avanzato RAW.
Formato foto DNG: cos’è
La sigla DNG sta per Digital Negative (negativo digitale) ed è un formato che consente di memorizzare foto, creato da Adobe ma diventato successivamente di pubblico dominio. All’interno di un file DNG è possibile trovare il negativo digitale della foto (non compresso), i metadati della foto e una piccola anteprima della stessa.
Al momento della creazione, Adobe aveva come scopo quello di introdurre uno standard di formato a cui tutti i software potevano accedere liberamente. Infatti, ad oggi, il formato DNG è supportato da diverse aziende. A differenza di quanto succede con le immagini nel formato RAW, quello DNG può essere utilizzato su qualunque software senza alcun problema, quindi presto potrebbe diventare il sostituto perfetto.
Se ciò non bastasse, il formato di foto DNG potrebbe diventare anche uno standard adottato dei produttori delle fotocamere al posto di quelli proprietari. Ad esempio, Nikon utilizza l’estensione NEF per le immagini RAW scattate con le sue fotocamere mentre Canon utilizza quello CR2.
Per fortuna, la stessa Adobe mette a disposizione un convertitore che permette di convertire il formato DNG i file provenienti da oltre 600 fotocamere. Può essere scaricato sia per Windows che per macOS dalla pagina dedicata presente sul sito Web di Adobe. Sulla piazza è possibile trovare comunque diversi programmi che supportano pienamente i file DNG come ad esempio Lightroom e Photoshop.
Formato foto DNG: i vantaggi
II formato DNG mette a disposizione diversi vantaggi che potrebbero portarvi a sceglierlo ad occhi chiusi. A differenza del JPEG, il DNG non comprime l’immagine, quindi non si perdono assolutamente i dettagli.
È disponibile anche una variante lossy del DNG che consente di risparmiare spazio perdendo un po’ di dettaglio. Si tratta di una soluzione interessante soprattutto per chi ha poco storage a disposizione e a chi non interessa perdere un po’ di qualità nello scatto. In ogni caso, il risultato finale rimane comunque superiore a quello offerto dal formato JPEG.
La caratteristica più interessante proposto da un file DNG è che permette di risparmiare fino al 40% in termini di dimensioni rispetto al file RAW. La maggior parte del risparmio proviene dalla rimozione di metadati non utilizzabili che vengono immessi dalla fotocamera e comunque non utili in quanto non potrebbero essere compresi dal software.
Proseguendo su questa strada, qualsiasi programma di editing fotografico sarà capace di aprire file DNG senza alcun problema a differenza degli scatti nel formato RAW. Tuttavia, potete sfruttare il convertitore progettato da Adobe citato poco fa in caso di bisogno.
Con un file RAW, è necessario salvare un secondo file nel formato XMP che contiene all’interno le elaborazioni. Dunque, per portare queste ultime su un altro software, è necessario spostare sia la foto RAW che il file XMP e tenerli nella stessa cartella. Il formato di foto DNG, invece, memorizza tutto al suo interno, in un unico file. Dunque, vi basterà spostare il DNG per guardare le modifiche al negativo digitale.
In un file DNG, oltre a quello RAW, è contenuta una piccola anteprima in JPEG. Anche il file RAW memorizzano l’anteprima in questo formato ma nel DNG può essere modificata. Scattando foto nel formato DNG con alcuni modelli di fotocamera, potrebbe capitare di perdere alcune informazioni. Se non volete rischiare, potete incorporare il RAW originale all’interno del file DNG così, se ne avete bisogno, potete estrarre il RAW dal DNG proprio come era stato creato dalla fotocamera.
Con Adobe Lightroom è possibile incorporare alcuni dati in un file DNG per permettere un caricamento più rapido. L’ultimo vantaggio proposto da questo formato di foto è la presenza di un codice al suo interno che consente di determinare se l’immagine è corretta. In questo modo, lo stesso file vi comunicherà se c’è bisogno di ripararlo oppure ripetere la conversione.
Formato foto DNG: gli svantaggi
Dopo aver visto nello specifico quali sono i vantaggi offerti da un file DNG, adesso vediamo quali sono gli svantaggi. Dato che abbiamo di fronte un formato di file in continua evoluzione, ci sono diverse versioni. Dunque, può capitare che una versione meno recente potrebbe essere caricata correttamente da un software che supporta le più recenti ma non è possibile fare il contrario. Per fortuna, questo problema è destinato a sparire col passare del tempo.
L’importazione di una foto DNG impiega più tempo del previsto in quanto ha bisogno sia di copiare il file stesso che di convertirlo. I programmi di elaborazione progettati dai produttori di fotocamere non supportano il formato DNG, quindi sarà necessario conservare il RAW se volete sfruttare il software dell’azienda produttrice.
Infine, non scegliete il file DNG soltanto perché volete risparmiare spazio poiché le dimensioni non verranno ridotte drasticamente. Anzi, ci sono alcuni casi in cui una foto DNG pesa più di una nel formato RAW.
Formato foto DNG: quando usarlo
Se vi state chiedendo a questo punto il momento giusto in cui utilizzare il formato DNG, tutto dipende da cosa dovete farne. Il nostro consiglio è quello di valutare ogni caso specifico prendendo in considerazione i pregi e i difetti elencati nelle scorse righe.
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