Prima che Google diventasse Big G, prima che diventasse Chrome, Translate, Gmail, YouTube, Analytics, prima che diventasse una potente azienda, insomma prima che diventasse grande, non era altro che un motore di ricerca.
Inizialmente nacque come un semplice motore di ricerca dal nome BackRub, il cui scopo doveva essere quello di visualizzare risultati relativi unicamente all’università di Stanford.
Il progetto, bocciato poiché occupava un’eccessiva quantità di banda, fu portato avanti dai giovani fondatori Larry Page e Sergey Brin, 2 intraprendenti sognatori impegnati nel loro studio sui migliori metodi per ottenere il maggior numero possibile di risultati premiati dalla quantità di collegamenti relativi alla parola chiave inserita.
Il nome Google, infatti, frutto dell’errata convinzione dei due fondatori su come andasse scritta la parola in questione, deriva dal termine “googol” che sta ad indicare una cifra composta dal numero 1 seguito da 100 zeri, proprio a simboleggiare la loro volontà di raccogliere una quantità apparentemente infinita di informazioni.
Tutto iniziò con un garage, due cervelli e un assegno da 100.000$ , per poi arrivare a un impero miliardario composto da milioni di utenti, migliaia di servizi e circa 150 domini.
Dunque, quando tutti i giorni guardate la famosa parola composta da 6 caratteri, dipinta dai 4 colori base, divenuta simbolo in tutto il mondo di “ricerca”, pensate a come in realtà nella vita si può e si deve puntare in alto e che i veri limiti, gli ostacoli più grandi, ce li creiamo da soli.
Considerazioni personali a parte, quest’oggi intraprenderemo insieme un percorso che coinvolgerà tutti i servizi accessibili agli utenti, con un accenno alla sua storia, alle sue funzioni e una guida all’utilizzo.
La grande guida a Google
Quindi, quale modo migliore di iniziare una guida a Google se non con il suo fiore all’occhiello, il motore di ricerca? Molti di voi riterranno banale una guida all’uso di un servizio tanto semplice quanto funzionale, eppure ritengo che una buona parte di vuoi non sappiano tutti i segreti che si celano in questo servizio. Quest’immagine vi chiarirà subito le idee:
Cosa significano quei simboli e quelle scritte che ho utilizzato nella mia ricerca? Vediamoli insieme:
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( site: ) funzione che, se seguita dall’indirizzo di un sito in particolare, ricercherà le informazioni relative alla parola chiave immessa appartenenti unicamente a quel sito;
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( ~ ) simbolo posto con lo scopo di ricercare tutte quelle parole che hanno un nesso logico con quella che segue il simbolo in questione;
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( “ ” ) la frase posta tra virgolette verrà cercata così com’è. Dunque non avremo ricerche tramite le singole parole, cosa che potrebbe portare fuori strada la nostra ricerca nel caso ci serva un nome particolare o una determinata citazione;
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( – ) il trattino ha la funzione di escludere la parola che lo segue dalla nostra ricerca;
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( .. ) questi 2 puntini sospensivi servono, se collocati tra due date, a far si che i risultati della ricerca da noi effettuata comprenderà informazioni risalenti unicamente a quel periodo di tempo da noi scelto.
Dunque, eravate a conoscenza di tutte queste funzionalità? Se utilizzate in modo mirato ci permettono di indicizzare il meglio possibile la nostra ricerca verso un risultato in particolare. Comodo no?
In ogni caso, alcune di queste funzioni possono essere raggiunte anche con le opzioni presenti direttamente sotto la barra di ricerca. Sotto la voce “Strumenti di ricerca”, infatti, troviamo opzioni per filtrare i risultati dell’ultima ora, mese, settimana o anno, oppure secondo la lingua.
Nel caso di Google Immagini, possiamo scegliere anche il colore e la dimensione della foto da cercare. Inoltre, la funzionalità introdotta da poco permette di ricercare immagini tramite immagini. Il suo funzionamento è molto semplice: dopo esserci recati nella pagina di Google Immagini, possiamo scegliere se trascinare l’immagine in questione direttamente sul browser, scegliere il suo percorso oppure collocare direttamente il suo url nel caso in cui quest’immagine si trovi sul web.
Come potrei concludere in bellezza un articolo di questo genere? Ma con gli Easter eggs ovviamente! Per chi non lo sapesse, un Easter egg ( letteralmente “uovo di pasqua” ) è un elemento nascosto all’interno di giochi e/o programmi, segretato volontariamente dagli sviluppatori, che solitamente fa riferimento ad eventi e situazioni ben precise, oppure consiste semplicemente in un’azione che si discosta totalmente dalla situazione in questione. Vediamoli insieme!
- Atari: Dopo esservi recati su Google Immagini, nella barra di ricerca scrivete “atari breakout” per far apparire il famosissimo gioco sul vostro schermo! I mattoni del muro da distruggere saranno le immagini risultanti dalla vostra ricerca, e man mano che andrete avanti Google cercherà altre parole per voi per far apparire nuovi mattoni e continuare a giocare.
- Barrel Roll: Digitando nella barra di ricerca “Do a barrel roll” la pagina con i risultati farà un giro di 360 gradi prima di tornare nuovamente al suo posto
- Tilt: Cercando “Tilt” la pagina contenente i risultati risulterà inclinata verso destra.
- Zerg rush: Cercando “Zerg rush” centinaia di “O” provenienti dalla parola Google invaderanno il vostro schermo e attaccheranno i risultati della vostra ricerca! Il vostro compito sarà quello di sconfiggere gli invasori cliccando con il mouse sopra di essi.