Il caso che vede contrapposti il Bureau statunitense e Apple sta facendo tanto scalpore: tra chi sostiene che sia una trovata mediatica, chi vede dei complotti e chi si schiera sinceramente dall’una o dall’altra parte, è palese che l’argomento privacy stia a cuore a molti e che Apple si impegni affinché i suoi algoritmi proteggano i dati degli affezionati clienti.
Eppure un team di ricercatori della John Hopkins University hanno scoperto una falla che affligge proprio una delle app di Apple, precisamente iMessage.
Nella ricerca si legge che, a causa di una vulnerabilità presente in alcune vecchie versioni di iOS, sarebbe possibile intercettare in chiaro le foto, i video ed in generale i documenti inviati tramite iMessage; ciò nonostante, non sarebbe comunque possibile decriptare il testo delle conversazioni.
I ricercatori, per sfruttare la falla, avrebbero creato un server che “si finge Apple” e tenta di avere accesso alle immagini, ai video e ai file per tentativi, cercando di indovinare le chiavi a 64 bit usate per decifrare i file; la debolezza sta nel fatto che Apple non blocchi neanche chi tenta ripetutamente di decifrare i messaggi.
Nonostante come già detto questo problema riguardi le versioni del sistema operativo precedenti ad iOS 9, secondo il professor Matthew D. Green non ci vorrebbe molto sforzo per modificare l’exploit affinché si adatti anche ai sistemi operativi più recenti.
Ma siamo in attesa di un evento Apple, durante il quale sarà presentato iOS 9.3 – sistema operativo che, con ogni probabilità, chiuderà questa falla. L’importante è essere consapevoli che aggiornare è importante, poiché con l’avanzare della tecnologia – buona e cattiva – non ci si può mai ritenere definitivamente al sicuro.